Gravidanza - uomo sposato
Buongiorno, scrivo in preda alla disperazione e allo sconforto.
Ho 37 anni e sono incinta di ormai 5 mesi.
Il padre è stato il mio compagno per poco tempo (meno di un anno).
É un uomo di 57 anni, si era separato legalmente dopo 30 anni di matrimonio (scelta di lui dopo anni di infelicità e tradimenti) e un figlio adolescente e dopo qualche mese ha iniziato la relazione con me.
Sembravamo molto felici e tutto procedeva bene ma la famiglia si è intromessa, l'ex moglie ha minacciato il suicidio, il figlio ha smesso di parlargli e lui... è tornato in casa, dicendo che lo faceva per la famiglia.
Ho accettato a malincuore la sua scelta (andava e va ancora da uno Psicologo e si vede che soffre) ma poco dopo ho scoperto di essere incinta.
È stata una tragedia, lui si è trasformato passando da uomo mite e dolce a belva.
Mi ha minacciata accusandomi di averlo incastrato, dicendo che non mi merito nulla e dicendo che gli stavo rovinando la vita e che lo perdevo per colpa mia.
Ho comunque deciso di tenerlo, lui ha avuto il coraggio di dirlo a casa (un disastro) e ora mi ha chiesto tempo per capire cosa fare.
Sono distrutta perché lo amo ancora, mi sento abbandonata e fragile e penso che un bambino meriti un padre.
Vorrei pensare che ha agito così in preda alla disperazione ma temo che in fondo, molto semplicemente, non mi abbia mai amato, che sono stata una vacanza, che ora invece si è tramutata in una realtà che non voleva e vuole vivere.
Vorrei chiedervi cosa ne pensate.
Grazie.
Ho 37 anni e sono incinta di ormai 5 mesi.
Il padre è stato il mio compagno per poco tempo (meno di un anno).
É un uomo di 57 anni, si era separato legalmente dopo 30 anni di matrimonio (scelta di lui dopo anni di infelicità e tradimenti) e un figlio adolescente e dopo qualche mese ha iniziato la relazione con me.
Sembravamo molto felici e tutto procedeva bene ma la famiglia si è intromessa, l'ex moglie ha minacciato il suicidio, il figlio ha smesso di parlargli e lui... è tornato in casa, dicendo che lo faceva per la famiglia.
Ho accettato a malincuore la sua scelta (andava e va ancora da uno Psicologo e si vede che soffre) ma poco dopo ho scoperto di essere incinta.
È stata una tragedia, lui si è trasformato passando da uomo mite e dolce a belva.
Mi ha minacciata accusandomi di averlo incastrato, dicendo che non mi merito nulla e dicendo che gli stavo rovinando la vita e che lo perdevo per colpa mia.
Ho comunque deciso di tenerlo, lui ha avuto il coraggio di dirlo a casa (un disastro) e ora mi ha chiesto tempo per capire cosa fare.
Sono distrutta perché lo amo ancora, mi sento abbandonata e fragile e penso che un bambino meriti un padre.
Vorrei pensare che ha agito così in preda alla disperazione ma temo che in fondo, molto semplicemente, non mi abbia mai amato, che sono stata una vacanza, che ora invece si è tramutata in una realtà che non voleva e vuole vivere.
Vorrei chiedervi cosa ne pensate.
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
"..Vorrei chiedervi cosa ne pensate.."
può avere importanza cosa ne pensiamo noi che, pur essendo specialisti, non conosciamo nessuno dei protagonisti e quasi nulla degli eventi?
Potremmo però risponderLe adeguatamente se Lei ci chiedesse:
"Cosa posso fare IO, ora?"
Se la domanda fosse questa, Le ricorderei che tenere il figlio è stata una scelta coraggiosa. Ci avrà pensato, avrà soppesato le difficoltà a fronte delle sue risorse. Forse avrà sperato in un maggiore coinvolgimento del padre biologico, che al momento non c'è.
E dunque nonostante Lei si senta "..abbandonata e fragile.." deve rimboccarsi le maniche; proprio perchè c'è un bimbo di mezzo.
Nel frattempo il lui, che "ha chiesto tempo per capire cosa fare", sarà stato informato che la legge garantisce al figlio il mantenimento. Comprendo che è assai poco, ma è pur sempre un obbligo di assunzione di responsabilità.
A Lei raccomando vivamente di chiedere un supporto psicologico.
Mi creda, la gravidanza frequentemente ha bisogno di un sostegno psy, di uno spazio/tempo dedicato a sè; nel quale parlare delle proprie paure, preoccupazioni, sorprese, emozioni, ... anche piangere quando se ne sente il bisogno; il tutto senza ricevere consigli non richiesti e senza essere giudicati.
Il Consultorio pubblico è il luogo più adatto. Le allego la mappa dei consultori presenti sull'intero territorio nazionale, nella quale potrà individuare anche quello più prossimo alla Sua residenza: https://www.salute.gov.it/portale/donna/consultoriDonna.jsp?lingua=italiano&id=4524&area=Salute%20donna&menu=consultori .
Se avrà nuovamente piacere di scriverci qui, ben volentieri Le risponderemo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
"..Vorrei chiedervi cosa ne pensate.."
può avere importanza cosa ne pensiamo noi che, pur essendo specialisti, non conosciamo nessuno dei protagonisti e quasi nulla degli eventi?
Potremmo però risponderLe adeguatamente se Lei ci chiedesse:
"Cosa posso fare IO, ora?"
Se la domanda fosse questa, Le ricorderei che tenere il figlio è stata una scelta coraggiosa. Ci avrà pensato, avrà soppesato le difficoltà a fronte delle sue risorse. Forse avrà sperato in un maggiore coinvolgimento del padre biologico, che al momento non c'è.
E dunque nonostante Lei si senta "..abbandonata e fragile.." deve rimboccarsi le maniche; proprio perchè c'è un bimbo di mezzo.
Nel frattempo il lui, che "ha chiesto tempo per capire cosa fare", sarà stato informato che la legge garantisce al figlio il mantenimento. Comprendo che è assai poco, ma è pur sempre un obbligo di assunzione di responsabilità.
A Lei raccomando vivamente di chiedere un supporto psicologico.
Mi creda, la gravidanza frequentemente ha bisogno di un sostegno psy, di uno spazio/tempo dedicato a sè; nel quale parlare delle proprie paure, preoccupazioni, sorprese, emozioni, ... anche piangere quando se ne sente il bisogno; il tutto senza ricevere consigli non richiesti e senza essere giudicati.
Il Consultorio pubblico è il luogo più adatto. Le allego la mappa dei consultori presenti sull'intero territorio nazionale, nella quale potrà individuare anche quello più prossimo alla Sua residenza: https://www.salute.gov.it/portale/donna/consultoriDonna.jsp?lingua=italiano&id=4524&area=Salute%20donna&menu=consultori .
Se avrà nuovamente piacere di scriverci qui, ben volentieri Le risponderemo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Intanto la ringrazio per la rapida risposta. Mi ha seguito lo psicologo del consultorio durante la prima fase (avendo vagliato anche l'interruzione vista la paura e sopratutto la reazione del mio ex compagno) e lo vedo ancora ogni due settimane.. cerchiamo di fare un percorso di genitorialità concentrandoci sul bambino. Il problema (sono sincera) è che ero convinta o comunque speravo che il mio ex compagno si sarebbe ravvicinato. Nonostante le brutture dette, conoscendo l'uomo che pensavo che fosse, pensavo che fossero reazioni dettate dalla paura. Ma i giorni passano e io sono molto sola, sento davvero l'abbandono totale. Qualche piccolo passo in avanti c'è ma solo verso il bambino, non verso di me. Dice di dover pensare alla famiglia, al loro dolore, che non sa cosa succederà ma nei miei confronti prova rabbia e furia, non può nemmeno guardarmi, che ho distrutto la sua vita, rovinato il nostro rapporto e che per via di questa scelta non mi ama più. È questo totale voltafaccia che mi rende disperata, faccio molta fatica ad accettarlo.
[#3]
Gentile utente,
comprendo che una gravidanza indesiderata possa mettere in crisi una relazione, soprattutto se si tratta di una relazione *Parallel*. D’altra parte la contraccezione è un compito di entrambi, e il fallimento di una contraccezione efficace in linea di massima può essere attribuito ad entrambi.
Mi fa piacere che Lei abbia il sostegno dello psicologo del consultorio, nel momento in cui non è possibile sapere come si evolverà la relazione tra il padre biologico e Lei. Utilizzi il percorso psicologico di cui può godere per centrarsi maggiormente su di sé: Lei ora si trova in una coppia, la coppia madre-bambino, e lo stare bene è un dovere sia verso se stessa, sia per il bambino.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
comprendo che una gravidanza indesiderata possa mettere in crisi una relazione, soprattutto se si tratta di una relazione *Parallel*. D’altra parte la contraccezione è un compito di entrambi, e il fallimento di una contraccezione efficace in linea di massima può essere attribuito ad entrambi.
Mi fa piacere che Lei abbia il sostegno dello psicologo del consultorio, nel momento in cui non è possibile sapere come si evolverà la relazione tra il padre biologico e Lei. Utilizzi il percorso psicologico di cui può godere per centrarsi maggiormente su di sé: Lei ora si trova in una coppia, la coppia madre-bambino, e lo stare bene è un dovere sia verso se stessa, sia per il bambino.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
La ringrazio.. purtroppo nei miei rapporti ho sempre sofferto di dipendenza affettiva e questo abbandono (per quanto sia abituata a non essere amata e voluta dagli uomini che ho avuto) mi sta dilaniando, facendomi molto concentrare su di lui e ancora poco sul bambino. Pensare a quest'uomo felice con la moglie che si sta completamente dimenticando di me e di suo figlio, è una sofferenza molto profonda acuita dal senso di colpa di essere stata io, con la scelta di proseguire la gravidanza, ad aver portato alla fine del rapporto.
[#5]
Gentile utente,
".. quest'uomo felice con moglie e figlio.."
è unicamente un Suo modo di rappresentarsi la situazione dell'ex-amante.
Non sembrerebbe - realisticamente - che una moglie ampiamente tradita, e un figlio adolescente consapevole che un quasi-fratello è in preparazione, siano in grado di assicurare un clima famigliare felice.
Sicuramente il suo Psicologo La aiuterà, ma anche Lei ci deve mettere del Suo. C'è la necessità pressante, ora come non mai avvertita prima, di lavorare sul proprio cambiamento.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
".. quest'uomo felice con moglie e figlio.."
è unicamente un Suo modo di rappresentarsi la situazione dell'ex-amante.
Non sembrerebbe - realisticamente - che una moglie ampiamente tradita, e un figlio adolescente consapevole che un quasi-fratello è in preparazione, siano in grado di assicurare un clima famigliare felice.
Sicuramente il suo Psicologo La aiuterà, ma anche Lei ci deve mettere del Suo. C'è la necessità pressante, ora come non mai avvertita prima, di lavorare sul proprio cambiamento.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 9.8k visite dal 18/05/2022.
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