Mobbing sul lavoro?
Salve, sono una ragazza di quasi 23 anni e vorrei parlarvi di un problema che ho ormai da tre mesi sul luogo di lavoro.
Lavoro come stagista in un supermercato alla cassa e prima di adesso, purtroppo, non ho mai avuto esperienze lavorative e questo è il mio primo lavoro in assoluto.
Il mio problema nasce fin da quando sono entrata a lavorare, i miei colleghi mi hanno sempre guardata con uno sguardo serio facendomi sentire a disagio e mettendomi ansia facendomi pensare di stare facendo errori sul lavoro ma lì per lì ho lasciato perdere pensando che fosse normale visto che ero la nuova arrivata e magari dovevano solo conoscermi... cosa che non è mai avvenuta perché nessuno ha mai avuto interesse a conoscermi o scambiare qualche parola con me, mi sono sempre sentita esclusa ma ho lasciato perdere anche questo.
Essendo, come ho detto prima, la mia primissima esperienza lavorativa ci ho messo un po' a imparare tutte le funzioni della cassa e qualche volta mi capitava di dover chiamare qualcuno per farmi spiegare delle cose e farmi vedere come funzionavano ma appena lo facevo ho sempre ricevuto risposte fredde, quasi scontrose, come se avessi dovuto sapere tutto dopo solo qualche giorno di lavoro.
È da lì che ho iniziato a soffrire di ansia molto forte... la sera non riesco a dormire e la mattina mi sveglio con il mal di stomaco solo a pensare che devo andare a lavoro.
Io ammetto di aver fatto qualche errore sul lavoro che potevo evitare facilmente, ma sono errori che credo di non aver fatto solo io lì dentro, eppure questo trattamento lo ricevo solo io, mentre gli altri ridono e scherzano tra di loro anche quando sbagliano.
Io sento di non andare a lavoro del tutto tranquilla, anzi, per niente e per assurdo più sto attenta a quello che faccio più sbaglio perché ho sempre paura che da un momento all'altro io venga richiamata per ogni minima cosa, anche banale.
Mi sento quella più stupida, incapace e esclusa del negozio e questa cosa mi fa malissimo avendo passato una cosa del genere anche quando ero a scuola ai tempi delle elementari/medie e speravo che uscita da lì questo sarebbe stato solo un ricordo.
Forse è esagerato parlare di mobbing, ma questa situazione di disagio e ansia mi sta lacerando e il fatto che questi atteggiamenti vegano riservati solo a me peggiora la situazione.
Ho ancora altri due mesi da fare lì dentro ma sto cercando un altro lavoro per andarmene di lì il più presto possibile perché non ce la faccio più, ma finché non riesco a trovarlo devo per forza sopportare tutto questo.
Entrata lì mi aspettavo che avrebbero avuto con me lo stesso atteggiamento che hanno anche con gli altri quando sbagliano esattamente come lo faccio io.
Non so come comportarmi, il mio carattere timido mi impedisce di rispondere in certe situazioni e forse questo gli fa pensare che a me possono dire e fare tutto perché tanto non reagisco mai.
Mi scuso per la lunghezza del testo e spero in una vostra risposta.
Lavoro come stagista in un supermercato alla cassa e prima di adesso, purtroppo, non ho mai avuto esperienze lavorative e questo è il mio primo lavoro in assoluto.
Il mio problema nasce fin da quando sono entrata a lavorare, i miei colleghi mi hanno sempre guardata con uno sguardo serio facendomi sentire a disagio e mettendomi ansia facendomi pensare di stare facendo errori sul lavoro ma lì per lì ho lasciato perdere pensando che fosse normale visto che ero la nuova arrivata e magari dovevano solo conoscermi... cosa che non è mai avvenuta perché nessuno ha mai avuto interesse a conoscermi o scambiare qualche parola con me, mi sono sempre sentita esclusa ma ho lasciato perdere anche questo.
Essendo, come ho detto prima, la mia primissima esperienza lavorativa ci ho messo un po' a imparare tutte le funzioni della cassa e qualche volta mi capitava di dover chiamare qualcuno per farmi spiegare delle cose e farmi vedere come funzionavano ma appena lo facevo ho sempre ricevuto risposte fredde, quasi scontrose, come se avessi dovuto sapere tutto dopo solo qualche giorno di lavoro.
È da lì che ho iniziato a soffrire di ansia molto forte... la sera non riesco a dormire e la mattina mi sveglio con il mal di stomaco solo a pensare che devo andare a lavoro.
Io ammetto di aver fatto qualche errore sul lavoro che potevo evitare facilmente, ma sono errori che credo di non aver fatto solo io lì dentro, eppure questo trattamento lo ricevo solo io, mentre gli altri ridono e scherzano tra di loro anche quando sbagliano.
Io sento di non andare a lavoro del tutto tranquilla, anzi, per niente e per assurdo più sto attenta a quello che faccio più sbaglio perché ho sempre paura che da un momento all'altro io venga richiamata per ogni minima cosa, anche banale.
Mi sento quella più stupida, incapace e esclusa del negozio e questa cosa mi fa malissimo avendo passato una cosa del genere anche quando ero a scuola ai tempi delle elementari/medie e speravo che uscita da lì questo sarebbe stato solo un ricordo.
Forse è esagerato parlare di mobbing, ma questa situazione di disagio e ansia mi sta lacerando e il fatto che questi atteggiamenti vegano riservati solo a me peggiora la situazione.
Ho ancora altri due mesi da fare lì dentro ma sto cercando un altro lavoro per andarmene di lì il più presto possibile perché non ce la faccio più, ma finché non riesco a trovarlo devo per forza sopportare tutto questo.
Entrata lì mi aspettavo che avrebbero avuto con me lo stesso atteggiamento che hanno anche con gli altri quando sbagliano esattamente come lo faccio io.
Non so come comportarmi, il mio carattere timido mi impedisce di rispondere in certe situazioni e forse questo gli fa pensare che a me possono dire e fare tutto perché tanto non reagisco mai.
Mi scuso per la lunghezza del testo e spero in una vostra risposta.
[#1]
Gentile utente,
lei, così giovane, ci ha già scritto 60 richieste di consulto.
Le ho lette tutte insieme alle risposte dei vari specialisti, come ritengo sia doveroso per non pronunciarsi senza conoscere i precedenti della persona che vogliamo aiutare.
Colpisce nelle sue lettere non solo la serie di sintomi che elenca, sempre ricondotti dai colleghi medici all'ansia, ma un fatto preciso: più volte lei dice "sono ipocondriaca", e lo fa come se dicesse "Ho gli occhi azzurri".
Cara ragazza, io non so chi le abbia fornito questa diagnosi, ma le posso dire che l'ipocondria è una condizione patologica che va affrontata seriamente, come del resto le hanno segnalato più volte i nostri psichiatri. E' andata a farsi visitare, raccontando i suoi sintomi, dal medico di famiglia o direttamente dallo specialista?
Come pensa che si possa intervenire su quello che adesso ci scrive a proposito di un possibile mobbing, se non sappiamo a che punto è con la malattia o con l'auspicabile cura?
Sul posto di lavoro si sente esclusa; viene guardata dai colleghi "facendomi pensare di stare facendo errori sul lavoro" e così via.
Siamo certi che lei non manifesti in effetti un'eccessiva ansia, attirando così proprio l'attenzione negativa che accresce la sua timidezza e il suo disagio?
Ci faccia capire se ha deciso finalmente di farsi curare, e cosa dicono i medici.
Auguri.
lei, così giovane, ci ha già scritto 60 richieste di consulto.
Le ho lette tutte insieme alle risposte dei vari specialisti, come ritengo sia doveroso per non pronunciarsi senza conoscere i precedenti della persona che vogliamo aiutare.
Colpisce nelle sue lettere non solo la serie di sintomi che elenca, sempre ricondotti dai colleghi medici all'ansia, ma un fatto preciso: più volte lei dice "sono ipocondriaca", e lo fa come se dicesse "Ho gli occhi azzurri".
Cara ragazza, io non so chi le abbia fornito questa diagnosi, ma le posso dire che l'ipocondria è una condizione patologica che va affrontata seriamente, come del resto le hanno segnalato più volte i nostri psichiatri. E' andata a farsi visitare, raccontando i suoi sintomi, dal medico di famiglia o direttamente dallo specialista?
Come pensa che si possa intervenire su quello che adesso ci scrive a proposito di un possibile mobbing, se non sappiamo a che punto è con la malattia o con l'auspicabile cura?
Sul posto di lavoro si sente esclusa; viene guardata dai colleghi "facendomi pensare di stare facendo errori sul lavoro" e così via.
Siamo certi che lei non manifesti in effetti un'eccessiva ansia, attirando così proprio l'attenzione negativa che accresce la sua timidezza e il suo disagio?
Ci faccia capire se ha deciso finalmente di farsi curare, e cosa dicono i medici.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.3k visite dal 18/05/2022.
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