Distacco dalla famiglia d'origine

Gentili Dottori, sono una ragazza di 26 a.
Vi scrivo in merito a un problema che mi affligge.

Sono fidanzata da circa 4 anni, sto benissimo con il mio ragazzo e progettiamo una vita insieme, non abbiamo mai avuto grossi problemi.
Ma tra di noi sono iniziati a sorgere problemi quando lui prima di Natale ha avuto una proposta di lavoro fuori regione, a circa 700 km dalla nostra.
Avendo una situazione economica precaria nella nostra città d'origine eravamo ovviamente contenti, e siamo partiti senza pensarci su troppo, anche presi dall'entusiasmo della nostra nuova vita insieme tanto desiderata.

Bene, il problema è che io anche se lo amo da morire e sono sicura di volere lui nel mio futuro, non riesco ad adattarmi a questo distacco dalla mia famiglia d'origine, mi crea disagio il pensiero che sono lontana da mia madre, dai miei fratelli, dai miei cani...e infatti dopo pochi mesi di convivenza nell'altra regione, dopo aver fatto innumerevoli tentativi falliti per trovarmi un lavoro, ho deciso di tornare a casa dalla mia famiglia e lasciare lui solo lì.
So che mi sono comportata in maniera sbagliata e lui si sente deluso da me, ma io stavo cadendo in una forte depressione, piangevo sempre, ero spenta, non avevo più voglia di uscire, stavo sempre in casa in pigiama chiusa dentro, complice anche la città nuova e nessuna amicizia fatta, anche perché io sono una ragazza abbastanza introversa, per me non è mai stato facile fare amicizia.

Voglio aggiungere che questo è stato un anno molto particolare per me, in quanto ho perso mia nonna, che per me è stata una seconda madre, dato che sono cresciuta in casa con lei, quindi sono stata duramente messa alla prova psicologicamente.

Mia madre è una figura molto importante per me, poiché ci ha cresciuti da sola, con l'aiuto dei nonni, poiché mio padre è sempre stato un fantasma, assente e narcisista.
Quindi sono particolarmente legata a mia madre.

Ora stiamo vivendo una relazione a distanza da alcuni mesi, ma anche così ovviamente non va bene, si inizia a sentire la mancanza dell'altro, la paura di perdersi...e sto iniziando a non stare più bene.
Quindi sto pensando di ritornare da lui per riunirci finalmente.
Vi chiedo: come faccio ad accettare questa distanza geografica e non tornare a stare male come già è successo?
Perché adesso ho anche paura di una recidiva, e questo mi spinge a non lasciare la mia casa e la mia famiglia, ma dall'altro lato ho paura di perderlo.
Insomma mi sento combattuta tra la mia famiglia d'origine e la coppia, e non riesco a prendere una decisione che mi renda felice.
Se sto lì mi manca la mia famiglia, se sto qui mi manca lui, e non so come gestire questa cosa.

Io vorrei entrambe le cose, la famiglia vicino e lui con me, ma purtroppo la situazione attuale non me lo permette e mi trovo costretta a prendere una decisione, che non riesco a prendere.
Perciò vi chiedo un parere.

Grazie anticipatamente per le vostre eventuali risposte.
E colgo l'occasione per augurarvi buona Pasqua.
Saluti
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile ragazza,

il distanziamento dalla propria famiglia d'origine è fisiologico.
Sia nel modo animale,
sia presso gli antichi: "Lascerai tuo padre e tua madre per..."

Nel Suo caso, l'incapacità di tale distanziamento La mette a rischio di perdere la Sua famiglia attuale: quella che forma con il Suo fidanzato.
E Lei stessa comprende che ciò rappresenta una difficoltà grossa.

Quando Lei esprime il desiderio: "Io vorrei entrambe le cose, la famiglia vicino e lui con me..", lo consideri come un puro desiderio, che deve fare i conti con la realtà concreta. Ma anche come una Sua difficoltà evolutiva, che forse avrà bisogno di un aiuto psicologico per sbloccarsi.

___________________

Talvolta si pensa che noi qui consigliamo a tutti un percorso psicologico in presenza.
Ebbene, non lo facciamo mai per abitudine, per partito preso, per fare pubblicità ai Colleghi. E' che talvolta, di fronte a difficoltà come le Sue che mettono a rischio il futuro, ci chiediamo: come mai la persona non si fa aiutare? Come mai rischia di perdere tutto e di ritornare adolescente dentro la propria famiglia d'origine?
E ce ne dispiace moltissimo.

Cosa ne pensa?
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa Brunialti, la ringrazio per la tempestiva risposta... Sì stavo già prendendo in considerazione l'idea di ritornare dal mio lui e magari chiedere aiuto ad un vostro collega per superare questa barriera che mi impedisce di andare avanti.
Credo sia la cosa migliore dato il mio essere introversa, ho sempre paura di essere giudicata anche dalle poche amiche che ho, infatti tendo a non parlare mai con nessuno delle mie problematiche private, ne parlo solo con mia madre di solito, ma questa in particolare non gliel'ho esposta poiché non voglio che in qualche modo si possa sentire colpevole del mio insuccesso in questa situazione...anche perché lei mi ha sempre lasciata libera di scegliere e di sbagliare anche, dandomi solo consigli e recuperandomi laddove mi fossi persa. Le sue parole mi hanno rincuorata molto, la ringrazio.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Mi fa piacere che questo servizio Le sia stato utile!
Non lasci trascorrere troppo tempo per decidere; anche il Suo "lui" potrebbe sentirsi in difficoltà...

Grazie per l'apprezzamento.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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