Gelosia retroattiva, il senso di inadeguatezza e la rabbia per una situazione evitabile
Buongiorno,
cercherò di spiegare.
Io, dolorosamente e faticosamente uscito da una relazione di 18 anni, i sensi di colpa di non avere fatto abbastanza per salvare il rapporto, una vita lasciata alle spalle, con un figlio non mio biologicamente ma mio nel cuore, il mio amato cane, amicizie, luoghi.
Nel mentre il lungo percorso per affrontare il disagio dell'ansia sociale, un fobico sociale di prima grandezza sebbene mai arreso all'evitamento delle situazioni di disagio.
Lei drammaticamente uscita da un matrimonio, abbandonata da un giorno all'altro per un'altra, un passato di insicurezze e depressione.
Io mi sto lasciando, lei vive un malsano rapporto con un soggetto che conosco bene, rapporto che si limita a stare sotto le lenzuola un paio d'ore ogni tanto.
Ci conosciamo, mi chiede aiuto per uscire da quella relazione di cui comincia ad avere paura (il tizio beve).
Lei è forse la persona più genuina e buona che abbia mai conosciuto.
Insicura e spaventata.
Le perdono le "ricadute" avute col tizio (anche se mi hanno segnato...), ne ho compreso i motivi, anche se non ho mai messo sullo stesso piano, rinfacciandolo, il mettersi alle spalle i miei 18 anni di vita e i suoi 10 mesi di umiliazioni col tizio (parole di lei).
Iniziamo il nostro percorso, abbiamo tante cose in comune, la sensibilità di chi ha conosciuto depressione e ansie, paure e insicurezze.
Non sono mai stato geloso del passato altrui, è vita, sono scelte, errori, momenti belli e di dolore.
però una sera, al culmine della passione (grande intesa sessuale, almeno sino ad allora) mentre facevamo l'amore, mi sussurra all'orecchio se volevo provare un rapporto anale.
Ora, io non l'ho mai sperimentato, non per tabù, anzi.
Semplicemente perchè le precedenti partner non erano interessate e ne prendevo atto.
Sono piacevolmente incuriosito.
E' l'idea di condivisione di una tale intimità che più mi emoziona.
Improvvisamente, semplicemente dopo averlo sussurrato si ritrae.
Mi confessa che la cosa non le piace e di averlo fatto col "tizio" perchè aveva avuto paura di perderlo.
Premesso che non sono stato io a proporre il rapporto anale, la confessione mi ha destabilizzato.
Da allora vivo male la sessualità.
Non oso nemmeno chiedere di cambiare posizione, perchè temo un no (all'altro hai detto di sì per ben altro) ed ho paura di un sì che mi saprebbe di "risarcitorio".
Mi vedo inadeguato rispetto all'altro, benchè lei affermi di essere rinata come persona da quando siamo insieme.
io riesco per lunghi periodi a "mettere in un angolo" il dolore e la rabbia che ho dentro.
Poi, a distanza di oltre un anno basta la chiamata di mio figlio (22 anni, studente di medicina) che mi dice dei suoi problemi e che se ci fossi stato io lì certe situazioni in casa si risolvevano subito e lei che subito dopo ricorda un episodio umiliante vissuto col "tizio" che riprecipito nel baratro.
La evito, provo rabbia, non riesco a provare desiderio.
Pensavo di rivolgermi ad uno specialista: da solo o in coppia?
grazie
cercherò di spiegare.
Io, dolorosamente e faticosamente uscito da una relazione di 18 anni, i sensi di colpa di non avere fatto abbastanza per salvare il rapporto, una vita lasciata alle spalle, con un figlio non mio biologicamente ma mio nel cuore, il mio amato cane, amicizie, luoghi.
Nel mentre il lungo percorso per affrontare il disagio dell'ansia sociale, un fobico sociale di prima grandezza sebbene mai arreso all'evitamento delle situazioni di disagio.
Lei drammaticamente uscita da un matrimonio, abbandonata da un giorno all'altro per un'altra, un passato di insicurezze e depressione.
Io mi sto lasciando, lei vive un malsano rapporto con un soggetto che conosco bene, rapporto che si limita a stare sotto le lenzuola un paio d'ore ogni tanto.
Ci conosciamo, mi chiede aiuto per uscire da quella relazione di cui comincia ad avere paura (il tizio beve).
Lei è forse la persona più genuina e buona che abbia mai conosciuto.
Insicura e spaventata.
Le perdono le "ricadute" avute col tizio (anche se mi hanno segnato...), ne ho compreso i motivi, anche se non ho mai messo sullo stesso piano, rinfacciandolo, il mettersi alle spalle i miei 18 anni di vita e i suoi 10 mesi di umiliazioni col tizio (parole di lei).
Iniziamo il nostro percorso, abbiamo tante cose in comune, la sensibilità di chi ha conosciuto depressione e ansie, paure e insicurezze.
Non sono mai stato geloso del passato altrui, è vita, sono scelte, errori, momenti belli e di dolore.
però una sera, al culmine della passione (grande intesa sessuale, almeno sino ad allora) mentre facevamo l'amore, mi sussurra all'orecchio se volevo provare un rapporto anale.
Ora, io non l'ho mai sperimentato, non per tabù, anzi.
Semplicemente perchè le precedenti partner non erano interessate e ne prendevo atto.
Sono piacevolmente incuriosito.
E' l'idea di condivisione di una tale intimità che più mi emoziona.
Improvvisamente, semplicemente dopo averlo sussurrato si ritrae.
Mi confessa che la cosa non le piace e di averlo fatto col "tizio" perchè aveva avuto paura di perderlo.
Premesso che non sono stato io a proporre il rapporto anale, la confessione mi ha destabilizzato.
Da allora vivo male la sessualità.
Non oso nemmeno chiedere di cambiare posizione, perchè temo un no (all'altro hai detto di sì per ben altro) ed ho paura di un sì che mi saprebbe di "risarcitorio".
Mi vedo inadeguato rispetto all'altro, benchè lei affermi di essere rinata come persona da quando siamo insieme.
io riesco per lunghi periodi a "mettere in un angolo" il dolore e la rabbia che ho dentro.
Poi, a distanza di oltre un anno basta la chiamata di mio figlio (22 anni, studente di medicina) che mi dice dei suoi problemi e che se ci fossi stato io lì certe situazioni in casa si risolvevano subito e lei che subito dopo ricorda un episodio umiliante vissuto col "tizio" che riprecipito nel baratro.
La evito, provo rabbia, non riesco a provare desiderio.
Pensavo di rivolgermi ad uno specialista: da solo o in coppia?
grazie
[#1]
Gentile utente,
si avverte il suo malessere e la forza dei suoi dubbi, ma non riesco a cogliere nient'altro.
Sembra che lei non sia riuscito ad essere chiaro, forse per imbarazzo ad esternare la sua sofferenza e i precisi passaggi esperienziali ed emotivi che hanno suscitato queste sensazioni dolorose.
Succede; è normale. Apprezzo il suo sforzo per cercare aiuto e per raccontarci una storia intrisa di troppe ombre.
L'indicazione è quella di cercare un bravo psicologo/a e di porre direttamente a lui/lei la domanda: "terapia individuale o di coppia"?
Sarà lo specialista ad aiutarla a capire cosa le ha fatto più male. Al momento, da qui, non è nemmeno chiaro se la donna di cui ci parla sia ancora la sua compagna.
Auguri infiniti, e se crede, ci tenga aggiornati.
si avverte il suo malessere e la forza dei suoi dubbi, ma non riesco a cogliere nient'altro.
Sembra che lei non sia riuscito ad essere chiaro, forse per imbarazzo ad esternare la sua sofferenza e i precisi passaggi esperienziali ed emotivi che hanno suscitato queste sensazioni dolorose.
Succede; è normale. Apprezzo il suo sforzo per cercare aiuto e per raccontarci una storia intrisa di troppe ombre.
L'indicazione è quella di cercare un bravo psicologo/a e di porre direttamente a lui/lei la domanda: "terapia individuale o di coppia"?
Sarà lo specialista ad aiutarla a capire cosa le ha fatto più male. Al momento, da qui, non è nemmeno chiaro se la donna di cui ci parla sia ancora la sua compagna.
Auguri infiniti, e se crede, ci tenga aggiornati.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Buongiorno, grazie della risposta.
Sì siamo ancora insieme.
La rabbia e frustrazione nasce dal senso di inadeguatezza al confronto con l'altro uomo. Ho lottato anni per uscire dalla fobia sociale. Non avevo chiesto nulla alla mia compagna.
È lei che aveva proposto.
Poteva tacere.
Forse aveva bisogno lei di esorcizzare una situazione di cui si vergognava.
Ma ha scatenato la mia reazione emotiva.
Sì siamo ancora insieme.
La rabbia e frustrazione nasce dal senso di inadeguatezza al confronto con l'altro uomo. Ho lottato anni per uscire dalla fobia sociale. Non avevo chiesto nulla alla mia compagna.
È lei che aveva proposto.
Poteva tacere.
Forse aveva bisogno lei di esorcizzare una situazione di cui si vergognava.
Ma ha scatenato la mia reazione emotiva.
[#3]
Gentile utente,
rifletta sulla frase: "Poteva tacere".
Il non sapere sarebbe stata davvero una soluzione? Ma è vero poi che la sua donna poteva tacere? Vediamo chi è la donna di cui ci parla.
Lei la descrive in questi termini: "abbandonata da un giorno all'altro per un'altra"; "un passato di insicurezze e depressione"; "vive un malsano rapporto con un tizio"; "mi chiede aiuto per uscire da quella relazione di cui comincia ad avere paura (il tizio beve)"; "abbiamo tante cose in comune, la sensibilità di chi ha conosciuto depressione e ansie, paure e insicurezze".
E ancora: "Lei è forse la persona più genuina e buona che abbia mai conosciuto. Insicura e spaventata". Questo è un grave travisamento: le persone insicure e spaventate difficilmente possono essere buone, perché la bontà è frutto di forza e saggezza, mai di paura.
E da questa persona che ha avuto tutta una sequela di umiliazioni e rifiuti, subiti, ma in parte cercati con una specie di radar, come avviene ad un certo tipo di vittima, lei si aspettava di sentirsi proporre un'allegra variante per accrescere l'intimità sessuale, e non piuttosto il ricordo di abusi, prevaricazioni e paure?
Da tutto quello che ci dice di sé stesso sembra emergere la mancata elaborazione del lutto relativo alla precedente relazione. Cercare di buttarsi alle spalle il proprio vissuto, cominciando subito un'altra storia senza analizzare come e perché si sono persi elementi essenziali della propria vita, è una tentazione, ma anche un rischio.
Anche il rapporto con suo figlio va rivisto e condotto meglio.
Più che mai le consiglio di cercare uno psicologo. Oggi le si offre anche il bonus di Stato per la psicoterapia, di cui troverà notizia sulle pagine di Medicitalia. In ogni caso alle ASL, nei Consultori e nei Centri di Salute Mentale può trovare psicologi a costo di ticket.
Auguri.
rifletta sulla frase: "Poteva tacere".
Il non sapere sarebbe stata davvero una soluzione? Ma è vero poi che la sua donna poteva tacere? Vediamo chi è la donna di cui ci parla.
Lei la descrive in questi termini: "abbandonata da un giorno all'altro per un'altra"; "un passato di insicurezze e depressione"; "vive un malsano rapporto con un tizio"; "mi chiede aiuto per uscire da quella relazione di cui comincia ad avere paura (il tizio beve)"; "abbiamo tante cose in comune, la sensibilità di chi ha conosciuto depressione e ansie, paure e insicurezze".
E ancora: "Lei è forse la persona più genuina e buona che abbia mai conosciuto. Insicura e spaventata". Questo è un grave travisamento: le persone insicure e spaventate difficilmente possono essere buone, perché la bontà è frutto di forza e saggezza, mai di paura.
E da questa persona che ha avuto tutta una sequela di umiliazioni e rifiuti, subiti, ma in parte cercati con una specie di radar, come avviene ad un certo tipo di vittima, lei si aspettava di sentirsi proporre un'allegra variante per accrescere l'intimità sessuale, e non piuttosto il ricordo di abusi, prevaricazioni e paure?
Da tutto quello che ci dice di sé stesso sembra emergere la mancata elaborazione del lutto relativo alla precedente relazione. Cercare di buttarsi alle spalle il proprio vissuto, cominciando subito un'altra storia senza analizzare come e perché si sono persi elementi essenziali della propria vita, è una tentazione, ma anche un rischio.
Anche il rapporto con suo figlio va rivisto e condotto meglio.
Più che mai le consiglio di cercare uno psicologo. Oggi le si offre anche il bonus di Stato per la psicoterapia, di cui troverà notizia sulle pagine di Medicitalia. In ogni caso alle ASL, nei Consultori e nei Centri di Salute Mentale può trovare psicologi a costo di ticket.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Eccole il link all'articolo sul bonus psicoterapia:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8894-psicoterapia-gratuita-con-il-bonus.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8894-psicoterapia-gratuita-con-il-bonus.html
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3k visite dal 04/04/2022.
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