Abuso sessuale da bambina? per favore rispondete
All' età di 10 anni credo di aver subito un abuso sessuale: mio fratello, di due anni (quasi tre) più grande di me, facendolo passare come un gioco, mi disse di abbassarmi i pantalomi e mi toccò la vagina con il suo membro, senza però penetrazione.
Il suo amico, invece, mi disse di stendermi sul letto e si mise su di me simulando il movimento di un rapporto sessuale, anche qui senza penetrazione, mentre io sentivo su di me il bruciore dell'atto.
Nonostante negli anni ci abbia ripensato, ogni volta che il ricordo ritornava cercavo sempre di allontarlo, come qualcosa che non fosse veramente appartenuta alla mia vita, come se fosse accaduto a qualcun'altro, o addirittura speravo (con esiti negativi) che fosse frutto della mia immaginazione.
Non ho mai dato segni di sofferenza (pipì a letto, disegni strani, ecc) sino all'età di 14 anni, quando mi sono ammalata di disturbi alimentari e a quella di 20 di depressione e disturbo d'ansia.
Solo questa seconda volta, a 20 anni, il ricordo è riafforato con maggiore vividezza, non sono più stata in grado di allontanarlo e ne ho visto uno dei fattori scatenati del mio malessere (prima pensavo che il disturbo alimentare fosse stato causato dalla separazione dei miei, dai loro tradimenti).
Non ho raccontanto l'accaduto a nessuno (né famigliari, né amici, né medici o psicologi che ho frequentanto negli anni) per vergogna, per paura di come avrei reagito o come avrebbero reagito gli altri ma soprattutto perché ogni volta che pensavo di parlarne svalutavo l'accaduto, facendolo passare come qualcosa a cui davo troppo importanza, o addirttura qualcosa di "normale", un gioco da bambini oppure "nom abbastanza grave" per la mancanza di penetrazione.
Scrivo qui sperando in un riscontro oggettivo, forse per sbloccarmi e raccontare tutto ho bisogno di un professionista che mi dica: "sì, quello che ti è accaduto è un abuso" oppure che mi dica il contrario di questo.
Forse in questo modo potrei guardami con maggiore tenerezza e non darmi la colpa di ogni cosa.
Dunque, vi chiedo: è un abuso?
Il suo amico, invece, mi disse di stendermi sul letto e si mise su di me simulando il movimento di un rapporto sessuale, anche qui senza penetrazione, mentre io sentivo su di me il bruciore dell'atto.
Nonostante negli anni ci abbia ripensato, ogni volta che il ricordo ritornava cercavo sempre di allontarlo, come qualcosa che non fosse veramente appartenuta alla mia vita, come se fosse accaduto a qualcun'altro, o addirittura speravo (con esiti negativi) che fosse frutto della mia immaginazione.
Non ho mai dato segni di sofferenza (pipì a letto, disegni strani, ecc) sino all'età di 14 anni, quando mi sono ammalata di disturbi alimentari e a quella di 20 di depressione e disturbo d'ansia.
Solo questa seconda volta, a 20 anni, il ricordo è riafforato con maggiore vividezza, non sono più stata in grado di allontanarlo e ne ho visto uno dei fattori scatenati del mio malessere (prima pensavo che il disturbo alimentare fosse stato causato dalla separazione dei miei, dai loro tradimenti).
Non ho raccontanto l'accaduto a nessuno (né famigliari, né amici, né medici o psicologi che ho frequentanto negli anni) per vergogna, per paura di come avrei reagito o come avrebbero reagito gli altri ma soprattutto perché ogni volta che pensavo di parlarne svalutavo l'accaduto, facendolo passare come qualcosa a cui davo troppo importanza, o addirttura qualcosa di "normale", un gioco da bambini oppure "nom abbastanza grave" per la mancanza di penetrazione.
Scrivo qui sperando in un riscontro oggettivo, forse per sbloccarmi e raccontare tutto ho bisogno di un professionista che mi dica: "sì, quello che ti è accaduto è un abuso" oppure che mi dica il contrario di questo.
Forse in questo modo potrei guardami con maggiore tenerezza e non darmi la colpa di ogni cosa.
Dunque, vi chiedo: è un abuso?
[#1]
Buonasera,
Lei chiede se quell'episodio può essere reputato un abuso. Ci si potrebbe anche chiedere, lei ha subito delle conseguenze in seguito a questo episodio? Da quello che dice probabilmente sì, anche se non ne possiamo avere la certezza, i sensi di colpa scaturiti dalla sensazione di aver provocato la reazione sessuale nelle persone di cui parla possono avere un peso sui disturbi che ha riportato in seguito.
Una volta ottenuta questa informazione, l'episodio che lei riporta può essere definito un abuso, e ciò che lo rende tale non è l'atto in se che può essere anche valutato in base all'età degli altri soggetti coinvolti, ma per le sensazioni non adeguate che ha provato.
Le posso dire che parlarne con uno specialista, sarebbe fondamentale, la aiuterebbe a fare chiarezza sulle conseguenze che tale atto ha avuto nella sua storia e soprattutto a rivalutare le sue reali colpe sull'accaduto, che sono sicuramente diverse da quelle che lei percepisce.
Purtroppo episodi del genere non sono rari, e i soggetti coinvolti non hanno la capacità di prevedere le conseguenze delle loro azioni. Ma parlarne e renderlo reale, fare i conti con l'accaduto, può permetterle di superare tanti ostacoli che questa sensazione intrusiva non le permette di affrontare.
Lei chiede se quell'episodio può essere reputato un abuso. Ci si potrebbe anche chiedere, lei ha subito delle conseguenze in seguito a questo episodio? Da quello che dice probabilmente sì, anche se non ne possiamo avere la certezza, i sensi di colpa scaturiti dalla sensazione di aver provocato la reazione sessuale nelle persone di cui parla possono avere un peso sui disturbi che ha riportato in seguito.
Una volta ottenuta questa informazione, l'episodio che lei riporta può essere definito un abuso, e ciò che lo rende tale non è l'atto in se che può essere anche valutato in base all'età degli altri soggetti coinvolti, ma per le sensazioni non adeguate che ha provato.
Le posso dire che parlarne con uno specialista, sarebbe fondamentale, la aiuterebbe a fare chiarezza sulle conseguenze che tale atto ha avuto nella sua storia e soprattutto a rivalutare le sue reali colpe sull'accaduto, che sono sicuramente diverse da quelle che lei percepisce.
Purtroppo episodi del genere non sono rari, e i soggetti coinvolti non hanno la capacità di prevedere le conseguenze delle loro azioni. Ma parlarne e renderlo reale, fare i conti con l'accaduto, può permetterle di superare tanti ostacoli che questa sensazione intrusiva non le permette di affrontare.
Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it
[#2]
Utente
Dunque mi sta dicendo che la percezione dell'abuso dipende dal punto di vista dal quale lo si guarda e soprattutto tenendo considerazione delle emozioni che sono scaturite in seguito o che scaturiscono quando riaffiora il ricordo? Perché ricordo di non aver provato nulla in seguito all'accaduto, anche perché ho un ricordo frammentario, con alcuni buchi (ricordo soltanto il momento immediatamente precedente e l'evento in sé). Quando ci pensavo e quando ci penso oggi non provo emozioni positive e lo reputo qualcosa di non "normale" e strano che avvenga in un rapporto tra fratelli, a maggior ragione per il fatto che mentre io avevo 10 anni, quindi sostanzialmente ero ancora un bambina, mio fratello e il suo amico avevano 13 e 12 anni, dunque in età puberale. Chiedevo una riposta oggettiva e "neutra" proprio per il fatto che sono molto confusa in merito a ciò che mi è successo, come se i miei pensieri a riguardo fossero ambivalenti: quando reputo che è un abuso, un'altra parte di me dice il contrario, ma non so se è per via del fatto che averne la certezza e affermarlo sarebbe molto più doloroso.
[#3]
Proprio di questo parlavo nel precedente messaggio, sarebbe importante esternarlo, parlarne con uno specialista che potrebbe aiutarla a fare chiarezza delle conseguenze reali dovute a quell’episodio.
Un parere oggettivo è complesso perché tantissimi fattori sono da considerare come la consapevolezza degli altri coinvolti nella situazione, e soprattutto il fattore più importante il suo vissuto a seguito dell’episodio descritto.
Un parere oggettivo è complesso perché tantissimi fattori sono da considerare come la consapevolezza degli altri coinvolti nella situazione, e soprattutto il fattore più importante il suo vissuto a seguito dell’episodio descritto.
Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.2k visite dal 12/04/2022.
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