Terapia con sertralina e pregabalin

Buongiorno,
Il mio compagno da ormai 10 mesi assume una terapia con pregabalin e sertralina per un disturbo d’ansia generalizzato diagnosticato dalla psichiatra, la psicologa ha aggiunto che ha dei tratti borderline.
Da quando è in cura è una persona diversa, come se per anni la vera brava persona che è, fosse stata soffocata dalla malattia, prima era molto aggressivo, violento, spaccava oggetti quando era arrabbiato e mi offendeva pesantemente.
Lui non beve e non si droga, non gioca, lavora, ha molte passioni ed è intelligente.
Non ho mai pensato di abbandonarlo nei momenti duri, che sono stati tanti, ma ero consapevole che avesse un problema da curare e affrontare, noi abbiamo un bambino di due anni e non nascondo, (forse penserete che sono pazza) che vorrei un altro figlio.
Le paure non mancano ovviamente perché se lui smettesse la terapia, cosa che non vuole, lui tornerebbe la persona aggressiva di sempre e tutto sarebbe rovinato.
Secondo voi una persona può vivere tutta la vita assumendo tali farmaci?
Lui è sereno e lo siamo tutti, siamo una famiglia equilibrata ora, ma sono terrorizzata che un giorno questo possa finire.
La terapia a lungo termine può fare male?
Creare assuefazione e quindi dover aumentare le dosi fino all’infinito?


So che ho scritto nella sezione psicologi, ma da un punto di vista vostro è possibile curare solo con le medicine questo problema?
Lui ha interrotto la terapia psicologica perchè era arrivato al punto da non avere argomenti perché giustamente non succedono più tragedie a casa e quindi siamo troppo normali ed erano arrivati a non avere argomenti.
Avrei bisogno di un sostegno, non voglio sentirmi dire cose per illudermi ma solo se posso sperare di vivere per sempre una vita normale con la mia famiglia ora che abbiamo imboccato la strada giusta o se sono destinata ad altri episodi in quanto la terapia non è acqua santa.


Secondo voi una nuova gravidanza è un’azione incosciente?


Chiedo supporto, non parlo con nessuno di queste mie paure ma a volte non ci dormo la notte.


Grazie
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597
Gentile utente,

moltissime persone vivono una intera vita accompagnata dai farmaci: pensi banalmente alla ipertensione, al diabete, ... , malattie croniche curabili ma non guaribili.

Solo che gli psicofarmaci fanno più paura, forse perchè vanno a incidere sulla mente, oltre che sul cervello?

Eppure Lei stessa ne vede tutti i benefici,
personali del Suo compagno,
relazionali,
famigliari.
Certamente è importante una periodica rivalutazione della terapia presso lo specialista che la ha prescritta.
Ma, al di là di ciò, non si torturi. Goda del benessere presente.

Riguardo alla psicoterapia, frequentemente le patologie croniche hanno bisogno di un sostegno. Ma se il Suo compagno al momento non ne sente l'esigenza .. ; la psicoterapia non serve solo a .. riappianare tragedie, bensi ad apprendere alcune tecniche, a favorire l'adattamento alla cronicità, e altro.
Nel frattempo sarebbe forse il caso che Lei si dedichi a se stessa. Dopo un periodo così difficile, perchè non si regala alcuni colloqui psicologici?

Riguardo alla gravidanza. Vedo che il primogenito è ancora piccolo, che l'equilibrio raggiunto in famiglia è recente. Non affretti i tempi.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Gent.le dottoressa la ringrazio per la risposta, in realtà ho tentato più volte di iniziare un percorso psicologico ma non ho mai trovato feeling con lo psicoterapeuta, ho percepito un po' di pregiudizio per i miei problemi, come dire che forse sono stata una pazza a restare in una situazione così complicata, quindi ho desistito dopo poco con la terapia.

Per la questione bambino non vorrei aspettare tanto per non creare un grande distacco di età tra loro ma forse ha ragione lei.

La ringrazio
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597
Gentile utente,

perché mai pensare ad un pregiudizio del terapeuta nei confronti di una donna che vuole rimanere col proprio uomo anche se malato? Al contrario, apprezzamento, mi verrebbe da dire.

A proposito della questione bambino , il consiglio di attendere un po’ è affinché la situazione si consolidi.
Tenga inoltre conto che la scelta di un secondo bimbo deve avere il consenso e il desiderio anche del Suo compagno, che deve sentirsi pronto.
Ciò in considerazione che i farmaci non guariscono la cronicità; pur rendendo la situazione molto migliore, essa rimane pur sempre delicata.

Cari saluti.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Utente
Utente
Sono consapevole che la situazione è delicata e infatti per questo sono qui che penso è ho molta paura, lui mi dice che lo vuole ma che preferisce aspettare e io lo rispetto infatti non sono qui che attendo il momento giusto.

La cronicità del suo problema è per me un pensiero costante che spesso mi terrorizza, so benissimo di avere affianco una persona che non sta bene e per questo nel primo post ho manifestato la mia paura come se le medicine non bastassero, anche se io per ora vedo solo benefici.

Lei pensa che comunque non basterà ? A prescindere dai figli che si facciano o meno, lei pensa che solo le medicine non ci basteranno ?

Se avessi ascoltato i consigli di molti io a quest'ora l'avrei dovuto lasciare e invece qualche giorno fa lui mi ha chiesto di sposarci, proprio perché finalmente lui si sente stabile e io nonostante tutto voglio stare con lui visto che ora le cose vanno bene.

Secondo lei sono un'incosciente?
A volte non so più cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.

Non avere più figli per me sarebbe una grande rinuncia ma allo stesso tempo ho paura di fare un grande casino. Vorrei che qualcuno mi aiutasse a capire, per molte famiglie il massimo problema sul fare un bambino o no sono i soldi, io invece ho questo grande problema che ho scelto e a volte è più grande di me.

Mi scusi per lo sfogo.
Buona giornata
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597
Gentile utente,

Le posso serenamente dire che nel corso del tempo ho seguito parecchie coppie nella Vostra situazione, e vedo che ce la stanno facendo.
In qualche fase ci può essere una recrudescenza, che va sempre seguita con attenzione farmacologica dello specialista psichiatra.
Riguardo ai figli, occorre avere ben chiaro *SE* Lei riuscirà sempre ad avere la necessaria energia per dedicarsi a tre persone con la stessa identica attenzione, ma con le opportune differenze; al riguardo può leggere: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html .

In tutta la situazione ciò che spesso fa la differenza è la psicoterapia, da mettere in atto nei periodi di difficoltà e rivolta a lui, o a lei, o alla coppia, a seconda: percorrere delle vie coraggiose è possibile, se muniti della opportuna .. attrezzatura. La sua città, che vedo riservatamente in anagrafica, è ricca di risorse in tale ambito.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#6]
Utente
Utente
Dottoressa le sue parole sono di grande conforto per me, Sapere che anche altre persone ci sono passate mi da sicuramente forza e mi sento meno sola.

Per quanto riguarda il capire se riuscirò a dare le giuste attenzioni a tutte e tre diciamo che io al mio compagno dedico attenzioni ma due anni fa quando è venuto al mondo nostri figlio ha tolto molto dei nostri spazi. Nonostante due anni fa avessimo tanti problemi eravamo comunque molto uniti e l'arrivo del bambino ha messo a dura prova la relazione sopratutto per il mio compagno che sentiva la mia mancanza anche nelle piccole cose.

Sicuramente con fatica ci potrei riuscire ma credo che questo problema sia di tutte le coppie con figli, io sono più preoccupata delle sue eventuali ricadute "a causa" dell'arrivo di un secondogenito. A proposito di ciò, secondo lei esistono degli escamotage per ovviare un minimo a questo eventuale problema?

Non la disturbo oltre è già stata tanto gentile con me, le chiedo come ultima cosa se sa per caso indicarmi una sua collega nella mia città che sia esperta in tematiche come la nostra.

La ringrazio ancora tanto.

Buona serata
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597
"L'escamotage" è avere SEMPRE BEN PRESENTE che Suo marito ha bisogno di Lei quanto e più de* figli/o.
Si sa che il "codice materno" (Fornari) privilegia il *diritto del più debole*, identificando il più debole con il figlio, soprattutto se piccino. Ma assai spesso non è affatto così come pensano le mamme; al proposito Le ri-raccomando la lettura del linkato, del quale non ci ha dato riscontro.
Sì, è vero, è un problema di tutte le coppie, ma la Sua non è "come tutte le coppie", ha delle caratteristiche ed esigenze ben differenti di cui tenere accuratamente conto per tutta la durata della vita coniugale.
Se non ne terrà conto, se trascurerà Suo marito per i figli, la realtà .. Le presenterà il conto. E in questo caso non sarà la malattia, bensì la inadeguata *manutenzione* della relazione di coppia.

Sarebbe certamente preferebile se tutto ciò, piuttosto che un consulto online, glielo facesse presente un/a Psicoterapeuta in presenza! Glielo raccomando nuovamente. Si tratta infatti di situazioni delicate che resistono bene solo se se trattate con la dovuta cura e con la doverosa informazione del/la partner.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#8]
Utente
Utente
Cara dottoressa ho letto il suo articolo e le chiedo scusa per non aver risposto in merito.

Io sono cosciente dei "problemi" che causa l'arrivo di un bambino in una coppia, magari molto affiatata come siamo io e il mio compagno.

Purtroppo la mia situazione è complicata più del solito, ne sono consapevole ed è per quanto sono attanagliata da tanti pensieri e paure. Vado molto caduta sulle cose.

Il mio desiderio di maternità non è per risanare una voragine tra me e il mio compagno e neanche perché il tempo stringe per l'età che avanza, ma perché l'amore che ho provato per il mio primo figlio è stato talmente forte e sconvolgente da avere quasi il desiderio costante di riprovare quelle sensazioni.

Il tempo al mio compagno lo dedico, ovviamente niente è più come prima ma credo sia giusto altrimenti che madre sarei se dedicassi solo tempo al mio compagno e facessi la vita di quando eravamo solo io e lui ? Cerco di dividermi e tenere a mente il suo problema.

Ricomincerò la psicoterapia, sperando di trovare la dottoressa giusta.

La ringrazio tanto
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597
E' stato un piacere interagire con Lei. Si tratta di situazioni complesse e specifiche, e proprio per questo sfidanti anche per il/la professionista.
Riguardo al figlio, di cui ci dice: "..l'amore che ho provato per il mio primo figlio è stato talmente forte e sconvolgente da avere quasi il desiderio costante di riprovare quelle sensazioni.", non si meravigli se la seconda volta .. non sarà mai come la prima: lo stupore e la meraviglia, la sorpresa e l'incanto, sono ridotti.

Le auguro di incontrare la Psicoterapeuta adatta a Lei ed esperta nelle tematiche in oggetto: lo chieda espressamente nella telefonata di contatto o in prima seduta in presenza.

Vivi auguri di "buoni giorni!"
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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