Consigli sulla mia relazione
Buongiorno, Dottori, ecco la situazione:
a gennaio conosco tramite amici questo ragazzo, due anni più piccolo di me, con cui comincio ad andare subito molto d'accordo, molte cose in comune.
diventiamo amici e dopo un mesetto mi chiede di uscire, senza nulla di romantico, quindi resto un po' perplessa perchè sentivo che invece la relazione stava diventando altro.
passa altro tempo e lui mi fa un discorso sul come è possibile che sia nata una attrazione tra noi ma ha paura e non si lancia perchè siamo per lui troppo simili e questo potrebbe essere un problema.
gli rispondo che ci conosciamo da troppo poco per sapere che siamo troppo simili e che nelle cose se non ci si butta nono si può sapere il risultato.
una settimana dopo dovevamo vederci ma disdice per un problema di un suo amico, al che gli rispondo male dicendo che mi sono stancata del tira e molla.
l'indomani mi chiede di uscire, poi si lancia a baciarmi e ci mettiamo insieme.
premetto che lui sta passando un periodo non piacevolissimo, ha perso alcuni amici per delle dinamiche nel suo gruppo, ha deciso di andare dallo psicologo (anche per mitigare la sua rabbia perchè a quanto mi dice ha degli scatti di ira, che personalmente non ho visto) e ha cominciato un nuovo lavoro, quindi possiamo vederci solo nel weekend.
Io studio e lavoricchio part time.
viviamo non troppo distanti, lui centro e io periferia.
è umanamente una bravissima persona, ogni tanto ha qualche gesto romantico, mi fa sentire che mi vuole bene (me lo ha anche detto) e anche io gliene voglio molto, so che si deve comunque abituare ad avere una relazione "adulta" visto che anche lui era single da quasi 4 anni.
Il problema è però che sento come se fossi io a fare di più nella relazione, sono io che mi sposto il sabato per andare da lui (forse è venuto nella mia zona solo due volte), durante la settimana colgo l'occasione per studiare al centro così possiamo vederci anche per 5 minuti quando ha pausa pranzo... e la domenica non usciamo perchè dice che vuole riposarsi e stare coi suoi perchè non li vede mai.
a questo aggiungiamo che la nostra sessualità la viviamo a "spizzichi e mozzichi" (senza avere avuto ancora un rapporto completo) perchè lui ha una casa vacanze vicino ma "non possiamo andare perchè i suoi lo scoprirebbero" (non ha paura dei genitori, perchè non si fa problemi a lasciare il pacco dei preservativi in bella vista in auto, e comunque loro sospettano che lui esca con una donna).
fino al primo mese avevo più voglia di accontentarmi dell'auto ma ora mi sembra squallido.
a questo sommiamo anche che lui ha problemi col preservativo e siamo andati a farcene consigliare uno più sensibile, e usciti da lì mi fa "questo lo compro io, dal prossimo pacchetto dividiamo" che mi è sembrata una battuta abbastanza infelice, a maggior ragione una beffa, visto che poi non li usiamo.
vorrei parlargli ma non so come affrontare l'argomento, mi ha sentito "strana" e gli ho detto che mi piacerebbe discutere alcune cose con lui in presenza.
a gennaio conosco tramite amici questo ragazzo, due anni più piccolo di me, con cui comincio ad andare subito molto d'accordo, molte cose in comune.
diventiamo amici e dopo un mesetto mi chiede di uscire, senza nulla di romantico, quindi resto un po' perplessa perchè sentivo che invece la relazione stava diventando altro.
passa altro tempo e lui mi fa un discorso sul come è possibile che sia nata una attrazione tra noi ma ha paura e non si lancia perchè siamo per lui troppo simili e questo potrebbe essere un problema.
gli rispondo che ci conosciamo da troppo poco per sapere che siamo troppo simili e che nelle cose se non ci si butta nono si può sapere il risultato.
una settimana dopo dovevamo vederci ma disdice per un problema di un suo amico, al che gli rispondo male dicendo che mi sono stancata del tira e molla.
l'indomani mi chiede di uscire, poi si lancia a baciarmi e ci mettiamo insieme.
premetto che lui sta passando un periodo non piacevolissimo, ha perso alcuni amici per delle dinamiche nel suo gruppo, ha deciso di andare dallo psicologo (anche per mitigare la sua rabbia perchè a quanto mi dice ha degli scatti di ira, che personalmente non ho visto) e ha cominciato un nuovo lavoro, quindi possiamo vederci solo nel weekend.
Io studio e lavoricchio part time.
viviamo non troppo distanti, lui centro e io periferia.
è umanamente una bravissima persona, ogni tanto ha qualche gesto romantico, mi fa sentire che mi vuole bene (me lo ha anche detto) e anche io gliene voglio molto, so che si deve comunque abituare ad avere una relazione "adulta" visto che anche lui era single da quasi 4 anni.
Il problema è però che sento come se fossi io a fare di più nella relazione, sono io che mi sposto il sabato per andare da lui (forse è venuto nella mia zona solo due volte), durante la settimana colgo l'occasione per studiare al centro così possiamo vederci anche per 5 minuti quando ha pausa pranzo... e la domenica non usciamo perchè dice che vuole riposarsi e stare coi suoi perchè non li vede mai.
a questo aggiungiamo che la nostra sessualità la viviamo a "spizzichi e mozzichi" (senza avere avuto ancora un rapporto completo) perchè lui ha una casa vacanze vicino ma "non possiamo andare perchè i suoi lo scoprirebbero" (non ha paura dei genitori, perchè non si fa problemi a lasciare il pacco dei preservativi in bella vista in auto, e comunque loro sospettano che lui esca con una donna).
fino al primo mese avevo più voglia di accontentarmi dell'auto ma ora mi sembra squallido.
a questo sommiamo anche che lui ha problemi col preservativo e siamo andati a farcene consigliare uno più sensibile, e usciti da lì mi fa "questo lo compro io, dal prossimo pacchetto dividiamo" che mi è sembrata una battuta abbastanza infelice, a maggior ragione una beffa, visto che poi non li usiamo.
vorrei parlargli ma non so come affrontare l'argomento, mi ha sentito "strana" e gli ho detto che mi piacerebbe discutere alcune cose con lui in presenza.
[#1]
Gentile utente,
il problema potrebbe stare nel fatto dichiarato all'inizio della frequentazione consistente nel fatto che "..ha paura e non si lancia..". Sono trascorsi 4-5 mesi, ma può darsi che lui sia tuttora a questo punto.
D'altra parte se lui all'inizio di una relazione è così trattenuto, chi mai può prevedere che in seguito andrà meglio? che in seguito arrivino periodi migliori per lui che non questo, dato che ha "..ha perso alcuni amici per delle dinamiche nel suo gruppo, e ha cominciato un nuovo lavoro.."? Tutti eventi che generalmente non sono in grado di scalfire la fase dell'innamoramento.
"..vorrei parlargli ma non so come affrontare l'argomento", Lei ci dice.
Non sarebbe in sè difficile, basterebbe riferirgli quello che ha scritto a noi. Però c'è la spada di Damocle degli "attacchi d'ira" di lui, per i quali inizierà un percorso psicologico; attacchi a cui Lei non ha mai assistito ma che sono stati dichiarati da lui stesso.
Questa è la situazione.
Dott. Brunialti
il problema potrebbe stare nel fatto dichiarato all'inizio della frequentazione consistente nel fatto che "..ha paura e non si lancia..". Sono trascorsi 4-5 mesi, ma può darsi che lui sia tuttora a questo punto.
D'altra parte se lui all'inizio di una relazione è così trattenuto, chi mai può prevedere che in seguito andrà meglio? che in seguito arrivino periodi migliori per lui che non questo, dato che ha "..ha perso alcuni amici per delle dinamiche nel suo gruppo, e ha cominciato un nuovo lavoro.."? Tutti eventi che generalmente non sono in grado di scalfire la fase dell'innamoramento.
"..vorrei parlargli ma non so come affrontare l'argomento", Lei ci dice.
Non sarebbe in sè difficile, basterebbe riferirgli quello che ha scritto a noi. Però c'è la spada di Damocle degli "attacchi d'ira" di lui, per i quali inizierà un percorso psicologico; attacchi a cui Lei non ha mai assistito ma che sono stati dichiarati da lui stesso.
Questa è la situazione.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile dottoressa, grazie mille per la sua risposta. Diciamo che dal punto di vista emotivo credo si sia sbloccato anche troppo, nel senso che é stato lui a cominciare a dirmi che mi vuol bene, oppure a cominciare ad avere comportamenti dolci nei miei confronti (che alle volte sono secondo me anche eccessivi). Ormai praticamente é solo dolce, é come se mi sentissi voluta bene ma non desiderata. Il sabato essendo entrambi abbastanza nerd, quando stiamo insieme vorrebbe sempre far qualcosa come giochi da tavolo ecc, la domenica non vuole uscire perché "vuole stare coi suoi" ma il pomeriggio mi chiede sempre di collegarmi al PC per giocare ... É come se la virtualità e l'amicizia stessero sostituendo quello che poco prima era la voglia di stare insieme e il desiderio. Per me é bello condividere delle passioni ma penso che in una relazione, soprattutto al principio, ci debba essere anche altro.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 09/05/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.