Buongiorno, vorrei avere un consulto psicologico da parte vostra

Sono un ragazzo di 26 anni e da un paio di anni vivo con una certa difficoltà.
Penso che tutto sia iniziato quando a 19 anni, quando mi sono trasferito in un'altra città per frequentare l'università, lasciando quindi la casa dove ho sempre vissuto e quindi anche i pochi amici che avevo.
Appena sono arrivato nella nuova città ero contento di poter vivere in un posto nuovo, seppur mi sono trasferito qui senza conoscere nessuno.
L'università mi piaceva sebbene da subito ho incontrato difficoltà, in quanto non sempre riuscivo a superare gli esami e non con il massimo dei voti.
Durante questi anni a partire dai 21 anni ho avuto diversi attacchi di panico scatenati da difficoltà avute nel superare gli esami universitari, in particolare uno.
Anche se gli attacchi di panico era sempre scatenati da motivi legati allo studio, in realtà durante tali episodi mi venivano in mente un sacco di pensieri brutti, come ad esempio che le persone accanto sarebbero potute morire, che io mi sarei ritrovato solo, che non sarei mai riuscito a trovare un lavoro e che ogni cosa nella mia vita sarebbe andata nel modo peggiore.

Nonostante queste difficoltà sono riuscito a finire gli studi universitari, seppur laureandomi con un certo ritardo e non con il massimo dei voti.
Durante tutto il periodo che ho vissuto in questa nuova città non ho stretto amicizia con nessuna persona.
Ho sempre pensato che il fatto di restare solo per me non potesse rappresentare un problema, in quanto in fin dei conti mi piace stare in solitudine per fare le cose che mi piacciono.
Ma penso che tutto ciò sia cambiato da qualche mese, in quanto credo di aver visto la realtà.
La realtà è che da ormai sette anni che sono in questa nuova città non sono riuscito a fare amicizia con nessuno e che anche gli amici che avevo nella città di origine li ho persi a causa di qualche litigata.
Mi ritrovo solo senza nessuno con cui parlare e poter confrontarmi e non faccio altro che pensare che sto buttando gli anni della giovinezza a stare da solo.
Anche nelle occasioni in cui mi ritrovo a poter parlare con qualcuno, e quindi poter stringere amicizia, mi sento bloccato e non riesco ad andare oltre il saluto e qualche frase di circostanza.
Le poche volte in cui mi capita di poter chiacchierare con qualcuno che non conosco, mi sento stupido e ridicolo, ogni cosa che dico o penso di dire mi sembra fuori luogo e stupida.
Addirittura, alcune volte, mentre parlo percepisco me stesso come estraneo al mio corpo, come se la voce a parlare fosse di qualcun altro.
Una sensazione bruttissima.
In tutto questo si aggiunge il fatto che non ho mai avuto una ragazza, ne mai dato un bacio.
Questo mi fa sentire malissimo perchè credo che arriverò a quarant'anni senza aver mai avuto nessuna, di aver perso tempo in passato a non fare determinate esperienze e che da più grande rimpiangerò questo tempo perduto.
Volevo dunque chiedervi un consulto, per capire cosa sarebbe piu opportuno fare per cambiare questo mio approccio.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Quello che ti serve non è "cambiare questo tuo approccio", ma semmai iniziare ad approcciare. Perché a quanto dici è proprio ciò che non stai facendo.

Dalle informazioni che dai sembri soffrire di ansia, sia con aspetti di paura per la salute delle persone a te vicine, sia sociali. Non riesci cioè ad approcciare persone nuove per fare amicizie, né per trovare una ragazza.

Rivolgiti al centro di supporto psicologico della tua facoltà, potrai iniziare parlando con uno psicologo e da lì essere orientato.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2022 al 2023
Ex utente
Buonasera Dr. Giuseppe Santonocito,
la ringrazio della risposta. Dunque, secondo lei, é bene che io chieda l'aiuto di una persona? A dire il vero, mi sento piuttosto sotto pressione all'idea di dover parlare a un'altra persona di queste cose; Comunque, al momento non sono iscritto ad alcun corso di laurea, quindi non posso rivolgermi allo sportello psicologico della mia università. Mi chiedevo, quindi, se lei sapesse dirmi se esistesse la possibilità di parlare con uno psicologo afferente a una struttura pubblica e, in tal caso, quale fosse il percorso per poterlo fare. Fermo restando che sarei disposto a contattare uno psicologo privato.
Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Puoi rivolgerti alla tua Asl per informazioni, le Asl offrono consulti psicologici, sebbene in numero talvolta limitao. E inoltre potrebbero esserci liste di attesa.

Se invece ti rivolgi a un privato, potresti optare per dei consulti online, a distanza. Questo si è dimostrato un buon modo per facilitare l'avvicinamento ai servizi psicologici, per le persone che hanno difficoltà appunto a rivolgersi a uno psicologo, perché in videochiamata la persona può sentirsi meno intimidita. Ma puoi anche cercare uno psicologo per incontri di persona.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com