Remore a parlare di un determinato argomento con la terapeuta di coppia
Salve dottori,
mi trovo in una situazione scomoda e, almeno per me, particolarmente imbarazzante.
Sono in una relazione da quasi 15 anni (nel corso della quale ci siamo lasciati un paio di volte...l'ultima 3-4 anni fa a causa di problemi che sono ancora legati all'attuale situazione).
Proprio tale situazione ha nuovamente generato in me una fortissima ansia ed una profonda crisi di coppia.
Cosa che mi ha portato a contattare una psicologa per una terapia di coppia.
Per completezza di informazione la mia compagna ha pienamente condiviso tale scelta ed ha partecipato alle prime due sedute in maniera tutto sommato positiva (a volte dolorosa ma positiva).
Ora i nostri problemi sono relativi al fatto che negli anni per tanti motivi che non starò qui ad elencare (famiglia e lavoro principalmente) la spensieratezza è venuta a mancare...ciò ha causato grosse ripercussioni sulla nostra vita sessuale che un tempo era molto frizzante (e già messa solo così mi imbarazzerebbe parlarne)...questa cosa ha portato a frustrazione che a sua volta ha portato a grossi litiggi che negli anni hanno causato l'attuale situazione di crisi.
Non voglio discutere in questa sede di chi ha ragione o chi ha torto (non avrebbe senso).
Il mio problema è la paura bloccante di parlare di uno degli specifici argomenti di discussione con la mia compagna...mi imbarazza persino scriverlo anonimamente...figuriamoci guardando in faccia la terapeuta.
La questione nello specifico riguarda fantasie di scambio di coppia ed un tentantivo fatto anni fa (cosa che poi non successe).
La cosa nacque da lei con grande entusiasmo...io fui quello che si tirò indietro...poi tornò da me e divenne motivo di discussioni e problemi.
La mia paura dettata anche da un evento con l'ex terapeuta (che seguiva entrambi separatamente ma che fece un po' di casini gestendo la cosa) che fu piuttopsto giudicante (sotto un piano morale).
Attualmente mi sento paralizzato...so che l'argomento prima o poi dovrà uscire e non ci dormo la notte.
Ho paura che sarò giudicato moralmente o come un pervertito o comunque come una persona estremamente problematica.
Capita che pazienti facciano condivisioni di questa natura?
Come vengono accolte?
Sono considerabili una forma di "malattia" mentale?
Grazie mille
mi trovo in una situazione scomoda e, almeno per me, particolarmente imbarazzante.
Sono in una relazione da quasi 15 anni (nel corso della quale ci siamo lasciati un paio di volte...l'ultima 3-4 anni fa a causa di problemi che sono ancora legati all'attuale situazione).
Proprio tale situazione ha nuovamente generato in me una fortissima ansia ed una profonda crisi di coppia.
Cosa che mi ha portato a contattare una psicologa per una terapia di coppia.
Per completezza di informazione la mia compagna ha pienamente condiviso tale scelta ed ha partecipato alle prime due sedute in maniera tutto sommato positiva (a volte dolorosa ma positiva).
Ora i nostri problemi sono relativi al fatto che negli anni per tanti motivi che non starò qui ad elencare (famiglia e lavoro principalmente) la spensieratezza è venuta a mancare...ciò ha causato grosse ripercussioni sulla nostra vita sessuale che un tempo era molto frizzante (e già messa solo così mi imbarazzerebbe parlarne)...questa cosa ha portato a frustrazione che a sua volta ha portato a grossi litiggi che negli anni hanno causato l'attuale situazione di crisi.
Non voglio discutere in questa sede di chi ha ragione o chi ha torto (non avrebbe senso).
Il mio problema è la paura bloccante di parlare di uno degli specifici argomenti di discussione con la mia compagna...mi imbarazza persino scriverlo anonimamente...figuriamoci guardando in faccia la terapeuta.
La questione nello specifico riguarda fantasie di scambio di coppia ed un tentantivo fatto anni fa (cosa che poi non successe).
La cosa nacque da lei con grande entusiasmo...io fui quello che si tirò indietro...poi tornò da me e divenne motivo di discussioni e problemi.
La mia paura dettata anche da un evento con l'ex terapeuta (che seguiva entrambi separatamente ma che fece un po' di casini gestendo la cosa) che fu piuttopsto giudicante (sotto un piano morale).
Attualmente mi sento paralizzato...so che l'argomento prima o poi dovrà uscire e non ci dormo la notte.
Ho paura che sarò giudicato moralmente o come un pervertito o comunque come una persona estremamente problematica.
Capita che pazienti facciano condivisioni di questa natura?
Come vengono accolte?
Sono considerabili una forma di "malattia" mentale?
Grazie mille
[#1]
Gentile utente,
Per noi Psicoterapeuti perfezionati in sessuologia clinica l'argomento è pane quotidiano. Con chi altrimenti si può parlare se non con un esperto della sessualità, che non ha tra i Suoi compiti quello di formulare un giudizio morale?
Il/la paziente ci parla di fantasie, parla di realtà, alcuni parlano di scambi di coppia o di privè, altri arrivano perché in un esperienza di poliamore hanno incontrato delle difficoltà ... E chi più ne ha, più ne metta.
Non a caso facciamo quattro anni di specializzazione dopo l'università studiando sempre sono queste tematiche.
Nella Sua esperienza precedente nella quale Lei si è sentito giudicato, mi lascia piuttosto perplessa il fatto che l'ex terapeuta seguisse *entrambi i coniugi separatamente*: quasi tutte le scuole di formazione per la specializzazione in psicoterapia forniscono punti di grande attenzione e di inopportunità rispetto a ciò, soprattutto proprio per la difficoltà di gestire il segreto; ed infatti Lei aggiunge: "l'ex terapeuta fece un po' di casini gestendo la cosa".
Tornando all'oggi, provi ad introdurre qualche piccolo accenno alla tematica e ad osservare le reazioni della Sua attuale Psicoterapeuta. Oppure più apertamente chiedere esplicitamente: "Qui in seduta si può parlare anche di sesso? Lei si imbarazza?"
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Per noi Psicoterapeuti perfezionati in sessuologia clinica l'argomento è pane quotidiano. Con chi altrimenti si può parlare se non con un esperto della sessualità, che non ha tra i Suoi compiti quello di formulare un giudizio morale?
Il/la paziente ci parla di fantasie, parla di realtà, alcuni parlano di scambi di coppia o di privè, altri arrivano perché in un esperienza di poliamore hanno incontrato delle difficoltà ... E chi più ne ha, più ne metta.
Non a caso facciamo quattro anni di specializzazione dopo l'università studiando sempre sono queste tematiche.
Nella Sua esperienza precedente nella quale Lei si è sentito giudicato, mi lascia piuttosto perplessa il fatto che l'ex terapeuta seguisse *entrambi i coniugi separatamente*: quasi tutte le scuole di formazione per la specializzazione in psicoterapia forniscono punti di grande attenzione e di inopportunità rispetto a ciò, soprattutto proprio per la difficoltà di gestire il segreto; ed infatti Lei aggiunge: "l'ex terapeuta fece un po' di casini gestendo la cosa".
Tornando all'oggi, provi ad introdurre qualche piccolo accenno alla tematica e ad osservare le reazioni della Sua attuale Psicoterapeuta. Oppure più apertamente chiedere esplicitamente: "Qui in seduta si può parlare anche di sesso? Lei si imbarazza?"
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Non so se la professionista in questione sia esperta in sessuologgia...mi è sembrata molto molto competente ed ha colto subito alcune problematiche profonde...tuttavia non legate alla sessualità.
Si l'ex psicologo fece oggettivamente un casino (ho avuto modo di confrontarmi anche con altri esperti in materia e questa nuova psicoterapeuta è rimasta allibita al racconto di molte delle cose che fece). Non gli è stato ancora raccontato l'evento nello specifico ma altre cose...dal seguirci insieme ma separatamente...al seguire insieme a noi amici ed addirittura l'ex capa della mia compagna. Fino al consigliare la mia compagna di "mandare a fanculo" la nuova capa al lavoro e di minacciarla di denuncia per un non rinnovo di contratto (per danni psicologici con lui che avrebbe confermato)...che poi un freelance di fatto può avere tranquillamente un contratto non rinnovato...
Ci andai io tanti anni fa e per me fu illuminante...poi non so cosa sia successa...forse l'età...cambiò radicalmente e la cosa fu abbastanza una bomba atomica
Si l'ex psicologo fece oggettivamente un casino (ho avuto modo di confrontarmi anche con altri esperti in materia e questa nuova psicoterapeuta è rimasta allibita al racconto di molte delle cose che fece). Non gli è stato ancora raccontato l'evento nello specifico ma altre cose...dal seguirci insieme ma separatamente...al seguire insieme a noi amici ed addirittura l'ex capa della mia compagna. Fino al consigliare la mia compagna di "mandare a fanculo" la nuova capa al lavoro e di minacciarla di denuncia per un non rinnovo di contratto (per danni psicologici con lui che avrebbe confermato)...che poi un freelance di fatto può avere tranquillamente un contratto non rinnovato...
Ci andai io tanti anni fa e per me fu illuminante...poi non so cosa sia successa...forse l'età...cambiò radicalmente e la cosa fu abbastanza una bomba atomica
[#3]
L'argomento del consulto non è il/la Su* precedente Psicolog* (sembrerebbe di capire NON fosse Psicoterapeuta), bensì il Suo imbarazzo con la attuale. Se vuole ri-centrarsi sull'argomento segnalato dal titolo, magari riprendendo la risposta in #2, noi ci siamo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Il precedente psicologo era uno psicoanalista (onestamente non so esattamente che differenza ci sia tra le due tipologie di figure: psicoanalista vs psicoterapista). Tirò fuori l'argomento (che appunto non avrebbe dovuto sapere e che tra l'altro sapeva dalla mia compagna che si trattava di una tematica che non volevo trattare) in maniera violenta ed accusatoria.
Da qui le mie ancor più forti remore attuali: paura del giudizio o di sentirmi dire che sono una persona con dei problemi. Inoltre il fatto che la psicologa sia donna mi imbarazza ancora di più (cosa strana dal momento che ho moltissime amiche donne con cui parlo liberamente di sesso anche in modo semplicemente goliardico).
Da qui le mie ancor più forti remore attuali: paura del giudizio o di sentirmi dire che sono una persona con dei problemi. Inoltre il fatto che la psicologa sia donna mi imbarazza ancora di più (cosa strana dal momento che ho moltissime amiche donne con cui parlo liberamente di sesso anche in modo semplicemente goliardico).
[#5]
E' proprio qui il punto: con la propria Psicoterapeuta, di sesso non se ne parla in maniera gogliardica ma scientifica, con i termini appropriati che tutti ormai conoscono.
Nel caso Le abbia scritto qui per ricevere una spintarella di incoraggiamento a superare le "Remore a parlare di un determinato argomento con la terapeuta di coppia" (titolo), ciò è stato fatto. Ora sta a Lei decidere se passare ai fatti, se ".. introdurre qualche piccolo accenno alla tematica e ad osservare le reazioni della Sua attuale Psicoterapeuta. Oppure più apertamente può chiedere esplicitamente: "Qui in seduta si può parlare anche di sesso? Lei si imbarazza?" (è una autocitazione da #1).
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Nel caso Le abbia scritto qui per ricevere una spintarella di incoraggiamento a superare le "Remore a parlare di un determinato argomento con la terapeuta di coppia" (titolo), ciò è stato fatto. Ora sta a Lei decidere se passare ai fatti, se ".. introdurre qualche piccolo accenno alla tematica e ad osservare le reazioni della Sua attuale Psicoterapeuta. Oppure più apertamente può chiedere esplicitamente: "Qui in seduta si può parlare anche di sesso? Lei si imbarazza?" (è una autocitazione da #1).
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 03/06/2022.
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