problemi di coppia, come posso salvare una relazione sana

Salve, la mia ragazza vorrebbe andare in discoteca con i compagni a festeggiare la fine dell'anno.
Andranno tutte le sue amiche con i rispettivi fidanzati, però io non potrò andarci poiché i miei genitori non vogliono mandarmi.
Premetto che ho 22 anni e lei 18.
Da quando ho saputo questa notizia, toccato l'argomento sfociamo in un litigio, o magari da altro nel litigio buttiamo in mezzo questa cosa.
Avrei voluto esserci anch'io come lei avrebbe voluto io ci fossi.
Ma spesso la mia rabbia si fonda sull'insicurezza, sulla gelosia che lei vada in questi locali sola, perché immagino mille scenari di come potrebbero andare in discoteca queste cose pieni di avvoltoi affamati di uomini.
Non mi ha mai dato motivo di dubitare, e finora sempre stata libera, però da quando so questa cosa mi agito e sto male.
Ho paura possa tornare a casa con tutti ubriachi affrontando la strada al mattino presto, che qualcuno possa approcciare e tutti annebbiati dall'alcol la spingano a buttarsi (la compagnia fa l'uomo ladro si dice).
Io voglio dargli fortemente fiducia, e la amo a tal punto che non voglio perderla per nessuna ragione, però questa cosa mi uccide dentro e lei avverte anche questa mia pressione dicendo che diventa pesante se continuo a fare così, che le vieto di fare qualcosa che lei vuole fare solo perché io non ci vado, che spesso ha paura di dirmi alcune cose.
Sto peggio di prima e se prima l'ho fatto spontaneamente adesso mi turba il mio comportamento verso di lei rischiando di farmela perdere e rompere una relazione sana fino ad adesso.
chiedo aiuto
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
da marzo a oggi -appena due mesi- ci ha interpellati su diverse situazioni che risultano per lei spinose tanto che non riesce a fronteggiarle.
Sembra che ciò che le preclude la serenità affondi nelle sue idee rigide, anche un po' artificiose, come quella sulla laurea che tanto non le servirebbe a nulla, dato che lei ha mete ambiziose ma anticonformistiche. Un bel trucco per giustificare a sé stesso il ritardo negli studi, non crede?
Anche nel caso che prospetta oggi l'ostacolo si trova nel suo modo rigido di gestire le relazioni.
Lei dà per scontato che la sua ragazza, con gli amici in discoteca, si troverò in luoghi "pieni di avvoltoi affamati di uomini". La natura orrifica di quest'immagine non le fa capire che esagera?
Ma ancora prima c'è l'altra relazione, quella coi genitori. Crescendo si creano sempre attriti: i genitori capiscono a poco a poco che il figlio non deve essere guidato come quando aveva tredici anni, ma il figlio a sua volta può non trovare il modo per dimostrare che è cresciuto ed è capace di prendersi cura di sé stesso.
Questo rende la famiglia d'origine -come la relazione con un partner- una palestra dove esercitare la propria capacità di mostrarsi sempre più adulti e assertivi.
Se non si fa nessuno sforzo in questo senso, la conseguenza è la paralisi della relazione, coi genitori fermi a quando lei era bambino, e con la partner esasperata.
Ne consegue la dolorosa incapacità di ottenere ciò che si desidera, la rinuncia ai propri diritti, o al contrario il taglio netto, con la famiglia d'origine, nei legami sentimentali e in altre circostanze della vita in cui la capacità di mediare è indispensabile.
Eppure in un precedente consulto le era stata mostrata la via: "sposti le energie dal malessere all'impegno", le aveva suggerito la dott.ssa Brunialti. Ci ha provato? Qui sembra che abbia dato per scontato che quando papà e mamma dicono: "Tu in discoteca non ci vai", lei accetti senza discutere. Forse è il tempo di cominciare a farlo.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com