La mia autostima
Buongiorno, vi scrivo per raccontarvi una situazione che ormai vivo da un anno circa, ho 22 anni e sto con un ragazzo da 3 anni e mezzo, abbiamo appena comprato casa e tra qualche mese andremo a vivere insieme. Io sono sempre stata una ragazza molto solare, con tante amiche e amici, andavo a ballare quasi tutti i sabati sera, spesso d'estate andavo via i weekend al mare o le giornate in piscina, sempre con amiche, ma dopo un paio di anni di fidanzamento il mio ragazzo ha incominciato ad essere possessivo e un pò geloso, ed io a causa un pò dei suoi comportamenti, un pò dei miei perchè li assecondavo, ho perso praticamente tutte le amicizie. Ora lui non mi porta mai da nessuna parte, le sere le passo a casa come una vecchiettina di 80 anni, non facciamo mai niente, e ora che ci sono le belle giornate vorrei tanto andare al mare a passare una giornata diversa ma lui non vuole mai fare assolutamente niente, il massimo è andare a mangiare un gelato a 500 metri da casa, io ho perso tutta la mia solarità e la mia allegria e faccio molta fatica a relazionarmi con le persone, non parlo quasi mai e anche se vorrei ho sempre paura di parlare perchè ho paura che possa sembrare una persona ridicola. Poi lui spesso mi fa dei ragali, come la fotocamera e poi la presta a qualcuno della sua famiglia e non me la ridanno più.. mi ha regalato il motorino ma lo usa sempre lui e non mi lascia mai nemmeno le chiavi, la mia macchina l'ha sempre usata quando ne aveva bisogno gliela prestavo, poi ha comprato la sua un anno fa e io non l'ho mai potuta provare perchè lui non vuole.. ho perso tutta la mia autostima e non riesco a ritrovarla più, mi sono accorta che qualsiasi cosa faccia, anche comprare un paio di jeans, chiedo sempre il permesso a lui e se mi dice di si, poi mi sento in colpa e lascio perdere i miei acquisti. ho provato a lasciarlo spesso, ma lui si comporta benissimo con me per un mesetto e poi torna tutto come prima, a questo punto mi viene pure il dubbio di aver fata una cavolata ad aver preso la casa insieme, però lo amo e non so proprio cosa fare.. dopo mille promesse non cambia mai, potreste darmi un consiglio per tornare la ragazza viva e solare che ero qualche anno fa? Io abito a Milano, aventualmente sono anche disposta ad essere aiutata da qualcuno se mi date qualche consiglio, grazie, cordiali saluti
[#1]
> a questo punto mi viene pure il dubbio di aver fata una
> cavolata ad aver preso la casa insieme, però lo amo e non
> so proprio cosa fare
Gentile ragazza, mi sembra che già nelle primissime righe del suo racconto definisca abbastanza bene la situazione: abbiamo comprato casa e stiamo per andare a convivere, ma io sono sempre stata una ragazza solare con tanti amici e amiche, e andavo sempre a ballare. Mentre il mio ragazzo è diventato possessivo. L'ho lasciato molte volte e all'inizio lui "rientra nei ranghi" e ridiventa gentile, poi però ritorna come prima.
Ho tralasciato niente d'importante?
Per quanto la sua sia una situazione abbastanza comune, non è facile darle delle indicazioni da qui senza cadere nel banale. Credo che potrebbe avere giovamento da un percorso di cura psicologico, anche se, me lo lasci dire, forse poteva pensarci un po' prima. Intendo dire prima di comprare casa. Ma del resto è così, le persone che decidono di rivolgersi allo psicologo spesso lo fanno quando sono già arrivate alla frutta e non possono più assolutamente farne a meno.
Comunque niente d'irreparabile, mi pare.
Cordiali saluti
> cavolata ad aver preso la casa insieme, però lo amo e non
> so proprio cosa fare
Gentile ragazza, mi sembra che già nelle primissime righe del suo racconto definisca abbastanza bene la situazione: abbiamo comprato casa e stiamo per andare a convivere, ma io sono sempre stata una ragazza solare con tanti amici e amiche, e andavo sempre a ballare. Mentre il mio ragazzo è diventato possessivo. L'ho lasciato molte volte e all'inizio lui "rientra nei ranghi" e ridiventa gentile, poi però ritorna come prima.
Ho tralasciato niente d'importante?
Per quanto la sua sia una situazione abbastanza comune, non è facile darle delle indicazioni da qui senza cadere nel banale. Credo che potrebbe avere giovamento da un percorso di cura psicologico, anche se, me lo lasci dire, forse poteva pensarci un po' prima. Intendo dire prima di comprare casa. Ma del resto è così, le persone che decidono di rivolgersi allo psicologo spesso lo fanno quando sono già arrivate alla frutta e non possono più assolutamente farne a meno.
Comunque niente d'irreparabile, mi pare.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
il tuo racconto potrebbe essere riassunto in questo modo: "Lo amo tanto, però......"
I "però", come penso immaginerai, fanno parte della vita, e diventano preponderanti soprattutto quando siamo pronti a cambiare radicalmente la nostra esistenza (tipo con una convivenza).
La casa è il tuo ultimo problema: ho avuto un paziente che, andato in crisi per motivi simili ai tuoi, alla fine si è lasciato con la sua ragazza, ed hanno venduto una casa ancora in costruzione, per cui per tornare indietro sei sempre in tempo.
La cosa che invece mi preoccupa di più è il fatto che tu ti percepisci SOLA, vero? Qualsiasi persona con i tuoi dubbi al posto tuo avrebbe parlato con la mamma, con i genitori, con una amica, ecc, mentre nel tuo caso l'idea dello psicologo sembra rimandare ad un pensiero: "nessuno può aiutarmi, tanto vale rivolgermi ad una persona esterna".
Se è così allora vale davvero la pena cercare un aiuto.
Un altro motivo che mi spinge a consigliarti un aiuto psicologico è la tua sensazione di impotenza comunicativa: se parti già col piede sbagliato la convivenza sarà molto difficile, e se non riesci a condividere col tuo ragazzo le tue perplessità come fai?
Quindi un lavoro sulla comunicazione inter-coppia andrebbe programmato.
Ma io, davvero, partirei dalle persone vicine a te, poi cercherei uno psicologo/a
Non perdere la speranza, mi raccomando
il tuo racconto potrebbe essere riassunto in questo modo: "Lo amo tanto, però......"
I "però", come penso immaginerai, fanno parte della vita, e diventano preponderanti soprattutto quando siamo pronti a cambiare radicalmente la nostra esistenza (tipo con una convivenza).
La casa è il tuo ultimo problema: ho avuto un paziente che, andato in crisi per motivi simili ai tuoi, alla fine si è lasciato con la sua ragazza, ed hanno venduto una casa ancora in costruzione, per cui per tornare indietro sei sempre in tempo.
La cosa che invece mi preoccupa di più è il fatto che tu ti percepisci SOLA, vero? Qualsiasi persona con i tuoi dubbi al posto tuo avrebbe parlato con la mamma, con i genitori, con una amica, ecc, mentre nel tuo caso l'idea dello psicologo sembra rimandare ad un pensiero: "nessuno può aiutarmi, tanto vale rivolgermi ad una persona esterna".
Se è così allora vale davvero la pena cercare un aiuto.
Un altro motivo che mi spinge a consigliarti un aiuto psicologico è la tua sensazione di impotenza comunicativa: se parti già col piede sbagliato la convivenza sarà molto difficile, e se non riesci a condividere col tuo ragazzo le tue perplessità come fai?
Quindi un lavoro sulla comunicazione inter-coppia andrebbe programmato.
Ma io, davvero, partirei dalle persone vicine a te, poi cercherei uno psicologo/a
Non perdere la speranza, mi raccomando
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#3]
Utente
Grazie mille per le vostre risposte, quello che mi fa stare più male in realtà e il fatto che io mi accorgo di essere cambiata ma non in meglio, prima mi reputavano come una persona solare e simpatica, piena di vita, ora io mi vedo come una persona di 80 anni, e so che non è nella mia natura, come si può pensare che una persona amante dei weekend fuori porta, di vita sociale, venga poi isolata e costretta a seguire uno stile di vita, che per voi potrà essere certamente normale e felice,data la convivenza e data anche dal fatto che non ho più 16 anni, ma per me non lo è. Lei, gentile dott. Bulla mi dice "I "però", come penso immaginerai, fanno parte della vita, e diventano preponderanti soprattutto quando siamo pronti a cambiare radicalmente la nostra esistenza" io sono stata pronta a cambiare la mia esistenza, ma non vedo perchè dovrei cambiare anche il mio carattere e le mie passioni, come le dicevo mi piace molto viaggiare, per quale motivo il mio ragazzo secondo lei all'inizio della nostra relazione era il "ragazzo ideale" e di viaggi ne abbiamo fatti, e dopo che abbiamo impostato un bel rapporto anche importante lui si è adagiato e ha iniziato a diventare egoista e possessivo delle sue cose, ma anche delle mie che poi diventano sue come le spiegavo del mio motorino? Penso che il mio isolarmi e non riuscire a socializzare con le persone sia dovuto al fatto che mi sento inferiore a lui, perchè lui non mi ha mai dato le motivazioni per avere fiducia in me stessa, se mi diceva "no, non voglio andare via questo week end stiamo a casa" lui sapeva che non sarei andata lo stesso perchè non ho nessuno con cui andare.. e purtroppo non ha mai ceduto dicendomi "ok andiamo", quindi a questo punto mi chiedo se dei problemi li ho io oppure lui, mi creda che se qualcuno mi dicesse che qualche problema ce l''ha lui, io farei già un passo avanti per ritrovare la mia autostima, la ringrazio, saluti
[#4]
> mi creda che se qualcuno mi dicesse che qualche problema
> ce l''ha lui, io farei già un passo avanti per ritrovare
> la mia autostima
No, non credo che ritroverebbe così la sua autostima. Avrebbe magari un po' più "ragione" e si sentirebbe sollevata, ma che cosa cambierebbe, in realtà?
No, l'autostima ci viene dalle esperienze che facciamo noi in prima persona, non da ciò che fanno o sono gli altri.
Cordiali saluti
> ce l''ha lui, io farei già un passo avanti per ritrovare
> la mia autostima
No, non credo che ritroverebbe così la sua autostima. Avrebbe magari un po' più "ragione" e si sentirebbe sollevata, ma che cosa cambierebbe, in realtà?
No, l'autostima ci viene dalle esperienze che facciamo noi in prima persona, non da ciò che fanno o sono gli altri.
Cordiali saluti
[#5]
Utente
E quindi cosa mi consiglia di fare per ritrovarla? e soprattutto per far capire a lui che facendo così alla fine volente o nolente mi perderà? sapendo già che io sono disposta a farmi aiutare, ma lui assolutamente no perchè pieno di orgoglio e mai ammetterebbe di aver bisogno di aiuto.. grazie, saluti
[#6]
Purtroppo non so perchè il tuo ragazzo ad un certo punto della storia è cambiato, probabilmente lo sai meglio tu di me.
Inoltre se fossi in te cercherei di evitare di attribuire problemi a lui piuttosto che a te: se siete davvero una coppia allora il problema è "vostro". Tu sicuramente lo stai vivendo male, da quanto ci racconti, poichè "di mezzo" ci va anche la tua autostima.
Per questo ti ho consigliato un colloquio psicologico. Se tu per ora sei disposta davvero a farti aiutare inizia, potrebbe darsi che col tempo, magari grazie ai tuoi cambiamenti, anche lui decida di venire con te
Inoltre se fossi in te cercherei di evitare di attribuire problemi a lui piuttosto che a te: se siete davvero una coppia allora il problema è "vostro". Tu sicuramente lo stai vivendo male, da quanto ci racconti, poichè "di mezzo" ci va anche la tua autostima.
Per questo ti ho consigliato un colloquio psicologico. Se tu per ora sei disposta davvero a farti aiutare inizia, potrebbe darsi che col tempo, magari grazie ai tuoi cambiamenti, anche lui decida di venire con te
[#7]
Certo, lei è disposta a farsi aiutare perché è lei che sta soffrendo mentre a lui, probabilmente, la situazione va bene così com'è. Quindi è comprensibile (probabile) che dal punto di vista del suo ragazzo una consulenza di coppia sarebbe da escludere in partenza: il problema sarebbe lei, non lui. È lei che sente tutti questi desideri nostalgici e un po' frivoli di ritrovare la sua libertà perduta (sto ironizzando, per farmi capire meglio).
In sostanza mi pare che lei abbia rinunciato per amore a una parte consistente della sua individualità e della sua indipendenza. Ora sta a lei decidere se lavorare per riappropriarsene, oppure se rinunciarvi e tirare avanti. Su questo però deve evidentemente lavorare di persona, magari con l'aiuto di un professionista.
Cordiali saluti
In sostanza mi pare che lei abbia rinunciato per amore a una parte consistente della sua individualità e della sua indipendenza. Ora sta a lei decidere se lavorare per riappropriarsene, oppure se rinunciarvi e tirare avanti. Su questo però deve evidentemente lavorare di persona, magari con l'aiuto di un professionista.
Cordiali saluti
[#8]
Utente
Ovviamente vorrei ritrovare la mia inividualità, la mia indipendenza e la mia autostima. Per quanto riguarda lui quando gli chiedo il perchè di questo suo cambiamento lui mi dice che non lo sa, non riesce a spiegarselo e quando ancora non avevamo deciso di prendere la casa lui spesso mi diceva che i suoi comportamenti sarebbero cambiati se fossimo stati davvero insieme (con la convivenza), chiederò comunque un colloquio psicologico, grazie mille a tutti, saluti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 11.4k visite dal 23/06/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?