Come superare il senso di fallimento e solitudine?
Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni.
Da tempo non riesco più a sentirmi bene, a sorridere e ad essere spensierata.
Sento un peso addosso, mille responsabilità e mi passanl in testa solo pensieri orribili.
Tra qualche mese dovrei laurearmi ma sento di voler abbandonare tutto perché mi sento incapace in ogni cosa.
Non mi sento all'altezza e mi sento perennemente insostituibile.
Non ho amicizie e ho un fidanzato che cerca di starmi accanto e sostenermi, ma spesso contribuisce al mio malesse.
Vorrei interrompere i rapporti con lui perché mi sento nettamente inferiore.
Penso che chiunque perda tempo con me perché sono un fallimento, un errore umano e non merito di vivere.
Il senso di solitudine non mi abbandona mai, non riesco mai a chiedere aiuto quando sto male e rimango zitta, mi nascondo dietro al "tutto bene" e poi mi ritrovo persa nel nulla, senza riuscire ad esternare quello che sento.
Penso che vorrei mettere fino a tutto questo dolore una volta per tutte.
Vorrei solo sentirmi leggere, apprezzata e vorrei star bene con me stessa ma nonostante ci abbia provato tante volte, abbia provato a prendere in mano la situazione, mi ritrovo sempre a star male.
Ho provato ad incontrare degli psicologi ma dopo un po' non vedevo nessun miglioramento, non riuscivo a percepire nulla di positivo e pensavo solo che ero incapace anche di migliore me stessa.
Mi sento che sono arrivata al limite della sopportartazione, non riesco più a sopportare quello che sento e ho tanta paura
Da tempo non riesco più a sentirmi bene, a sorridere e ad essere spensierata.
Sento un peso addosso, mille responsabilità e mi passanl in testa solo pensieri orribili.
Tra qualche mese dovrei laurearmi ma sento di voler abbandonare tutto perché mi sento incapace in ogni cosa.
Non mi sento all'altezza e mi sento perennemente insostituibile.
Non ho amicizie e ho un fidanzato che cerca di starmi accanto e sostenermi, ma spesso contribuisce al mio malesse.
Vorrei interrompere i rapporti con lui perché mi sento nettamente inferiore.
Penso che chiunque perda tempo con me perché sono un fallimento, un errore umano e non merito di vivere.
Il senso di solitudine non mi abbandona mai, non riesco mai a chiedere aiuto quando sto male e rimango zitta, mi nascondo dietro al "tutto bene" e poi mi ritrovo persa nel nulla, senza riuscire ad esternare quello che sento.
Penso che vorrei mettere fino a tutto questo dolore una volta per tutte.
Vorrei solo sentirmi leggere, apprezzata e vorrei star bene con me stessa ma nonostante ci abbia provato tante volte, abbia provato a prendere in mano la situazione, mi ritrovo sempre a star male.
Ho provato ad incontrare degli psicologi ma dopo un po' non vedevo nessun miglioramento, non riuscivo a percepire nulla di positivo e pensavo solo che ero incapace anche di migliore me stessa.
Mi sento che sono arrivata al limite della sopportartazione, non riesco più a sopportare quello che sento e ho tanta paura
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>>> sento che sono arrivata al limite della sopportartazione
Potrebbe non essere necessariamente una cosa negativa. Spesso le persone non riescono a prendere il toro per le corna perché non stanno ancora soffrendo abbastanza. Non hanno ancora toccato il fondo. Un malessere diffuso ma non acuto può non dare abbastanza voglia di cambiare.
Andare in terapia serve a poco se non si ha motivazione sufficiente. Il terapeuta può mostrarti varie strade, può darti strumenti e pareri, ma poi la strada la devi percorrere tu e devi essere tu a usare quegli strumenti.
La descrizione del tuo problema sembra abbastanza chiara, però in realtà è piuttosto confusa. Perché se dici contraddittoriamente "vorrei solo essere apprezzata" e poche righe sopra "ho un fidanzato che cerca di starmi accanto e sostenermi, ma spesso contribuisce al mio malessere", c'è probabilmente qualcosa che non stai dicendo. Forse nemmeno a te stessa.
Il tuo problema non potrai risolverlo se prima non riesci a definirlo. E la prima fase di ogni terapia attiva e focalizzata dovrebbe servire proprio a questo: a definire esattamente il problema. Perciò la scelta migliore dal mio punto di vista potrebbe essere 1) capire se sei davvero pronta a cambiare 2) cercare un terapeuta che possa aiutarti in tal senso, definendo insieme a te i termini del problema e poi dandoti gli strumenti per superarlo.
Potrebbe non essere necessariamente una cosa negativa. Spesso le persone non riescono a prendere il toro per le corna perché non stanno ancora soffrendo abbastanza. Non hanno ancora toccato il fondo. Un malessere diffuso ma non acuto può non dare abbastanza voglia di cambiare.
Andare in terapia serve a poco se non si ha motivazione sufficiente. Il terapeuta può mostrarti varie strade, può darti strumenti e pareri, ma poi la strada la devi percorrere tu e devi essere tu a usare quegli strumenti.
La descrizione del tuo problema sembra abbastanza chiara, però in realtà è piuttosto confusa. Perché se dici contraddittoriamente "vorrei solo essere apprezzata" e poche righe sopra "ho un fidanzato che cerca di starmi accanto e sostenermi, ma spesso contribuisce al mio malessere", c'è probabilmente qualcosa che non stai dicendo. Forse nemmeno a te stessa.
Il tuo problema non potrai risolverlo se prima non riesci a definirlo. E la prima fase di ogni terapia attiva e focalizzata dovrebbe servire proprio a questo: a definire esattamente il problema. Perciò la scelta migliore dal mio punto di vista potrebbe essere 1) capire se sei davvero pronta a cambiare 2) cercare un terapeuta che possa aiutarti in tal senso, definendo insieme a te i termini del problema e poi dandoti gli strumenti per superarlo.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 19/04/2022.
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