Come faccio a capire quale sia la mia strada?
Gentili dottori,
sono una ragazza di 19 anni e sto frequentando il primo anno di università.
Sono sempre stata quella che le maestre e i professori definivano la 'studentessa modello', inutile dire come questo rendesse fiera la mia famiglia di me.
A giugno ho terminato il liceo, diplomandomi al liceo classico con 100/100.
Fino alla fine sono stata indecisa, confusa, insicura sulla facoltà da scegliere, fin quando ho scelto Filosofia.
Mi piaceva seguire le lezioni, ascoltare i professori, ma quando arrivavo a casa non riuscivo a studiare.
Convinta che il problema fosse la facoltà scelta, dopo settimane passate a riflettere, ho deciso di cambiarla iscrivendomi a Lettere Moderne.
Scrivere e leggere sono sempre stati due delle mie più grandi passioni, ma, nonostante ciò, non ho scelto questa facoltà per una vera e propria passione, ma perché era 'la mia ultima spiaggia, quella che ironicamente definivo 'la meno peggio'.
Inutile dire che ora che la sessione è alle porte, mi sento sopraffatta da questa situazione.
Non riesco a studiare, a concentrarmi, tutto mi sembra troppo difficile e troppo poco interessante.
Non riesco a sedermi davanti al computer e a rassegnarmi al fatto che io debba studiare e sostenere degli esami.
Credo che il problema sia che io non ho ancora trovato la mia strada, la facoltà che faccia al caso mio, ammesso che ci sia.
Non riesco a stabilire degli obiettivi, perché sento di star sbagliando tutto, che questo non sia quello che voglio fare e che dovrei guardarmi dentro per capire cosa fare.
I miei genitori, fortunatamente, sono molto comprensivi con me, mi sostengono in tutto quello che faccio e non mi fanno sentire sbagliata, anzi.
Non sono come ringraziarli e questa loro comprensione mi fa sentire in colpa, perché sento di starli deludendo e di non essere più la figlia di cui erano tanto fieri e di cui amavano tanto vantarsi.
Da una parte vorrei continuare gli studi, laurearmi, per una mia soddisfazione personale, ma più che altro per i miei genitori che, anche se non me lo dicono per non farmi soffrire, so che ci tengono; dall'altra è come se non fossi più fatta per lo studio.
Sono una ragazza curiosa e studiare mi è sempre piaciuto, ma non riesco a capire in cosa dovrei convogliare tutte le mie energie.
Nella mia mente, però, c'è sempre stato un pensiero fisso: l'arte.
L'unica cosa che non mi stanca mai, nello specifico la fotografia.
Ho sempre avuto paura di intraprendere degli studi artistici, perché vedo gli sbocchi come incerti e in più credo che chi voglia vivere di arte debba essere estremamente talentuoso, e non so se io lo sono.
Da sempre, grazie ai miei genitori che mi hanno fatta appassionare essendo questa la loro professione, mi sono sempre dilettata nello scattare foto, che fosse alla mia famiglia, alle feste scolastiche, ai diciottesimi dei miei amici.
Vorrei tentare a studiare fotografia, ma ho paura che, essendo confusa, mi stia solo convincendo che questa sia la strada giusta.
Ho paura di sbagliare ancora.
sono una ragazza di 19 anni e sto frequentando il primo anno di università.
Sono sempre stata quella che le maestre e i professori definivano la 'studentessa modello', inutile dire come questo rendesse fiera la mia famiglia di me.
A giugno ho terminato il liceo, diplomandomi al liceo classico con 100/100.
Fino alla fine sono stata indecisa, confusa, insicura sulla facoltà da scegliere, fin quando ho scelto Filosofia.
Mi piaceva seguire le lezioni, ascoltare i professori, ma quando arrivavo a casa non riuscivo a studiare.
Convinta che il problema fosse la facoltà scelta, dopo settimane passate a riflettere, ho deciso di cambiarla iscrivendomi a Lettere Moderne.
Scrivere e leggere sono sempre stati due delle mie più grandi passioni, ma, nonostante ciò, non ho scelto questa facoltà per una vera e propria passione, ma perché era 'la mia ultima spiaggia, quella che ironicamente definivo 'la meno peggio'.
Inutile dire che ora che la sessione è alle porte, mi sento sopraffatta da questa situazione.
Non riesco a studiare, a concentrarmi, tutto mi sembra troppo difficile e troppo poco interessante.
Non riesco a sedermi davanti al computer e a rassegnarmi al fatto che io debba studiare e sostenere degli esami.
Credo che il problema sia che io non ho ancora trovato la mia strada, la facoltà che faccia al caso mio, ammesso che ci sia.
Non riesco a stabilire degli obiettivi, perché sento di star sbagliando tutto, che questo non sia quello che voglio fare e che dovrei guardarmi dentro per capire cosa fare.
I miei genitori, fortunatamente, sono molto comprensivi con me, mi sostengono in tutto quello che faccio e non mi fanno sentire sbagliata, anzi.
Non sono come ringraziarli e questa loro comprensione mi fa sentire in colpa, perché sento di starli deludendo e di non essere più la figlia di cui erano tanto fieri e di cui amavano tanto vantarsi.
Da una parte vorrei continuare gli studi, laurearmi, per una mia soddisfazione personale, ma più che altro per i miei genitori che, anche se non me lo dicono per non farmi soffrire, so che ci tengono; dall'altra è come se non fossi più fatta per lo studio.
Sono una ragazza curiosa e studiare mi è sempre piaciuto, ma non riesco a capire in cosa dovrei convogliare tutte le mie energie.
Nella mia mente, però, c'è sempre stato un pensiero fisso: l'arte.
L'unica cosa che non mi stanca mai, nello specifico la fotografia.
Ho sempre avuto paura di intraprendere degli studi artistici, perché vedo gli sbocchi come incerti e in più credo che chi voglia vivere di arte debba essere estremamente talentuoso, e non so se io lo sono.
Da sempre, grazie ai miei genitori che mi hanno fatta appassionare essendo questa la loro professione, mi sono sempre dilettata nello scattare foto, che fosse alla mia famiglia, alle feste scolastiche, ai diciottesimi dei miei amici.
Vorrei tentare a studiare fotografia, ma ho paura che, essendo confusa, mi stia solo convincendo che questa sia la strada giusta.
Ho paura di sbagliare ancora.
[#1]
Buonasera,
Da quello che racconta la sua indecisione nasce dal fatto che vuole fare la scelta corretta senza margine di errore.
Già per questo motivo i suoi genitori sono sicuro che sono orgogliosi di lei, perché riflette sul suo futuro. Ha appena affrontato un liceo ottenendo il massimo dei voti e sta cercando la sua strada.
Le posso assicurare che a 19 anni è complesso essere sicuri della strada che si vuole intraprendere, possiamo concederci quindi un margine di errore e non per questo sentirci sbagliati, anzi, essere attenti alle scelte non può che essere un pregio.
Ha comunque la fortuna di avere dei genitori che comprendono la difficoltà che si può avere in questa fase, in cui si passa dall'adolescenza e il liceo alla vita adulta.
Quindi ben vengano gli errori, i dubbi e i cambi di direzione, anche questo fa parte del processo di identificazione.
Sono sicuro che dentro sa quale sia la scelta più giusta e la paura di commettere un errore può solo essere un modo per rispettare l'impegno economico che i suoi genitori mettono in questa direzione, ma che se la renderà felice, saranno ben lieti di assecondare.
Da quello che racconta la sua indecisione nasce dal fatto che vuole fare la scelta corretta senza margine di errore.
Già per questo motivo i suoi genitori sono sicuro che sono orgogliosi di lei, perché riflette sul suo futuro. Ha appena affrontato un liceo ottenendo il massimo dei voti e sta cercando la sua strada.
Le posso assicurare che a 19 anni è complesso essere sicuri della strada che si vuole intraprendere, possiamo concederci quindi un margine di errore e non per questo sentirci sbagliati, anzi, essere attenti alle scelte non può che essere un pregio.
Ha comunque la fortuna di avere dei genitori che comprendono la difficoltà che si può avere in questa fase, in cui si passa dall'adolescenza e il liceo alla vita adulta.
Quindi ben vengano gli errori, i dubbi e i cambi di direzione, anche questo fa parte del processo di identificazione.
Sono sicuro che dentro sa quale sia la scelta più giusta e la paura di commettere un errore può solo essere un modo per rispettare l'impegno economico che i suoi genitori mettono in questa direzione, ma che se la renderà felice, saranno ben lieti di assecondare.
Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1k visite dal 10/06/2022.
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