Credo di soffrire di depressione, ma non posso permettermi una terapia da un professionista
Buongiorno a tutti gli utenti, speravo di non trovarmi mai nella situazione di dover scrivere un messaggio del genere ma alla fine credo che sia una soluzione da tentare perché non ne ho altre.
Ho 20 anni e mi sono trasferito da settembre dal mio paesino in una grande città per studiare con l'obiettivo, oltre che di laurearmi, di uscire da una situazione che in tre parole definirei: drammatica, soffocante, ansiogena.
Sono cresciuto per l'appunto in un paese di tremila anime che riduceva di molto il giro di persone a cui ero esposto ma soprattutto mi ha reso partecipe di qualche episodio di bullismo, che allora ho ampiamente sottovalutato e solo adesso mi rendo conto quanto abbiano lasciato il segno.
Non andavo d'accordo con i miei coetanei, che mi bollavano come brutto o non abbastanza interessante; non andavo e non vado tutt'ora d'accordo coi miei genitori che mi hanno all'epoca del mio coming out rinfacciato di essere bi e a tutt'ora non riesco a vivere bene questa parte di me, la sento come un'orribile perversione che vorrei estirpare e mi accorgo che se tutto il resto della famiglia lo sapesse dovrei cambiare nome, cognome e nazione di residenza, ed è uno dei tanti motivi che mi hanno spinto a cambiare regione per studiare ingegneria, quando avrei potuto farlo a pochi chilometri da casa.
Ora sento di avere raggiunto un equilibrio e solo ora mi rendo conto della tristezza che mi porto dietro da sempre, ma ancora quando sono in videochiamata con i miei genitori l'ansia di doverli aggiornare sulla situazione studio ed esami mi invade.
Non passa giornata che non ci sia una mezz'ora dove io non scoppi in lacrime, a meno che io non riesca a distrarmi in qualche maniera coi lavori di casa, tra pulizie, lavatrici e piccole riparazioni, che mi tengono la mente occupata, ma appena mi metto seduto a studiare o, allo stesso modo, tento di dormire, vengo invaso da pensieri molto poco felici.
Non sono mai riuscito a trovare una ragazza, sarà per il mio fisico che trovo repellente, ho delle abitudini alimentari oscene perché passo dalle giornate in cui non tocco niente a quelle dove mi faccio tre panini con la mortadella di fila, solo cucinando per conto mio riesco a darmi una regolarità.
Bevo un po' anche da solo, ma non lo reputo un problema, perché vedo che se voglio farne a meno ci riesco tranquillamente senza fatica.
So solo che non sono la persona che vorrei essere, mi vedo pauroso, insicuro, sbagliato.
Quello che è peggio, mi trovo nel circolo vizioso di tutti i miei coetanei: impossibilità di accedere a colloqui psicologici professionistici per mancanza di liquidi.
O meglio, per ottenerli sarei costretto a domandare del denaro ai miei genitori, spiegando il tutto, e non lo accetterebbero.
Il servizio dell'università l'ho contattato ormai da due mesi e mezzo e non mi ha risposto ancora nulla, e continuo a sentirmi di non avere nessuna possibilità per andare avanti nella mia vita.
Ma se vi fosse qualche possibilità di ricevere aiuto vi ringrazierei.
Ho 20 anni e mi sono trasferito da settembre dal mio paesino in una grande città per studiare con l'obiettivo, oltre che di laurearmi, di uscire da una situazione che in tre parole definirei: drammatica, soffocante, ansiogena.
Sono cresciuto per l'appunto in un paese di tremila anime che riduceva di molto il giro di persone a cui ero esposto ma soprattutto mi ha reso partecipe di qualche episodio di bullismo, che allora ho ampiamente sottovalutato e solo adesso mi rendo conto quanto abbiano lasciato il segno.
Non andavo d'accordo con i miei coetanei, che mi bollavano come brutto o non abbastanza interessante; non andavo e non vado tutt'ora d'accordo coi miei genitori che mi hanno all'epoca del mio coming out rinfacciato di essere bi e a tutt'ora non riesco a vivere bene questa parte di me, la sento come un'orribile perversione che vorrei estirpare e mi accorgo che se tutto il resto della famiglia lo sapesse dovrei cambiare nome, cognome e nazione di residenza, ed è uno dei tanti motivi che mi hanno spinto a cambiare regione per studiare ingegneria, quando avrei potuto farlo a pochi chilometri da casa.
Ora sento di avere raggiunto un equilibrio e solo ora mi rendo conto della tristezza che mi porto dietro da sempre, ma ancora quando sono in videochiamata con i miei genitori l'ansia di doverli aggiornare sulla situazione studio ed esami mi invade.
Non passa giornata che non ci sia una mezz'ora dove io non scoppi in lacrime, a meno che io non riesca a distrarmi in qualche maniera coi lavori di casa, tra pulizie, lavatrici e piccole riparazioni, che mi tengono la mente occupata, ma appena mi metto seduto a studiare o, allo stesso modo, tento di dormire, vengo invaso da pensieri molto poco felici.
Non sono mai riuscito a trovare una ragazza, sarà per il mio fisico che trovo repellente, ho delle abitudini alimentari oscene perché passo dalle giornate in cui non tocco niente a quelle dove mi faccio tre panini con la mortadella di fila, solo cucinando per conto mio riesco a darmi una regolarità.
Bevo un po' anche da solo, ma non lo reputo un problema, perché vedo che se voglio farne a meno ci riesco tranquillamente senza fatica.
So solo che non sono la persona che vorrei essere, mi vedo pauroso, insicuro, sbagliato.
Quello che è peggio, mi trovo nel circolo vizioso di tutti i miei coetanei: impossibilità di accedere a colloqui psicologici professionistici per mancanza di liquidi.
O meglio, per ottenerli sarei costretto a domandare del denaro ai miei genitori, spiegando il tutto, e non lo accetterebbero.
Il servizio dell'università l'ho contattato ormai da due mesi e mezzo e non mi ha risposto ancora nulla, e continuo a sentirmi di non avere nessuna possibilità per andare avanti nella mia vita.
Ma se vi fosse qualche possibilità di ricevere aiuto vi ringrazierei.
[#1]
Gentile utente,
della Sua complessa richiesta elicito un unico punto, però piuttosto essenziale a mio parere.
Lei accenna a una Sua
"...impossibilità di accedere a colloqui psicologici professionistici per mancanza di liquidi."
Tenga conto che il Servizio Sanitario Nazionale eroga prestazioni psicologiche presso i Servizi Pubblici al costo del solo modesto ticket (quando la persona non sia peraltro esente, ad es. per reddito).
E che inoltre da poco è stato varato il decreto "Psicoterapia gratuita con il bonus", di cui potrà leggere nel linkato e di cui si attendono a giorni le procedure sulle modalità di accesso:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8894-psicoterapia-gratuita-con-il-bonus.html .
Dunque Lei può attivarsi per accedere ad una di tali risorse quasi o del tutto gratuite, sia pure con i tempi di attesa del servizio pubblico.
L'alternativa è di trovare un "lavoretto" con il quale pagarsi una psicoterapia in privato, ma non è necessario in considerazione di quanto detto sopra.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
della Sua complessa richiesta elicito un unico punto, però piuttosto essenziale a mio parere.
Lei accenna a una Sua
"...impossibilità di accedere a colloqui psicologici professionistici per mancanza di liquidi."
Tenga conto che il Servizio Sanitario Nazionale eroga prestazioni psicologiche presso i Servizi Pubblici al costo del solo modesto ticket (quando la persona non sia peraltro esente, ad es. per reddito).
E che inoltre da poco è stato varato il decreto "Psicoterapia gratuita con il bonus", di cui potrà leggere nel linkato e di cui si attendono a giorni le procedure sulle modalità di accesso:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8894-psicoterapia-gratuita-con-il-bonus.html .
Dunque Lei può attivarsi per accedere ad una di tali risorse quasi o del tutto gratuite, sia pure con i tempi di attesa del servizio pubblico.
L'alternativa è di trovare un "lavoretto" con il quale pagarsi una psicoterapia in privato, ma non è necessario in considerazione di quanto detto sopra.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile dott.ssa Brunialti, la ringrazio innanzitutto per la celere risponsta.
La ringrazio inoltre per avermi segnalato il bonus assistenza psicologica che non conoscevo; leggo "Siamo tuttora in attesa delle norme indicanti le procedure per potervi accedere, previste per fine mese."; nel frattempo ritiene che vi siano consultori in grado di aiutarmi nel breve periodo? Dovrei rivolgermi ad un'ASL, tenendo conto che vivo molto distante dal comune dove ho il mio medico di base e quindi all'ASL di riferimento?
Più che il reddito in sé, il problema è il "collo di bottiglia" fra chi porta a casa i soldi in famiglia (i miei genitori) e chi li spende (io).
Grazie ancora e un cordiale saluto.
F
La ringrazio inoltre per avermi segnalato il bonus assistenza psicologica che non conoscevo; leggo "Siamo tuttora in attesa delle norme indicanti le procedure per potervi accedere, previste per fine mese."; nel frattempo ritiene che vi siano consultori in grado di aiutarmi nel breve periodo? Dovrei rivolgermi ad un'ASL, tenendo conto che vivo molto distante dal comune dove ho il mio medico di base e quindi all'ASL di riferimento?
Più che il reddito in sé, il problema è il "collo di bottiglia" fra chi porta a casa i soldi in famiglia (i miei genitori) e chi li spende (io).
Grazie ancora e un cordiale saluto.
F
[#3]
Gentile utente,
alcune delle info di cui abbisogna sono di competenza della ASL a cui Lei fa riferimento (telefonicamente).
Per altre dovrà contattare il suo medico di base (anche telefonicamente).
Per i Consultori basta telefonare e chiedere.
Da parte mia non appena uscirà la normativa sul "bonus psicoterapia" la pubblicherò: tenga d'occhio la News linkata in #1.
Le suggeriamo di farsi parte attiva alla ricerca di una delle soluzioni suggerite.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
alcune delle info di cui abbisogna sono di competenza della ASL a cui Lei fa riferimento (telefonicamente).
Per altre dovrà contattare il suo medico di base (anche telefonicamente).
Per i Consultori basta telefonare e chiedere.
Da parte mia non appena uscirà la normativa sul "bonus psicoterapia" la pubblicherò: tenga d'occhio la News linkata in #1.
Le suggeriamo di farsi parte attiva alla ricerca di una delle soluzioni suggerite.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Buongiorno, ritorno su questo post dopo circa un mese e mezzo perché ci sono importanti aggiornamenti e ritengo che ad una attività di psicoterapia possa farmi del bene confrontarmi comunque con altri utenti e professionisti.
Sono riuscito, non senza fatica e lunga attesa, a guadagnare tre incontri con una psicologa presso il servizio offerto dalla mia Università; se la situazione verrà giudicata "abbastanza seria" l'attività di consultazione potrebbe proseguire nei prossimi mesi, per il momento ho conosciuto la psicologa che mi è stata assegnata e ho effettuato due incontri "propedeutici".
Anzitutto ho trovato molto liberatorio poter raccontare tutto di me stesso, dal bullismo sofferto a medie e superiori, da anni e anni di bisessualità repressa, dalla sensazione di abbandono e vuoto totale che provo ora per non aver mai avuto una relazione "seria" nel corso degli anni. Vorrei vivere per la prima volta qualcosa di vero, concreto e duraturo, comunque debba finire; anche dovesse finire male, vorrei poter dire di essermi goduto un po' la vita. In ogni caso ringrazio per questo spazio e chiunque decida di essermi d'aiuto e darmi qualche consiglio.
Per il momento posso dire solo che avere l'opportunità di raccontare me stesso mi aiuta molto. Mi causa un certo panico nel momento del colloquio stesso, ma proprio perché sto andando a smuovere ricordi che ormai sono coperti da tre dita di polvere, e per quanto tu possa essere interessato ai ricordi stessi la polvere ti fa sempre starnutire.
Spero che la terapia ponga una soluzione concreta al vero e proprio inferno in cui vivo. Sono stanco di alzarmi la mattina e chiedermi se non potessi dormire per altri sei mesi, senza subire costanti pressioni dal mondo esterno. Provo un estremo piacere ad isolarmi ed essere solo nella mia stanzetta, ma tempo mezz'ora e subentra l'altrettanto estrema solitudine del mio vivere, la voglia di contatto umano verso il quale forse ho perso la fiducia, perché ogni persona che ho incontrato mi è parsa sempre più stronza della precedente. Mi sembra di vivere per la mia occupazione di studente, e sono davvero stanco di essere una macchina. Mi viene da piangere.
Un saluto
F.
Sono riuscito, non senza fatica e lunga attesa, a guadagnare tre incontri con una psicologa presso il servizio offerto dalla mia Università; se la situazione verrà giudicata "abbastanza seria" l'attività di consultazione potrebbe proseguire nei prossimi mesi, per il momento ho conosciuto la psicologa che mi è stata assegnata e ho effettuato due incontri "propedeutici".
Anzitutto ho trovato molto liberatorio poter raccontare tutto di me stesso, dal bullismo sofferto a medie e superiori, da anni e anni di bisessualità repressa, dalla sensazione di abbandono e vuoto totale che provo ora per non aver mai avuto una relazione "seria" nel corso degli anni. Vorrei vivere per la prima volta qualcosa di vero, concreto e duraturo, comunque debba finire; anche dovesse finire male, vorrei poter dire di essermi goduto un po' la vita. In ogni caso ringrazio per questo spazio e chiunque decida di essermi d'aiuto e darmi qualche consiglio.
Per il momento posso dire solo che avere l'opportunità di raccontare me stesso mi aiuta molto. Mi causa un certo panico nel momento del colloquio stesso, ma proprio perché sto andando a smuovere ricordi che ormai sono coperti da tre dita di polvere, e per quanto tu possa essere interessato ai ricordi stessi la polvere ti fa sempre starnutire.
Spero che la terapia ponga una soluzione concreta al vero e proprio inferno in cui vivo. Sono stanco di alzarmi la mattina e chiedermi se non potessi dormire per altri sei mesi, senza subire costanti pressioni dal mondo esterno. Provo un estremo piacere ad isolarmi ed essere solo nella mia stanzetta, ma tempo mezz'ora e subentra l'altrettanto estrema solitudine del mio vivere, la voglia di contatto umano verso il quale forse ho perso la fiducia, perché ogni persona che ho incontrato mi è parsa sempre più stronza della precedente. Mi sembra di vivere per la mia occupazione di studente, e sono davvero stanco di essere una macchina. Mi viene da piangere.
Un saluto
F.
[#5]
Gentile utente,
grazie del ragguaglio, a conclusione del presente consulto.
Continui il Suo percorso, senza pensare che i cambiamenti "..al vero e proprio inferno in cui vivo" siano immediati. Si impegni al massimo che Le è possibile nelle consegna che dovesse ricevere dalla Sua Psy.
Eviti di ritenere che "..che ad una attività di psicoterapia possa farmi del bene confrontarmi comunque con altri utenti e professionisti..": la distraggono solamente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
grazie del ragguaglio, a conclusione del presente consulto.
Continui il Suo percorso, senza pensare che i cambiamenti "..al vero e proprio inferno in cui vivo" siano immediati. Si impegni al massimo che Le è possibile nelle consegna che dovesse ricevere dalla Sua Psy.
Eviti di ritenere che "..che ad una attività di psicoterapia possa farmi del bene confrontarmi comunque con altri utenti e professionisti..": la distraggono solamente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 01/04/2022.
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Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).