Difficoltà nel concludere una psicoterapia
Buongiorno,
sto seguendo un percorso di psicoterapia da diversi mesi, con scarsi risultati.
Le sedute sono da diverso tempo frustranti, ho iniziato il percorso per risolvere dei problemi di ansia, per gestire lo stress e per il fatto che non vedevo una prospettiva nella mia vita.
Il mio umore è pessimo, nulla mi stimola e vivo per inerzia.
Per questo ho iniziato il percorso di psicoterapia, inizialmente sentivo scattare qualcosa e finalmente pensavo che fosse la strada giusta.
Da un paio di mesi però la situazione è degenerata, ho iniziato a provare un attaccamento incredibile per la psicoterapeuta, cosa che mi ha messo veramente in difficoltà, mi confrontavo a questa persona e mi sentivo debole e inferiore, ma sopratutto la vedevo una cosa molto sbagliata.
Sono riuscito a parlarne però è stato come se nulla fosse.
Non mi è stato detto nulla in merito, io speravo in qualche rassicurazione ma nulla.
Per il resto mi si chiede di parlare di sogni o esperienze del mio passato e non mi viene detto nulla se non 'lei cosa ne pensa?
'.
Da un mese a questa parte ho difficoltà a dormire, capita di fare dei sogni deliranti e mi sento sempre più nervoso, arrabbiato e ansioso.
Mi sento ancora più apatico di prima e non ho quasi la forza di lavorare.
insomma mi sembra stia andando tutto a rotoli.
Ne ho parlato diverse volte durante le sedute, ma non mi viene detto nulla il silenzio più totale.
Ho iniziato a provare un senso di rabbia e risentimento veramente forte, ho iniziato a chiedermi sull'utilità di tutto questo.
Insomma mi sembra che i disturbi che avevo siano peggiorati, ho iniziato a pensare che a questa persona non interessi aiutarmi sul serio, l'indifferenza che portava quando dicevo che sto sempre peggio non la capisco proprio.
Mi viene detto che devo 'pensare positivo' e che 'sono giovane', ma questi sinceramente sono cose che mi direbbe chiunque e che mi lasciano particolarmente perplesso perchè detti da un professionista.
Mi è stato chiesto più volte se volessi continuare la terapia, ho iniziato a interpretarlo come un modo per 'mandarmi via'.
Credo che per me possa essere il caso di cambiare terapeuta, però sono molto indeciso, mi sento molto attaccato alla persona purtroppo.
Ogni tanto penso che questo potrebbe essere solo uno scoglio da superare e buttare tutti questi mesi mi potrebbe mettere ancora di più in difficoltà.
Però altre volte penso di essere solo stato preso in giro, che non mi venga detto nulla durante le sedute, minuti di silenzio interminabili, una freddezza incredibile... quasi come se fosse completamente disinteressata.
Volevo chiedere un consiglio su come potrei affrontare la situazione e fare chiarezza.
Probabilmente la risposta è che devo solo decidermi a cambiare...
Grazie per i consigli.
sto seguendo un percorso di psicoterapia da diversi mesi, con scarsi risultati.
Le sedute sono da diverso tempo frustranti, ho iniziato il percorso per risolvere dei problemi di ansia, per gestire lo stress e per il fatto che non vedevo una prospettiva nella mia vita.
Il mio umore è pessimo, nulla mi stimola e vivo per inerzia.
Per questo ho iniziato il percorso di psicoterapia, inizialmente sentivo scattare qualcosa e finalmente pensavo che fosse la strada giusta.
Da un paio di mesi però la situazione è degenerata, ho iniziato a provare un attaccamento incredibile per la psicoterapeuta, cosa che mi ha messo veramente in difficoltà, mi confrontavo a questa persona e mi sentivo debole e inferiore, ma sopratutto la vedevo una cosa molto sbagliata.
Sono riuscito a parlarne però è stato come se nulla fosse.
Non mi è stato detto nulla in merito, io speravo in qualche rassicurazione ma nulla.
Per il resto mi si chiede di parlare di sogni o esperienze del mio passato e non mi viene detto nulla se non 'lei cosa ne pensa?
'.
Da un mese a questa parte ho difficoltà a dormire, capita di fare dei sogni deliranti e mi sento sempre più nervoso, arrabbiato e ansioso.
Mi sento ancora più apatico di prima e non ho quasi la forza di lavorare.
insomma mi sembra stia andando tutto a rotoli.
Ne ho parlato diverse volte durante le sedute, ma non mi viene detto nulla il silenzio più totale.
Ho iniziato a provare un senso di rabbia e risentimento veramente forte, ho iniziato a chiedermi sull'utilità di tutto questo.
Insomma mi sembra che i disturbi che avevo siano peggiorati, ho iniziato a pensare che a questa persona non interessi aiutarmi sul serio, l'indifferenza che portava quando dicevo che sto sempre peggio non la capisco proprio.
Mi viene detto che devo 'pensare positivo' e che 'sono giovane', ma questi sinceramente sono cose che mi direbbe chiunque e che mi lasciano particolarmente perplesso perchè detti da un professionista.
Mi è stato chiesto più volte se volessi continuare la terapia, ho iniziato a interpretarlo come un modo per 'mandarmi via'.
Credo che per me possa essere il caso di cambiare terapeuta, però sono molto indeciso, mi sento molto attaccato alla persona purtroppo.
Ogni tanto penso che questo potrebbe essere solo uno scoglio da superare e buttare tutti questi mesi mi potrebbe mettere ancora di più in difficoltà.
Però altre volte penso di essere solo stato preso in giro, che non mi venga detto nulla durante le sedute, minuti di silenzio interminabili, una freddezza incredibile... quasi come se fosse completamente disinteressata.
Volevo chiedere un consiglio su come potrei affrontare la situazione e fare chiarezza.
Probabilmente la risposta è che devo solo decidermi a cambiare...
Grazie per i consigli.
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Gentile utente,
"Volevo chiedere un consiglio su come potrei affrontare la situazione e fare chiarezza".
Il fatto però è che di "consigli" (che del resto non rientrano nella pratica professionale degli psicologi) lei ne ha chiesti diversi e sempre sullo stesso argomento, cosa che è proibita dalle linee guida.
Le è stato già ampiamente risposto, addirittura da tre specialisti.
Parlare chiaramente con la sua terapeuta, almeno come parla a noi, è indispensabile per lo svolgimento della sua terapia. Dovrebbe portare alla curante il testo delle sue email e anche le nostre risposte, se può esserle utile.
Le faccio i migliori auguri.
"Volevo chiedere un consiglio su come potrei affrontare la situazione e fare chiarezza".
Il fatto però è che di "consigli" (che del resto non rientrano nella pratica professionale degli psicologi) lei ne ha chiesti diversi e sempre sullo stesso argomento, cosa che è proibita dalle linee guida.
Le è stato già ampiamente risposto, addirittura da tre specialisti.
Parlare chiaramente con la sua terapeuta, almeno come parla a noi, è indispensabile per lo svolgimento della sua terapia. Dovrebbe portare alla curante il testo delle sue email e anche le nostre risposte, se può esserle utile.
Le faccio i migliori auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 987 visite dal 24/04/2022.
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