Sono stanca di essere strana

Gentili Dottori,
per questo consulto è importante per voi sapere che a volte ho episodi psicotici.
La stranezza è nelle famiglie materna e paterna, dall'essere particolare al delirio bizzarro da ricovero.

Non ho mai voluto essere strana, volevo essere come tutti gli altri, fare amicizia, condividere interessi.
Sono finita solitaria e strana come i miei genitori; quando sto bene.
Fare finta di essere normale è difficile, quello che gli altri fanno a loro piace, a me annoia terribilmente.

Quando mi dicono che sono originale, brillante, profonda lo prendo come un insulto, un sinonimo di pazzo, oligofrenico, uno che macera nel delirio fino all'instupidimento.

Speravo che le tante terapie mi cambiassero.


Non voglio sapere quanto è bello essere un po' matti, è colorato da vedere, folkloristico, divertente per chi assiste, ma terribile da vivere.

Vorrei sapere qualcosa della psicoterapia delle psicosi.
Ad esempio, l'anedonia sociale può essere curata?
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

capisco quanto possa essere pesante una differenza personale che rasenta la diversità. Lo intuisco anche dei suoi precedenti consulti.
Tutti i disturbi cronici (fisici o psichici in uguale misura) che si possono curare ma non guarire, hanno bisogno di una grande capacità di adattamento costante nel tempo. A periodi la stanchezza della fatica dell’accettazione si fa sentire, in altri si vive con maggiore leggerezza. Per approfondire può leggere questo articolo: https://www.psicologi-italia.it/disturbi-e-terapie/varie/articoli/la-malattia-cronica-nella-vita-della-persona.html .

Lei ci chiede della psicoterapia.
Forse non hai mai fatto questa esperienza?
Nel caso di disagi cronici è altamente consigliata. Non sempre è in grado di guarire, però in una grande percentuale di casi è in grado di migliorare la qualità di vita e la capacità di adattamento.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Attivo dal 2019 al 2022
Ex utente
Gentile Dottoressa Brunialti,

ho fatto diverse psicoterapia di lunga durata, ma tutte le psicologhe hanno cercato di esaltare le qualità che la solitudine mi aveva consentito di sviluppare, certo ho molto tempo per studiare, leggere e interessarmi di vari argomenti. Questa cultura così vasta ed eterogenea mi fa risultare ancora più strana, una tuttologa.

Ho provato a fare sport di gruppo, a frequentare gruppi religiosi, ho persino scelto un mestiere di aiuto, ma per me l'altro rimane un oggetto di interesse cognitivo. Ho iniziato dei rapporti di amicizia e affettivi, sono in grado di provare stima e affetto nei confronti delle persone, di tante persone, questo mi agevola all'inizio, ma poi mi sento invasa e lascio morire la relazione.

Mi sento davvero impotente di fronte a questa situazione.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
"..ma poi mi sento invasa e lascio morire la relazione.."

Avete lavorato sulla "giusta distanza" nelle varie psicoterapie?
Oltre alle "..diverse psicoterapia di lunga durata..", ha fatto anche qualche *terapia breve focale"?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Attivo dal 2019 al 2022
Ex utente
No, non l'ho fatta, potrebbe aiutare? In che consiste?
La giusta distanza per me è quella che mi consente di non chiamare per mesi senza che l'altro si offenda. Lunghi periodi di ritiro in me stessa sono parte dei miei problemi.
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Le PSICOTERAPIE BREVI dipendono da una precisa scelta metodologica dello Psicoterapeuta (non sono dunque in relazione alle scarse risorse economiche del pz.).

Si basano su alcuni paletti essenziali:
il fattore predittivo più importante per un esito positivo della terapia breve è la motivazione del paziente, che lo rende responsivo sia in seduta, sia negli esercizi tra una seduta e l'altra.
Alcuni criteri di selezione per la terapia sono:
la chiara valutazione della psicopatologia del paziente,
la determinazione della capacità del paziente di considerare i problemi in termini emozionali,
di affrontare argomenti disturbanti,
di rispondere alle interpretazioni,
di tollerare lo stress del cambiamento.
Gli aspetti comuni dei vari tipi di psicoterapia breve prevedono e comprendono una significativa alleanza terapeutica e una interazione produttiva tra il terapeuta e il paziente: psicoterapeuta e pz. sono fortemente alleati nel raggiungimento degli obiettivi concordati.
Vengono definite anche "focali" perchè concentrano il lavoro su un unico "focus" terapeutico inteso come prioritario, che viene individuato e concordato nelle prime sedute (ad es. nel caso Suo, l’aspetto relazionale).

Gli approcci teorici delle terapie brevi sono più di uno.
Quello che io applico attualmente è "focale integrato".
Integrato che significa? che armoniosamente integra e contempera tecniche differenti: cognitivo-comportamentali, psicodinamiche, psicoanalitiche se occorre, oltre ad altri strumenti validati scientificamente.
In questo modo è possibile progettare un percorso terapeutico "su misura" per i bisogni specifici del paziente, o della coppia, o della famiglia.

Un classico esempio di terapia breve focale integrata è la psicoterapia sessuale secondo il modello delle Scuole FISS (Federazione Italiana Sessuologia Clinica).

Se sono risultata tropo sintetica, chieda pure. E’ complesso riassumere in una risposta un materiale così piacevolmente complesso e variegato.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#6]
Attivo dal 2019 al 2022
Ex utente
Qui non si tratta di un problema circoscritto ad una relazione o ad un tipo di relazione. Ha presente A beautiful mind? Facendo le debite differenze la difficoltà di relazione di John Nash è la stessa sul lavoro, con sua moglie e con il suo migliore amico. La relazione terapeutica non fa certo eccezione. Lo stress di sostenere una relazione anche quando suscita paure ancestrali, dubbi, preoccupazioni ossessive, tensione continua, dolore, senso di estraneità e umiliazione non si può superare con la parola, secondo me. Non so nemmeno spiegarle cosa c'è che non va, mi sento un animale ferito circondato da predatori oppure un ricercatore che guarda formiche o una formica che osserva preoccupata il ricercatore. Non so come una terapia breve possa cambiare questo, invece pensavo ci fossero tecniche specifiche per la psicosi. Ci sono? Dove devo cercare? Grazie
[#7]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Lei ha chiesto chiarimenti sulle terapie brevi focali in #4. E noi abbiamo provveduto in merito, mettendo a disposizione tutto il tempo che necessitava per scrivere una risposta articolata come quella che ha letto.

Se Lei ritiene che esse - le terapie focali brevi - non facciano per Lei, che evidentemente è consapevole della Sua specifica situazione clinica e che noi non conosciamo, siamo ugualmente felici di aver descritto qui un approccio e una metodologia che potranno interessare i molti lettori della piattaforma.
Lei deciderà per Sè come meglio ritiene e come meglio può.

Riguardo al cercare una forma di Psicoterapia per le psicosi, contatti direttamenti gli Psicoterapruti che si occupano specificamente di ciò, in rete li troverà. Pur sapendo che - come in tutte le patologie croniche, fisiche e psichiche - la psicoterapia non è risolutiva. Ma ugualmente importante.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/