Come aiutare una persona che soffre per il suicidio di una persona cara

Salve, alcuni mesi fa una persona a me cara è stata vittima di uno spiacevole avvenimento: il suicidio del proprio ragazzo.
Questa persona e io siamo molto legate, tanto che ho sempre fatto del mio meglio per rimanerle vicina, tanto che io stessa soffro per ciò che è successo e per il peso che si sta portando addosso insieme alla grandissima sofferenza che questo gesto ha lasciato.
Le cause del suicidio sono sconosciute, è avvenuto all'improvviso, senza un apparente motivo e segni che potessero farlo percepire.
Sono qui quindi a chiedere un consiglio professionale su come agire al meglio in questa situazione perché mi trovo molto in difficoltà, soprattutto nell'ultimo periodo.
Ciò che ho provato a fare costantemente era ascoltare, capire, dare supporto, incoraggiare, a volte se possibile anche far ragionare...insomma, ho cercato di fare il possibile per una persona che non ha i mezzi "professionali".
Ora la difficoltà è che questa persona si sente trascurata e ferita perché a momenti mi ha sentita distante (per problematiche mie) e in più avevo un periodo molto impegnato quindi non sempre riuscivo a essere costantemente presente.
Oltre a ciò io mi sentivo sempre molto triste e abbattuta per la situazione che mi ha "portato via" quel rapporto di amicizia bellissimo che avevo con questa persona...insomma un mix di cose tra pensieri miei/impegni/difficoltà nel dare supporto a lei gestendo anche tutto il resto che mi hanno fatta probabilmente essere più "distante" e lei lo ha percepito.
C'è stata quindi una discussione a cuore aperto che ci ha fatte chiarire, io non gliene avevo parlato perché non volevo appesantirla con altre problematiche da affrontare (penso che in questa situazione qualunque mossa sia un arma a doppio taglio...e anche qui ero molto in difficoltà) ma ora lei dice che non vuole più essere ferita, sentirsi un peso, abbandonata, ignorata, soprattutto dalle persone a cui vuole bene e su cui conta tanto (come me, che sono la sua migliore amica) e che le dispiace di avermi messa in difficoltà e capisce benissimo come mi posso essere sentita, ma che per un po' vuole pensare a se stessa per proteggersi.
Ora io lo posso accettare, ma ho molta paura che questo sia l'inizio di un processo di isolamento, ma anche di perdere la mia amica...anche se sta male.
Perché io, come le ho sempre detto, per lei ci sono e ci voglio essere e le chiedo solo di capire che per esserci per lei devo stare bene anche io e a volte mi serve solo un attimo per "scaricarmi".
Ora io non so cosa fare per lei perché le ho teso la mano, scusandomi se ho fatto in modo che si sentisse così (anche involontariamente), mi sembra sempre di sbagliare e mi sento una pessima amica ad averle parlato anche se il discorso non è uscito da me, ma da lei (inevitabilmente era il caso di parlarne in modo da capirsi a vicenda).
Sono a chiedere consigli su come gestire al meglio d'ora in poi la situazione per aiutarla...per ora non sembra voler andare a chiedere aiuto professionale.
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Dr. Francesco Beligni Psicologo, Psicoterapeuta 258 18
Gentile utente

l'unica cosa che puoi fare per la tua amica è fare l'amica. Come hai sempre fatto: starle vicina, essere presente e cercando di passare al meglio i vostri momenti, se possibile strapparle anche qualche sorriso.
Tutto questo cercando di non forzare la cosa e di mantenere il vostro piano relazionale come era prima del brutto fatto accaduto, insomma, senza compatirla più del dovuto, la faresti sentire ancora più vittima.

Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
Riceve su Siena-Arezzo oppure ONLINE
www.francescobeligni.it

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