Insicurezza e ansia

salve a tutti..ho 20 anni ed il mio ragazzo ha un problema:è incredibilmente insicuro e timido!ciò però gli accade esclusivamente in presenza di terzi..per la precisione in sede di esami,è al 4°anno di medicina.agli scritti va benissimo,poi all'orale si blocca,entra in confusione,ricorda poco.lui studia ne sono certa..ma è più forte di lui,quando si trova davanti il prof non riesce a rispondere,abbassa lo sguardo ed il tono di voce diminuisce..la stessa cosa accade quando è in presenza dei miei genitori..o di persone ke conosce poco..
ma con me e con gli amici ciò non accade!!è sicuro di se..è divertente..brillante..spiritoso..io frequento psicologia..e sono sicura ke debba recarsi da uno specialista..ma lui non vuole..come posso fare per aiutarlo a superare questa difficoltà?per il momento gli faccio forza dicendogli ke il prof non è nessuno,ke se sbaglia non fa niente..e qnd accade alzo la voce..lo faccio in modo aggressivo..per scuoterlo..sembra un bamboccio a volte..aiutatemi..!!!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, se lui non ritiene di doversi curare, e nessuno sinora è riuscito a convincerlo a farlo, non c'è molto che si possa fare da qui. Evidentemente, lui non ha ancora toccato il fondo, oppure non è ancora stato messo nelle condizioni di doversi curare.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
gentile Dr. Giuseppe Santonocito..
per quanto concerne questa cose forse io e i suoi genitori dovremmo fare il mea culpa..in quanto glie lo abbiamo proposto solo una volta senza insistere..sto preparando l'esame di scienza della personalità e so ke finkè non è il cliente a rendersi conto del problema e a prendere l iniziativa di farsi curare non c'è verso ke il disagio possa essere curato..è solo ke cercavo qualche espediente per ovviare al problema per il momento..deve sostenere questi esami della sessione estiva ed ogni volta diventa un trauma..ovviamente il malessere del suo "sentito fallimento" viene ripercorso anche nella nostra vita privata..
ad ogni modo,la ringrazio sentitamente per la sua precedente risposta!!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Certo, ma la invito a considerare anche l'ipotesi che le dicevo: ovvero dall'esterno a voi può sembrare che lui soffra moltissimo, oppure che stiate effettivamente soffrendo voi. Ma magari lui è ancora in grado di sopportarlo.

Visto che è studente di psicologia, tenga sempre presente la soggettività del punto di vista e non confonda la sua epistemologia (e i suoi bisogni) con quella di chi le sta di fronte.

Cordiali saluti
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