Problemi identita' sessuale bimbo gemello dizigoto 6 anni
Buon giorno,
sono il padre di tre figli maschi, di cui, uno di 12 anni e due gemelli dizigoti di 6 anni compiuti ad aprile
Uno dei due gemelli, gia' da piccolo diceva spesso, mamma mi vorrei mettere il rossetto, oppure perche' io non ho il seno come mamma ecc., ritenevo tutto questo normale, dato che era piccolo.
Ma noto che questo atteggiamento continua, dice continuamente che il suo colore preferito e' il rosa fuxia,e addirittura l'altro gemello mi ha detto che lo dice spesso in classe e gli altri compagni lo deridono.
Ieri a tavola ha detto per due volte,"Io vorrei essere una femmina".
Sinceramente sono un po' preoccupato, e vorrei sapere da Voi se e' il caso che porti mio figlio presso uno psicoterapeuta, o se questi atteggiamenti a 6 anni sono normali, premetto pero' che nessuno degli altri 2 figli,ha mai avuto questi atteggiamenti.
In attesa di un Vostro cortese riscontro ,porgo DISTINTI SALUTI.
sono il padre di tre figli maschi, di cui, uno di 12 anni e due gemelli dizigoti di 6 anni compiuti ad aprile
Uno dei due gemelli, gia' da piccolo diceva spesso, mamma mi vorrei mettere il rossetto, oppure perche' io non ho il seno come mamma ecc., ritenevo tutto questo normale, dato che era piccolo.
Ma noto che questo atteggiamento continua, dice continuamente che il suo colore preferito e' il rosa fuxia,e addirittura l'altro gemello mi ha detto che lo dice spesso in classe e gli altri compagni lo deridono.
Ieri a tavola ha detto per due volte,"Io vorrei essere una femmina".
Sinceramente sono un po' preoccupato, e vorrei sapere da Voi se e' il caso che porti mio figlio presso uno psicoterapeuta, o se questi atteggiamenti a 6 anni sono normali, premetto pero' che nessuno degli altri 2 figli,ha mai avuto questi atteggiamenti.
In attesa di un Vostro cortese riscontro ,porgo DISTINTI SALUTI.
[#1]
gentile signore, sarebbe opportuno comprendere quanto di questi atteggiamenti siano enfatizzati da lei o dalla famiglia e le modalità di espressione di questi desideri di suo figlio che lei riporta. A volte, data la natura di un commento non accettato culturalmente, (..)suo colore preferito e' il rosa fuxia (..) a mio avviso sintomatico di nulla, può scatenare idee e pregiudizi che tendono a creare un problema lì dove non c'è. Tuttavia per comprendere meglio le dinamiche del piccolo e le reazioni a queste sarebbe opportuna più una visita da uno psicoterapeuta famigliare piuttosto che portare il bambino ad uno psicoterapeuta che lo veda da solo. GLi interventi d'elezione per i più piccoli sono di tipo famigliare.
Saluti
Saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Ex utente
Gentilissimo, Dott. De Vincentiis,
la ringrazio infinitamente per la sua cortese e sollecita risposta.
Faro' come lei mi ha detto,se non vedo miglioramenti, a settembre andremo tutti da uno psicoterapeuta familiare,anzi se puo' consigliarmene uo vicino alla mia zona le sarei grato.
Buona giornata, e grazie ancora.
la ringrazio infinitamente per la sua cortese e sollecita risposta.
Faro' come lei mi ha detto,se non vedo miglioramenti, a settembre andremo tutti da uno psicoterapeuta familiare,anzi se puo' consigliarmene uo vicino alla mia zona le sarei grato.
Buona giornata, e grazie ancora.
[#3]
Gentile utente,
le questioni riguardanti l'identità sessuale devono attraversare un percorso abbastanza lungo prima di "stabilizzarsi": in alcuni casi si parla di età edulta inoltrata.
Il tutto passa inoltre attraverso continue identificazioni con gli adulti di riferimento, con modalità diverse in funzione dell'età e dell'equipaggiamento fisiologico e psicologico. In questo lungo cammino hanno un ruolo anche le convenzioni sociali, che spesso attraverso i luoghi comuni forniscono chiavi di lettura troppo parziali e limitanti (mi sembra il caso degli esempi da lei citati, che da soli paiono riduttivi di fronte alla tematica proposta).
Le consiglio quindi, se la preoccupazione sua e della mamma del bambino persistesse, di rivolgersi a uno specialista che possa inquadrare la situazione e trovare insieme a voi il percorso più adatto da seguire. Questo quantomeno per interrompere il pericoloso circolo per cui lei stesso si pone il dubbio che ci sia qualcosa che "non funzioni" nel piccolo, mentre potrebbe anche essere che lui - rispetto al fratello - abbia per qualche motivo maggior bisogno di rimanere identificato con una parte femminile che è stata sicuramente così importante nei primi anni all'interno del rapporto con la sua mamma.
Cordialmente,
le questioni riguardanti l'identità sessuale devono attraversare un percorso abbastanza lungo prima di "stabilizzarsi": in alcuni casi si parla di età edulta inoltrata.
Il tutto passa inoltre attraverso continue identificazioni con gli adulti di riferimento, con modalità diverse in funzione dell'età e dell'equipaggiamento fisiologico e psicologico. In questo lungo cammino hanno un ruolo anche le convenzioni sociali, che spesso attraverso i luoghi comuni forniscono chiavi di lettura troppo parziali e limitanti (mi sembra il caso degli esempi da lei citati, che da soli paiono riduttivi di fronte alla tematica proposta).
Le consiglio quindi, se la preoccupazione sua e della mamma del bambino persistesse, di rivolgersi a uno specialista che possa inquadrare la situazione e trovare insieme a voi il percorso più adatto da seguire. Questo quantomeno per interrompere il pericoloso circolo per cui lei stesso si pone il dubbio che ci sia qualcosa che "non funzioni" nel piccolo, mentre potrebbe anche essere che lui - rispetto al fratello - abbia per qualche motivo maggior bisogno di rimanere identificato con una parte femminile che è stata sicuramente così importante nei primi anni all'interno del rapporto con la sua mamma.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 21/06/2009.
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