Morte della mia psicoanalista
Buonasera,
da un paio di giorni è morta la mia psicoanalista e sto avendo una reazione che mi spaventa parecchio.
Appena mi soffermo a pensare, vengo colta dal panico di impazzire senza di lei di non avere il controllo dei miei pensieri e delle mie azioni e di poter nuocere a me o ad altri perché non ho la possibilità di consultarla e di sentire da lei parole che mi rassicurino riguardo alla mia follia, che non è reale ma che mi autoinduco consapevolmente.
Cioè io non provo alcun istinto di diventare pericolosa ma mi immagino di diventarlo e di non potermi controllare, mi ossessiono dell’idea, provo una sofferenza atroce (assolutamente masochistica) e non vedo via d’uscita né sul momento né in futuro ho davvero molta paura.
È normale che ciò accada?
Vi ringrazio anticipatamente della vostra attenzione.
Cordiali saluti,
Matilde
da un paio di giorni è morta la mia psicoanalista e sto avendo una reazione che mi spaventa parecchio.
Appena mi soffermo a pensare, vengo colta dal panico di impazzire senza di lei di non avere il controllo dei miei pensieri e delle mie azioni e di poter nuocere a me o ad altri perché non ho la possibilità di consultarla e di sentire da lei parole che mi rassicurino riguardo alla mia follia, che non è reale ma che mi autoinduco consapevolmente.
Cioè io non provo alcun istinto di diventare pericolosa ma mi immagino di diventarlo e di non potermi controllare, mi ossessiono dell’idea, provo una sofferenza atroce (assolutamente masochistica) e non vedo via d’uscita né sul momento né in futuro ho davvero molta paura.
È normale che ciò accada?
Vi ringrazio anticipatamente della vostra attenzione.
Cordiali saluti,
Matilde
[#1]
Gentile utente,
da una postazione online non è possibile individuare con certezza cause e soluzioni, ma forse il suo stato d'animo scaturisce dell'impossibilità di elaborare il lutto derivante dalla perdita che ha subito.
Molte persone convogliano il dolore in altri sentimenti, come per esempio la rabbia, l'ansia, etc.
Tanto più questo avviene quando per una ragione o per un'altra non si riconosce il proprio diritto di accettare una perdita per quella che è: qualcosa che genera dolore, rimpianto, sgomento, sentimenti che possono essere devastanti anche se la persona che non c'è più non fa parte della stretta cerchia familiare.
In questi casi, difficilmente o per nulla possiamo comunicare e condividere con altri la nostra sofferenza, e questo la esaspera e la devia verso la paura: "vengo colta dal panico di impazzire senza di lei di non avere il controllo dei miei pensieri e delle mie azioni e di poter nuocere a me o ad altri".
Provi a riconoscere il suo lutto e a piangerlo.
Noi siamo qui. La abbraccio.
da una postazione online non è possibile individuare con certezza cause e soluzioni, ma forse il suo stato d'animo scaturisce dell'impossibilità di elaborare il lutto derivante dalla perdita che ha subito.
Molte persone convogliano il dolore in altri sentimenti, come per esempio la rabbia, l'ansia, etc.
Tanto più questo avviene quando per una ragione o per un'altra non si riconosce il proprio diritto di accettare una perdita per quella che è: qualcosa che genera dolore, rimpianto, sgomento, sentimenti che possono essere devastanti anche se la persona che non c'è più non fa parte della stretta cerchia familiare.
In questi casi, difficilmente o per nulla possiamo comunicare e condividere con altri la nostra sofferenza, e questo la esaspera e la devia verso la paura: "vengo colta dal panico di impazzire senza di lei di non avere il controllo dei miei pensieri e delle mie azioni e di poter nuocere a me o ad altri".
Provi a riconoscere il suo lutto e a piangerlo.
Noi siamo qui. La abbraccio.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 07/06/2022.
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