Violenza da bambina

Buonasera.
Sono anni che penso a questa situazione, e forse è il caso di parlarne.
E qui, nella tranquillità di uno schermo bianco, nessuna persona dinanzi a me, forse è il luogo adatto per dare sfogo con qualcuno, per la prima volta, di quanto mi è successo e di quanto in parte io ricordi, con grande vergogna di non aver compreso subito la situazione.

Quando avevo 13 anni, il mio istruttore di equitazione mi chiamò privatamente nel suo ufficio (a quell’ora nel maneggio eravamo presenti solo noi due), dicendomi che aveva bisogno che lo aiutassi.
Mi condusse nel bagno, si calò i pantaloni e le mutande, e mi disse che aveva qualcosa che gli faceva male sul pene, di guardare se avesse una scheggia.
Inizialmente rifiutai, ma continuava a insistere che aveva male così lo toccai per vedere se avesse effettivamente qualcosa.
Quando gli dissi che non c’era nulla, mi disse di baciarlo lì per fargli passare il male.
Rifiutai e corsi fuori dal bagno, ma lui mi fermò e mi prese in braccio al mio dimenarmi e a dire basta ricordo che mi buttò sul letto che aveva in quell’ ufficio.
Dopo questo, ho il vuoto totale: non ricordo se dopo che mi ha buttata sul letto me ne sono andata e come, non ricordo se mi ha fatto altro non ricordo nulla, ho ricordi sbiaditi di quel periodo e questa sensazione di non sapere se ho subito qualcosa di più oppure no, mi sta facendo stare male.
Sono ormai anni che ci penso, e non so perché ora sempre più spesso.
Ora ho poco più di trent’anni e una situazione sentimentale stabile e felice da circa 10.
Ho problema di salute (malattia autoimmune sviluppatasi tra i 13 e i 14 anni), e caratterialmente sono una persona molto forte (anche quando ci sono problemi molto seri, li affronto sempre e trovo una soluzione).
Però a questo non sto trovando una soluzione, una comprensione, e vorrei tanto ricordare se da quella stanza me ne sono andata indenne oppure no.
C’è un modo per scoprirlo, per dare un significato a tutto?
Grazie e scusate l’infinito messaggio, ma sono troppi anni che non parlo di questa situazione e finalmente ho trovato almeno il coraggio di scriverlo, anche se la vergogna resta tanta.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

purtroppo sono tanti i bambini e adolescenti di entrambi i generi che subiscono violenze anche di tipo sessuale: ma anche uno solo sarebbe troppo, come si potrà approfondire qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5677-abuso-sessuale-sui-minori-contro-la-pedofilia-genitori-e-comunita.html . E dunque il silenzio è la vergogna della vittima non trovano ragion d'essere.
Dico *purtroppo* perché questi eventi non si limitano al momento in cui il fatto è accaduto, ma lasciano strascichi pesanti del tempo.
Leggo che fortunatamente Lei ha una felice vita matrimoniale e sessuale, e dunque il malessere sembra essere confinato alla imprecisione e alla nebbia del ricordo, per Lei disturbanti.
Inoltre Lei vorrebbe dare un >significato< all’evento, ci dice, ma i significati sono soggettivi e dunque in questo non possiamo aiutarLa; ed inoltre bisogna valutare se ci sia un significato possibile alla violenza. Di qualsiasi tipo essa sia.

Un altro aspetto riguarda il chiederci come mai il Suo pensiero torni sempre lì, pur a distanza di tanti anni, chiedendo un ricordo completo.
Tenga conto che la nostra mente è portata a completare con la fantasia quello che non ricorda, a riempire le zone d’ombra; e dunque, piuttosto che forzare la mente in una ri/costruzione (post/costruzione) degli avvenimenti, occorrerebbe lavorare sull’accettazione della incompletezza di un ricordo che via via sbiadisce.
Possono essere considerati avvenimenti che prima o poi Lei deciderà meritevoli di essere collocati definitivamente nel passato; e ricordi, che deciderà meritevoli di essere considerati pensieri intrusivi e inutilmente disturbanti: nutriti peraltro purtroppo dalla ricerca di una verità probabilmente impossibile.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Buongiorno dottoressa, La ringrazio molto per la veloce e gentile risposta. Si, non so esattamente perché io voglia così tanto ricordare com’è andata, forse vorrei avere la sicurezza al 100% che non mi abbia fatto altro. Ma non lo scoprirò mai probabilmente, quindi devo cercare di lasciare che resti nel passato e basta. Oltretutto mi sento in colpa di non avere detto nulla all’epoca, e l’idea che possa aver fatto qualcosa a qualcun altro perché io sono stata zitta mi fa stare male. Ma ormai sono passati così tanti anni, e forse è giusto che io vada avanti, qualunque cosa sia successa. La ringrazio ancora d’avermi ascoltata.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Condivido le sue ultime riflessioni.
Aggiungo una considerazione. Ogni cosa che avviene nella vita, anche quelle più negative, ci porta a riflettere e - se vogliamo - a crescere.
Le persone che da piccole hanno subito un abuso, da grandi possono decidere di utilizzare le loro dolorose esperienze a vantaggio di altri minori, attraverso l'utilizzo di quella sensibilità che hanno maturato.
E dunque se Lei ha figli, se si occupa di un settore educativo, potrà indirettamente essere di grande aiuto: anche oggi gli orchi esistono e sono amplificati dalla rete, come potrà leggere qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8922-pedofilia-allarme-covid-19.html .

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta e per la sua riflessione. Non ho figli e non so se mai ne avrò, ma sto studiando all’università diritti umani, tutela dei minori ecc forse è giusto usare un’esperienza negativa e trasformarla in qualcosa di bello, che possa essere d’aiuto ad altre persone