Sensi di colpa per aver tradito amici e parenti

Buon pomeriggio.
Mi presento, sono un ragazzo di 20 anni che sta vivendo un periodo di grande ansia e incertezza.
I dubbi, iniziati in un contesto universitario lontano da casa, riguardano la mia sessualità.
Ciò mi ha spinto a cercare aiuto nello psicologo della mia università, ma purtroppo a causa delle vacanze pasquali c’è stata discontinuità e non potrò recarmi da lui prima della settimana prossima.
Tuttavia, i dubbi sulla mia sessualità si sono alternati in tale periodo a sensi di colpa per altri motivi.
Un prete, con il quale io da cattolico mi ero confessato e sfogato sul periodo che stavo vivendo, mi ha offerto il suo numero qualora volessi parlare; ho avuto immensi sensi di colpa per aver pensato male di lui.
Un mio carissimo amico mi ha detto che la fidanzata del fratello è incinta, ma di tenere la notizia per me; l’ho detto a mia nonna e per questo sono stato tanto male.
Ho pensato che il mio amico mi aveva rivelato in passato informazioni su suoi problemi familiari e io ne avevo parlato con i miei genitori.
Ho pensato a tutte le volte in cui i miei genitori hanno avuto problemi di coppia e io ne ho parlato con i miei amici, tradendo quindi la loro privacy.
Ho pensato a tutte le volte in cui ho detto del rapporto conflittuale che vi era tra me e mio padre durante la mia infanzia, quando mio padre mi giudicava per il mio aspetto fisico e caratteriale e mi rimproverava perché voleva che io fossi più uomo, più socievole, più magro.
Ho detto anche al mio coinquilino oggi che pur avendo un ottimo rapporto con i miei genitori, uno dei motivi delle mie ansia forse può essere dovuto a questo rapporto non ottimale nella mia infanzia con mio padre e che a volte è come se pensassi che mi vuole bene dall’adolescenza, quando il nostro rapporto è migliorato, solo perché vado molto bene a scuola/università.
Al mio coinquilino questo inverno ho detto anche di un tentativo di tradimento da parte di mio padre verso mia madre, situazione che mi aveva turbato.
Ora mi sento in colpa, non so che fare.
Sento il bisogno di scusarmi con tutti loro per averli traditi, giudicati, per aver fatto trasmettere un’immagine brutta di loro, quando essi invece in questo periodo di ansia mi stanno vicino, si preoccupano se sto male e mi aprono le porte.
Mi sento una schifezza ad aver fatto ciò, vorrei confessarglielo per chiedere scusa, ma poi penso che sarebbe meglio non dire che ho divulgato nostre/loro notizie e che forse sfogarsi con le persone più vicine rappresenta un elemento di cui non avere paura.
Ma ho offeso e tradito la mia famiglia e ciò mi fa sentire un mostro.
È come se avessi bisogno del loro perdono.

Tutto questo nasce in me all’improvviso, quando sono solo a casa a studiare, quando non sono in compagnia, e mi blocca nel fare tutto, anche nello studiare.
Invece, quando sono in compagnia o sono al telefono con amici/parenti sto bene, mi sento meglio e le ansie passano.
Ma per quanto io cerchi di stare solo, non riesco.
Devo chiamare tutti e scusarmi?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
È possibile che il tuo stare lontano da casa ti stia pesando e che tu interpreti questo peso come una colpa verso le persone care che hai lasciato. Se fosse così non avrebbe senso porgere scuse per cose oltretutto già passate: chiedere scusa per delle cose ormai passate ti farebbe apparire ancora più "strano" del necessario.

Avrebbe invece più senso farti una ragione del fatto che sei lontano da casa, che hai preso un impegno con il tuo studio e quindi passare attraverso questo disagio in modo da abituartici e superarlo.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Grazie per la risposta dottore.
In realtà, penso che non sia tanto il disagio della lontananza a crearmi il problema. È dura stare lontano, ma mi ci sono abituato e, non essendo la città in cui studio molto lontana da casa mia, posso tornare anche ogni due settimane o concedermi periodo più lunghi. Piuttosto, mi sento in colpa di aver violato la privacy delle nostre vicende familiari, domestiche. Mi sento in colpa per non aver apprezzato i loro sacrifici e aver sottolineato solo le cose difficili e più complesse del nostro rapporto. E ciò mi fa stare male, perché se loro in me vedono sempre e solo il bene, io in loro spesso vedo solo ciò che c’è di male. Ed è per questo che vorrei scusarmi, anche se temo di poter creare un disagio maggiore.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> è per questo che vorrei scusarmi, anche se temo di poter creare un disagio maggiore

Ed è per questo che bisognerebbe, nei limiti del possibile, cercare di comportarsi in modo da non aver bisogno di scusarsi. Ma se loro non stanno soffrendo per ciò che tu hai fatto, rivangare il passato servirebbe solo a creare altri problemi. Perciò potresti semplicemente decidere di tenerti il tuo senso di colpa e andare avanti, finché non crescerai e sfumerà.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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