Omosessualità latente o doc?
Buongiorno, sto affrontando un periodo difficile.
Sono un ragazzo di 19 anni.
Soffro di ansia da sempre, soprattutto di tipo ossessivo compulsivo, ne ho ricordi fin dall’infanzia, soprattutto di tipo superstizioso.
Mi sono sempre ritenuto eterosessuale, fin dall’infanzia mi sono sempre innamorato di ragazze anche se la mia timidezza mi ha sempre impedito di esprimere i miei sentimenti, anche perché non mi sono mai ritenuto all’altezza di poterlo fare.
Dall’adolescenza con la scoperta della sessualità inizio a provare eccitazione/masturbarmi qualche volta anche su immagini maschili, non tanto sul corpo o su un punto specifico, ma su dei ragazzi che consideravo più importanti di me e che avevano più intraprendenza con le ragazze.
Tutto questo è sempre rimasto nella mia intimità e una volta uscito da quei momenti, è come se tutto sparisse e al di fuori non provavo niente per loro.
Nonostante ciò le ragazze mi hanno sempre eccitato e ho immaginato anche situazioni e fantasie con loro, anche rapporti, a differenza che con uomini che l’eccitazione è sempre e solamente rimasta legata alla loro immagine.
Non mi sono mai immaginato in un rapporto con un uomo.
L’anno scorso l’ansia legata alla possibilità che una ragazza che mi piaceva si potesse mettere con un mio amico mi portano ad accentuare un DOC di tipo superstizioso/perfezionismo e dopo questo periodo decido di fare qualche seduta con uno psicologo.
Tutto questo si risolve in poche sedute.
Faccio nuoce amicizie e mi lego molto al mio compagno di banco (e la sua ragazza) che frequento per tutta l’estate, lo vedo come un modello a cui ispirarmi.
A volte ho avuto la paura che gli altri vedendoci sempre insieme potessero pensare che fossimo gay, quando non era così.
Così nascono i primi dubbi e la possibilità che io possa sembrare gay.
Ricordo che una mia amica dopo aver bevuto mi chiede se fossi gay perché avevo una parrucca a una festa e in quel momento provo un forte senso di ansia.
Questi dubbi a volte tornano ma a livello di subconscio.
Dopo ciò negli ultimi mesi questo mio amico diventa insistente e per scherzo inizia a chiamarmi gay con termini volgari quasi continuamente.
All’inizio non gli do peso ma poi inizio a sentirmi come ferito come se mi desse noia, ma non perché io mi sentissi in quel modo ma mi sentivo come obbligato ad esserlo.
Tutto questo mi convince nel subconscio di essere gay e di fare in modo di non farlo notare.
A un certo punto lui inizia a mancarmi e provo una sensazione strana come quando vuoi che una ragazza ti scrive insieme a un senso di malessere.
Nei giorni successivi provo un forte attacco d’ansia che mi convince che mi sono innamorato di lui.
Da quel momento vivo nell’ansia e ho iniziato a provare anche attrazione fisica verso di lui, come se gli volessi saltare addosso.
Se guardo gli altri miei amici non provo niente e le ragazze mi piacciono solo che non provo eccitazione a guardarle.
Com’è possibile che una mattina mi sia svegliato e sia diventato improvvisamente così?
Sono un ragazzo di 19 anni.
Soffro di ansia da sempre, soprattutto di tipo ossessivo compulsivo, ne ho ricordi fin dall’infanzia, soprattutto di tipo superstizioso.
Mi sono sempre ritenuto eterosessuale, fin dall’infanzia mi sono sempre innamorato di ragazze anche se la mia timidezza mi ha sempre impedito di esprimere i miei sentimenti, anche perché non mi sono mai ritenuto all’altezza di poterlo fare.
Dall’adolescenza con la scoperta della sessualità inizio a provare eccitazione/masturbarmi qualche volta anche su immagini maschili, non tanto sul corpo o su un punto specifico, ma su dei ragazzi che consideravo più importanti di me e che avevano più intraprendenza con le ragazze.
Tutto questo è sempre rimasto nella mia intimità e una volta uscito da quei momenti, è come se tutto sparisse e al di fuori non provavo niente per loro.
Nonostante ciò le ragazze mi hanno sempre eccitato e ho immaginato anche situazioni e fantasie con loro, anche rapporti, a differenza che con uomini che l’eccitazione è sempre e solamente rimasta legata alla loro immagine.
Non mi sono mai immaginato in un rapporto con un uomo.
L’anno scorso l’ansia legata alla possibilità che una ragazza che mi piaceva si potesse mettere con un mio amico mi portano ad accentuare un DOC di tipo superstizioso/perfezionismo e dopo questo periodo decido di fare qualche seduta con uno psicologo.
Tutto questo si risolve in poche sedute.
Faccio nuoce amicizie e mi lego molto al mio compagno di banco (e la sua ragazza) che frequento per tutta l’estate, lo vedo come un modello a cui ispirarmi.
A volte ho avuto la paura che gli altri vedendoci sempre insieme potessero pensare che fossimo gay, quando non era così.
Così nascono i primi dubbi e la possibilità che io possa sembrare gay.
Ricordo che una mia amica dopo aver bevuto mi chiede se fossi gay perché avevo una parrucca a una festa e in quel momento provo un forte senso di ansia.
Questi dubbi a volte tornano ma a livello di subconscio.
Dopo ciò negli ultimi mesi questo mio amico diventa insistente e per scherzo inizia a chiamarmi gay con termini volgari quasi continuamente.
All’inizio non gli do peso ma poi inizio a sentirmi come ferito come se mi desse noia, ma non perché io mi sentissi in quel modo ma mi sentivo come obbligato ad esserlo.
Tutto questo mi convince nel subconscio di essere gay e di fare in modo di non farlo notare.
A un certo punto lui inizia a mancarmi e provo una sensazione strana come quando vuoi che una ragazza ti scrive insieme a un senso di malessere.
Nei giorni successivi provo un forte attacco d’ansia che mi convince che mi sono innamorato di lui.
Da quel momento vivo nell’ansia e ho iniziato a provare anche attrazione fisica verso di lui, come se gli volessi saltare addosso.
Se guardo gli altri miei amici non provo niente e le ragazze mi piacciono solo che non provo eccitazione a guardarle.
Com’è possibile che una mattina mi sia svegliato e sia diventato improvvisamente così?
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>>> Com’è possibile che una mattina mi sia svegliato e sia diventato improvvisamente così?
È difficile dire se sia così. Da qui non possiamo darti la cosa che in questo momento brami più di ogno altra: la sicurezza, la certezza. Devi rivolgerti a uno psicologo per capire bene come stanno le cose.
È possibile che a furia di insistere mettendoti alla prova, ti sia autocondizionato a credere di dover saltare addosso ai ragazzi, anche se magari non vorresti. Le ossessioni possono essere particolarmente efficaci nel distorcere il significato che attribuiamo ai pensieri.
Il ricorso a uno psicoterapeuta, direttamente, mi sembra difficilmente rimandabile.
È difficile dire se sia così. Da qui non possiamo darti la cosa che in questo momento brami più di ogno altra: la sicurezza, la certezza. Devi rivolgerti a uno psicologo per capire bene come stanno le cose.
È possibile che a furia di insistere mettendoti alla prova, ti sia autocondizionato a credere di dover saltare addosso ai ragazzi, anche se magari non vorresti. Le ossessioni possono essere particolarmente efficaci nel distorcere il significato che attribuiamo ai pensieri.
Il ricorso a uno psicoterapeuta, direttamente, mi sembra difficilmente rimandabile.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 25/04/2022.
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