Dipendenza affettiva

Salve,
Sono una ragazza 26enne che fin dall'età di 5 anni ha sempre avuto problemi psicologici.
Non sono mai stata una bimba serena, ma sempre accompagnata da un malessere che all'epoca esprimevo con "mi sono scocciata" espressione in realtà di uno stato depressivo interiore, e un'angoscia profonda.
Col tempo ha assunto varie forme, fino a sfociare in ansia, depressione grave, ipocondria, mutismo selettivo, binge, bulimia e anoressia nervosa, patologia di cui tutt'ora soffro ma riesco a controllare e gestire. Ho una madre ipercritica, e controllante che mi limita fortemente la libertà personale sia dal punto di vista mentale sia libertà fisica. Nella pratica vivo sotto il suo stretto controllo e devo essere accondiscendente in tutto e cio mi fa stare malissimo.
Sono normopeso.
Soffro di una forte dipendenza affettiva, una cosa che non sono mai riuscita a trattare in terapia, che da un mese ho sospeso poiché la mia dottoressa ha cambiato sede.
In questo periodo sto vivendo cose che mi creano una forte sofferenza, di fronte alle quali vorrei sottrarmi ma mi trovo scoperta dai miei sintomi, come se non riuscissi piu a trovare in essi, una fuga e una protezione.

Sto frequentando una scuola guida e sto facendo le guide.
Nelle ultime lezioni fatte l'istruttore, un uomo intorno alla 50ina e piu, si è dimostrato interessato a me esplicitandolo proprio direttamente a parole, e io lo ero a lui.
Non mi era mai capitata una cosa simile.
Mi sono sentita cosi amata, apprezzata, vista.
Lui mi ha detto delle cose speciali.
Ci eravamo promessi un bacio.

Purtroppo la scorsa volta ho saputo che ha fatto un incidente e ha avuto una frattura del bacino motivo per cui non potrò piu vederlo. Come farò a non rivederlo piu? Come farò ad accettare questo altro ostacolo nella mia vita verso la libertà?
Questa cosa mi ha mandata in uno stato depressivo profondo e non riesco a fare altro che piangere.
Per me lui era la mia via di fuga, la mia ancora di salvezza, mi ossessiona tutto quello che sarebbe potuto essere e che non è stato per via dell'incidente.

Credo che stia soffrendo tantissimo e che tutto cio non sia affatto normale ma rientri sempre in uno stato di malattia.
Secondo voi come mai mi è successo questo?
Come posso stare meglio?
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Dr. Vincenzo Cosentino Psicologo 205 12
Buonasera,
Da ciò che lei racconta il suo vissuto è intenso e ricco di significati ed eventi che hanno influenzato le sue esperienze.
La relazione che aveva intrapreso poteva essere una possibile via di fuga dai suoi sintomi, può anche darsi che in futuro questo rapporto abbia un seguito ma ciò che risulta necessario sembra essere la costruzione di un legame che sia libero da meccanismi di compensazione per i suoi malesseri.
Ciò che sarebbe importante è risolvere innanzitutto ciò che è rimasto sospeso nella sua individualità, in relazione ai legami familiari.
Infatti penso che nel suo caso, potrebbe essere utile una terapia sistemico familiare, per comprendere quali meccanismi siano dietro al suo malessere e al bisogno che sente di dipendere da un’altra persona.
Esplorare le relazioni familiari le permetterebbe di comprendere perché fin da piccola ha messo in pratica questi comportamenti e conoscere se sono una risposta a determinati vissuti della sua infanzia ma non solo, anche attuali.

Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio della celere risposta e condivido quanto scritto. La mia paura è che pur venendo a conoscenza di tali meccanismi cio non riesci a sdradicare in me il problema di fondo continuando cosi a soffrire di dipendenza affettiva. È possibile?
[#3]
Dr. Vincenzo Cosentino Psicologo 205 12
Sì è possibile che pur diventando coscienti i processi continuino ad essere presenti i sintomi, ma perché sono la risposta a situazioni più ampie come quelle familiari.
Quindi è necessaria un’analisi più approfondita che le permetterebbe di cambiare gli aspetti che la portano al ripetersi di queste esperienze di dipendenza.
Considero comunque importante una presa di coscienza, come un primo passo che porta al cambiamento per vivere così relazioni sane e prive da condizionamenti esterni.

Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it

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