Rapporto tossico o violenza psicologica?
Sono qui che sono le tre di notte in lacrime, domani è il mio secondo giorno di lavoro, che attendevo da tempo per riprendermi economicamente.
Piango perché con il mio ragazzo le cose non vanno bene, io sono un po' paranoica, ma più che questo, mi sento molto sensibile a causa di varie problematiche della mia vita che ho dovuto affrontare a causa dei miei genitori, divorzio e vizi.
Con il mio attuale ragazzo le cose non vanno bene perché lui il più delle volte nel corso dei 5 anni è uscito di nascosto per divertirsi e bere, io non so come ho sempre avvertito che qualcosa non andasse, e lo beccavo a bere nei locali, una volta è anche capitato che ci fossero foto di ragazze sul suo cellulare scattate di nascosto, per commentare il fascino della ragazza con l'amico come scusante.
Mi dice che sono io il problema delle sue bugie, troppo oppressiva (io mi incazzavo solo per la menzogna in se) ma a me tutto questo mi ha causato una grande mancanza di fiducia, tenendoci cerco di tenere tutto dentro e di dargli un po' di spazio, per un periodo dividendosi per le vacanze e tutto sembra andare per il meglio, ma nel giro di qualche mese mentre lo aspettavo a casa vedevo che non tornavo dall'ora di uscita da lavoro, esco per fare un giro e lo becco di nuovo ubriaco con un collega, non si reggeva in piedi... Si licenzia, passa il tempo e adesso a distanza di mesi ha ritrovato di nuovo lavoro... Nutre una forte stima lavorativamente parlando per una collega compaesana nostra, io mi sento sempre meno apprezzata e quando glielo faccio notare mi viene a dire "pazza, Psicopatica, devi andare da un psicologo" urlando e spingendo.
Gli chiedo di allontanarsi, ma si avvicina di più.
Da quando ha iniziato a introdurre questi termini mi sento pazza veramente, per lui ho cacciato anche mio fratello che mi era di compagnia.
Torna a casa e dice "mi raccomando a lavoro fai la dura" - "perché non ti fai il piercing al naso" tratti che gli piacciono della ragazza in questione.
Ogni volta che mente una scusa diversa:
Prima ci ospitava mio zio, a causa dei problemi con mia madre questo mio parente ha deciso di ospitare anche mio fratello, per me era un periodo complicato, dove mi è crollato il mondo addosso, lui mi ha rinfacciato Dell oppressione di vivere a casa di mio zio con mio fratello, per cui mentiva.
Prendiamo casa, il problema è ancora mio fratello cosi lo mando via.
Poi successivamente sono io il problema
La cosa peggiore è il suo comportamento quando litighiamo, io devo andare via per sbollire, lui questo non lo rispetta su incazza lanciandomi asciugamani, sbattendosi, mentre mi dice "pazza, fuori di testa, instabile mentalmente, hai il disturbo della personalità"
Solo per aver pianto, mi abbracciava poi quando gli ho detto che stima sta ragazza e io mi sento una nullità si sbatte.
Questa potrebbe essere una violenza psicologica?
Da quando abbiamo preso casa soffro solo di attacchi di panico.
Piango perché con il mio ragazzo le cose non vanno bene, io sono un po' paranoica, ma più che questo, mi sento molto sensibile a causa di varie problematiche della mia vita che ho dovuto affrontare a causa dei miei genitori, divorzio e vizi.
Con il mio attuale ragazzo le cose non vanno bene perché lui il più delle volte nel corso dei 5 anni è uscito di nascosto per divertirsi e bere, io non so come ho sempre avvertito che qualcosa non andasse, e lo beccavo a bere nei locali, una volta è anche capitato che ci fossero foto di ragazze sul suo cellulare scattate di nascosto, per commentare il fascino della ragazza con l'amico come scusante.
Mi dice che sono io il problema delle sue bugie, troppo oppressiva (io mi incazzavo solo per la menzogna in se) ma a me tutto questo mi ha causato una grande mancanza di fiducia, tenendoci cerco di tenere tutto dentro e di dargli un po' di spazio, per un periodo dividendosi per le vacanze e tutto sembra andare per il meglio, ma nel giro di qualche mese mentre lo aspettavo a casa vedevo che non tornavo dall'ora di uscita da lavoro, esco per fare un giro e lo becco di nuovo ubriaco con un collega, non si reggeva in piedi... Si licenzia, passa il tempo e adesso a distanza di mesi ha ritrovato di nuovo lavoro... Nutre una forte stima lavorativamente parlando per una collega compaesana nostra, io mi sento sempre meno apprezzata e quando glielo faccio notare mi viene a dire "pazza, Psicopatica, devi andare da un psicologo" urlando e spingendo.
Gli chiedo di allontanarsi, ma si avvicina di più.
Da quando ha iniziato a introdurre questi termini mi sento pazza veramente, per lui ho cacciato anche mio fratello che mi era di compagnia.
Torna a casa e dice "mi raccomando a lavoro fai la dura" - "perché non ti fai il piercing al naso" tratti che gli piacciono della ragazza in questione.
Ogni volta che mente una scusa diversa:
Prima ci ospitava mio zio, a causa dei problemi con mia madre questo mio parente ha deciso di ospitare anche mio fratello, per me era un periodo complicato, dove mi è crollato il mondo addosso, lui mi ha rinfacciato Dell oppressione di vivere a casa di mio zio con mio fratello, per cui mentiva.
Prendiamo casa, il problema è ancora mio fratello cosi lo mando via.
Poi successivamente sono io il problema
La cosa peggiore è il suo comportamento quando litighiamo, io devo andare via per sbollire, lui questo non lo rispetta su incazza lanciandomi asciugamani, sbattendosi, mentre mi dice "pazza, fuori di testa, instabile mentalmente, hai il disturbo della personalità"
Solo per aver pianto, mi abbracciava poi quando gli ho detto che stima sta ragazza e io mi sento una nullità si sbatte.
Questa potrebbe essere una violenza psicologica?
Da quando abbiamo preso casa soffro solo di attacchi di panico.
[#1]
Gentile utente,
provi a rileggere il consulto, come se fosse la lettere che Le manda una Sua cara amica.
Cosa Le consiglierebbe?
Dott. Brunialti
provi a rileggere il consulto, come se fosse la lettere che Le manda una Sua cara amica.
Cosa Le consiglierebbe?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Gentile ragazza,
Se "la vede un po' dura", chieda aiuto.
*Imparare a chiedere* è una (difficile) conquista dell'età psicologicamente adulta.
Dott. Brunialti
Se "la vede un po' dura", chieda aiuto.
*Imparare a chiedere* è una (difficile) conquista dell'età psicologicamente adulta.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 02/04/2022.
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