Eritrofobia

Buongiorno, sono le 14.00 ho appena finito di lavorare e la mia autostima è sotto i piedi, la mia vita matrimoniale va bene ho 2 figlie bellissime ma purtroppo più di 15 anni fa e' iniziato il mio incubo chiamato eritrofobia.

Ho 41 anni e mi comporto come un ragazzino che sfugge dai pericoli che mi comporta questa fobia, quello che mi attanaglia però è questo, perché se divento rosso davanti ad un'altro uomo mi dicono che sono omosessuale?

Io ci tengo alla mia identità sessuale e non voglio che sia messa in dubbio, ma il problema è perché mi succede quasi sempre che se divento rosso per gli altri sono omosessuale?

Vorrei capirlo, io non ho comportamenti o altro che possano far pensare questo, ma perché se uno diventa rosso gli danno dell'omosessuale, per favore rispondetemi perché sono veramente col morale a terra, vi ringrazio
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
L'eritrofobia, così come la preoccupazione di capire perché gli altri ti dicono "gay" se arrossisci di fronte a un altro uomo, possono entrambi essere considerati espressione di ossessività.

Quindi dovrebbe eventualmente contattare uno psicoterapeuta per superare entrambi i problemi. Che poi si riducono allo stesso.

Le suggerisco un approccio terapeutico focalizzato e attivo, come il comportamentale o lo strategico.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Buonasera dottore e grazie di avermi risposto.
Prima dell'eritrofobia nessuno mai aveva messo in dubbio la mia sessualità, quello che sto cercando di capire è come sia possibile che il solo fatto di diventare rossi in viso possa far dubitare alcuni della mia sussualita', la saluto e' grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non mi sono spiegato. La domanda che lei sta ponendo è un falso problema. O meglio, è quello che lei percepisce come il problema, che però non è quello reale.

Il problema reale - ma si tratta di un'ipotesi, dato che non la conosciamo - è verosimilmente che lei soffre di ossessioni. Se non ne soffrisse, poco le importerebbe di ciò che gli altri pensano o non pensano di lei.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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