Nausea e rifiuto verso il cibo
Buon giorno,
Ho un problema.
Da sempre anche da piccola non ho mai avuto problemi legati all alimentazione, anzi sono sempre stata buongustaia e mangio tutti i cibi.
Da circa 2 settimane, ho un rifiuto verso il cibo.
Ho un forte senso di nausea alla sola vista o odore del cibo.
Come se avessi il disgusto per qualsiasi alimento.
Di fatti, ho perso 4 Chili in 10 giorni.
Altro segno, sempre in questo arco temporale sono aumentate le evacuazioni arrivando anche a 5/die.
Aggiungo che vivo in un clima famigliare molto teso e soffro d'ansia.
Ho un problema.
Da sempre anche da piccola non ho mai avuto problemi legati all alimentazione, anzi sono sempre stata buongustaia e mangio tutti i cibi.
Da circa 2 settimane, ho un rifiuto verso il cibo.
Ho un forte senso di nausea alla sola vista o odore del cibo.
Come se avessi il disgusto per qualsiasi alimento.
Di fatti, ho perso 4 Chili in 10 giorni.
Altro segno, sempre in questo arco temporale sono aumentate le evacuazioni arrivando anche a 5/die.
Aggiungo che vivo in un clima famigliare molto teso e soffro d'ansia.
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Dr. Vincenzo Cosentino
Psicologo
205 12
Buongiorno,
La sintomatologia descritta non può essere associata ad un disturbo dell’alimentazione.
Questo perché è troppo breve il lasso di tempo per fare una diagnosi.
Sicuramente lo stato di tensione familiare può influenzare il disturbo, resta però da escludere in primo luogo una causa organica.
Il consiglio è quindi quello di consultare il medico di fiducia per descrivere il malessere e comprendere se è necessario effettuare dei controlli specifici.
Una volta esclusa la causa organica, si può intraprendere inizialmente una terapia psicologica di supporto.
Se il problema dovesse persistere e quindi continuare nel tempo con le relative conseguenze, sarà probabilmente opportuno intraprendere una psicoterapia, se possibile familiare, per cogliere la complessità della situazione descritta.
La sintomatologia descritta non può essere associata ad un disturbo dell’alimentazione.
Questo perché è troppo breve il lasso di tempo per fare una diagnosi.
Sicuramente lo stato di tensione familiare può influenzare il disturbo, resta però da escludere in primo luogo una causa organica.
Il consiglio è quindi quello di consultare il medico di fiducia per descrivere il malessere e comprendere se è necessario effettuare dei controlli specifici.
Una volta esclusa la causa organica, si può intraprendere inizialmente una terapia psicologica di supporto.
Se il problema dovesse persistere e quindi continuare nel tempo con le relative conseguenze, sarà probabilmente opportuno intraprendere una psicoterapia, se possibile familiare, per cogliere la complessità della situazione descritta.
Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 11/06/2022.
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