Paura che il mio ragazzo possa essere gay
Salve a tutti,
Sono una giovane ragazza di 23 anni e sto con il mio fidanzato (della mia stessa età) da 3 anni (anche se ci conosciamo da quando siamo più piccoli quando già al tempo gli piacevo molto).
Ci amiamo tantissimo e alla base della nostra storia, oltre all'amore, c'è anche una forte amicizia che ci porta ad essere sempre super sinceri ed onesti l'uno con l'altra.
L'anno scorso, in maniera abbastanza disinvolta, il mio ragazzo mi ha confidato che molti anni prima (quindi attorno ai 14 anni presumo) aveva provato ad avere un approccio sessuale con un suo amico (etero) per pura curiosità, ma che la cosa era morta lì visto che a nessuno dei due era piaciuto e nessuno dei due era gay.
Era molto tranquillo quando me ne parlava, nonostante io fossi piuttosto scossa dalla cosa.
Da lì sono iniziate le mie paranoie che lui cerca sempre di far sparire dicendomi che si trattò soltanto di una banale "esperienza" e che non è affatto attratto dagli uomini, anzi!
Premetto che prima di me ha avuto altre due ragazze e che il lato sensuale tra di noi va davvero molto bene e lui dice sempre di essere molto attratto da me.
Tuttavia ogni tanto mi assalgono dei momenti di ansia pazzesca per la paura che lui in realtà mi voglia nascondere qualcosa e che non sia stato sincero con me al 100% (anche se mi fido sempre ciecamente di lui e so che farebbe molta fatica a mentirmi ed avere segreti con me). Non vorrei assolutamente risultare offensiva in ciò che dico, ma in più non riesco a mettermi in testa che possa essere "normale" questa sua "esperienza adolescenziale" se poi in realtà è etero.
Voi cosa mi consigliate di fare?
Parlargliene di nuovo o lasciar perdere?
Grazie mille in anticipo!
Sono una giovane ragazza di 23 anni e sto con il mio fidanzato (della mia stessa età) da 3 anni (anche se ci conosciamo da quando siamo più piccoli quando già al tempo gli piacevo molto).
Ci amiamo tantissimo e alla base della nostra storia, oltre all'amore, c'è anche una forte amicizia che ci porta ad essere sempre super sinceri ed onesti l'uno con l'altra.
L'anno scorso, in maniera abbastanza disinvolta, il mio ragazzo mi ha confidato che molti anni prima (quindi attorno ai 14 anni presumo) aveva provato ad avere un approccio sessuale con un suo amico (etero) per pura curiosità, ma che la cosa era morta lì visto che a nessuno dei due era piaciuto e nessuno dei due era gay.
Era molto tranquillo quando me ne parlava, nonostante io fossi piuttosto scossa dalla cosa.
Da lì sono iniziate le mie paranoie che lui cerca sempre di far sparire dicendomi che si trattò soltanto di una banale "esperienza" e che non è affatto attratto dagli uomini, anzi!
Premetto che prima di me ha avuto altre due ragazze e che il lato sensuale tra di noi va davvero molto bene e lui dice sempre di essere molto attratto da me.
Tuttavia ogni tanto mi assalgono dei momenti di ansia pazzesca per la paura che lui in realtà mi voglia nascondere qualcosa e che non sia stato sincero con me al 100% (anche se mi fido sempre ciecamente di lui e so che farebbe molta fatica a mentirmi ed avere segreti con me). Non vorrei assolutamente risultare offensiva in ciò che dico, ma in più non riesco a mettermi in testa che possa essere "normale" questa sua "esperienza adolescenziale" se poi in realtà è etero.
Voi cosa mi consigliate di fare?
Parlargliene di nuovo o lasciar perdere?
Grazie mille in anticipo!
[#1]
Buonasera,
Esperienze del genere sono del tutto normali e fanno parte di una fase della vita in cui si cerca di identificarsi e di capire la propria sessualità.
Quindi l’esperienza del suo ragazzo non è assolutamente anormale e gli ha permesso inoltre di capire quale fosse l’identità sessuale più consona alle sue aspettative.
Pertanto le suggerisco di non tornare sull’argomento se riesce e probabilmente sarebbe più semplice per lei se alcuni argomenti non venissero affrontati, perché nella coppia è importante dirsi tutto ma forse le individualità andrebbero distinte.
Ad esempio non tutte le esperienze devono per forza essere raccontate nei dettagli, altrimenti si possono attivare gelosie retroattive o dubbi di diverso genere come in questo caso.
Esperienze del genere sono del tutto normali e fanno parte di una fase della vita in cui si cerca di identificarsi e di capire la propria sessualità.
Quindi l’esperienza del suo ragazzo non è assolutamente anormale e gli ha permesso inoltre di capire quale fosse l’identità sessuale più consona alle sue aspettative.
Pertanto le suggerisco di non tornare sull’argomento se riesce e probabilmente sarebbe più semplice per lei se alcuni argomenti non venissero affrontati, perché nella coppia è importante dirsi tutto ma forse le individualità andrebbero distinte.
Ad esempio non tutte le esperienze devono per forza essere raccontate nei dettagli, altrimenti si possono attivare gelosie retroattive o dubbi di diverso genere come in questo caso.
Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta ed effettivamente ha ragione, paradossalmente in questo caso avrei preferito il mio ragazzo non mi dicesse nulla al riguardo in quanto riconosco di essere una ragazza che tende a rimurginare molto e a farsi paranoie spesso inutili. Tuttavia mi accorgo di far fatica a scacciare questi miei pensieri e paranoie riguardo questa "circostanza" e, più ci penso, più fomento l'ansia.
Secondo lei come dovrei comportarmi? Potrebbe essere sintomo di una problematica più profonda da affrontare magari con un professionista?
Grazie di nuovo!
Secondo lei come dovrei comportarmi? Potrebbe essere sintomo di una problematica più profonda da affrontare magari con un professionista?
Grazie di nuovo!
[#3]
Se ciò che riferisce non le permette di essere serena nella relazione e nella quotidianità potrebbe essere utile un consulto da un professionista.
Deve considerare comunque che i sintomi da lei descritti non possono essere identificati come un vero e proprio disturbo, ma se sente il bisogno di approfondire queste sue paure e di comprenderne le dinamiche sicuramente un parere professionale può essere di grande aiuto.
Deve considerare comunque che i sintomi da lei descritti non possono essere identificati come un vero e proprio disturbo, ma se sente il bisogno di approfondire queste sue paure e di comprenderne le dinamiche sicuramente un parere professionale può essere di grande aiuto.
Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10.7k visite dal 10/05/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.