Sono depressa per scelta mia o è una conseguenza di tutto quello che è successo?

Io ho passato veramente tante cose.
Per primo sono una ragazza di 19anni, vivo da poco in Italia quindi mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Dicevo, ho passato tante cose, da cambiare città/nazione ogni due anni della mia vita per motivi di lavoro (mamma), da tanti maltrattamenti subiti (psicologici, fisici, sessuali) da tantissime delusioni e veramente tantissimi cambiamenti forzati che ho dovuto subire, inoltre ho avuto anche un aborto obligato, senza la mia volontà, e ho avuto tanti problemi di autolesionismo, di disperazione, crisi di nervi, ho voluto abbandonare tutto non avendo più niente.
Un padre che mi ha abbandonata all'età di 6 anni (nel tempo ho dovuto vivere con altri uomini che stavano con mamma) , una madre che anni fa aveva scelto un'altro uomo al posto mio, poi dopo è ritornata.
La mia vita insomma, è complicata, non mi bastano le parole qui per poter descrivere tutto.
Io sono migliorata tanto, studio benissimo qui a scuola solamente 9 e 10, non ho da 3-4 anni comportamenti brutti (autolesionismo, crisi di nervi, abuso di medicinali) assolutamentr no.
Sono cambiata tantissimo però, ci ho crisi di pianto, sbalzi d'umore.
Sono capace di essere felicissima ora e fra un minuto piangere che va tutto malissimo nella mia vita.
Intanto a scuola vado molto bene, sono insieme ad un ragazzo da 2 anni e mezzo qui in italia (in italia sono da 3 anni) e lui veramente è la cosa più bella che mi poteva capitare.
Mia madre ora è al nord per lavoro, io sono rimasta al sud per la scuola, la devo finire e vivo col suo "fidanzato" che però si sono lasciati.
Lui non se ne vuole andare da qui, però mi rispetta quello che è un bene, si comporta bene con me, veramente, ma sempre che era meglio forse da sola.
Comunque, sarebbe questa in grande la mia storia.
Il mio problema è che non so se sono depressa oppure scelgo di esserlo.
Piango così tanto così spesso, mi lamento che va tutto male e avvolte non voglio neanche essere aiutata, non lo so perchè.
È come se la mia mente, cerca tutto il possibile per rendermi triste.
Penso sempre a cose brutte, se mio ragazzo dovesse morire, o mamma, o altri famigliari, se dovrei morire io.
Da 4 mesi ho problemi di intestino che ho dolori addominali e una diarrea continua, ho fatto ovviamente tutte le visite possibili tutte le analisi e non si trova niente, mi hanno detto solo di dover gestire lo stress al meglio possibile.
Penso di essere malata di testa certe volte, e con chi provo a parlare (sono andata da diversi psicologi) mi dicono che io non voglio essere aiutata, che a me piace questa situazione, ma non credo sia così.
Io vorrei essere felice, avere più tempo a disposizione, avevo persino iniziato la palestra un mese fa, ma dopo 3 settimane ho abbandonato non avendo tempo tra scuola, mantenere la casa cucinare studiare.
Ora però per tenermi occupata faccio pulizie nel tempo libero, guadagno e libero stress.
Ho fatto tante cose per eliminare lo stress, ma c'è sempre qualcosa dentro la mia testa a fermarmi.
Quindi?...
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Dr. Marco Di Cugno Psicologo, Psicoterapeuta 50 3
Buonasera utente,
Mi dispiace per tutto quello che ha passato, sicuramente i suoi vissuti sono molto dolorosi e probabilmente sono la causa del malessere psicologico che prova oggi.. ma c'è una buona notizia, non siamo condannati alla sofferenza, nonostante ci siano eventi che ci hanno ferito profondamente, è possibile far cicatrizzare queste ferite. La domanda che pone è molto interessante: ''sono depressa per scelta mia?'' in un certo senso la sofferenza mentale è una scelta, con questa affermazione intendo che nella maggior parte dei disturbi mentali è possibile riscontrare condotte comportamentali e/o cognitive disfunzionali, ossia che mantengono il disturbo a galla e lo aggravano, le faccio un esempio citando il suo messaggio:

''Penso sempre a cose brutte, se mio ragazzo dovesse morire, o mamma, o altri famigliari, se dovrei morire io.''

Questo in gergo tecnico viene chiamato rimuginio, ossia la tendenza a pensare a possibili eventi futuri e catastrofici, naturalmente questo tipo di attività mentale porta come conseguenza un'importante sofferenza emotiva. Questo è solo un esempio per farle capire che a volte mettiamo in atto dei comportamenti (in questo caso uno stile di pensiero) disfunzionali.

Per quel che riguarda i colleghi che le hanno detto che lei non vuole essere aiutata e che le piace questa situazione, probabilmente erano alla ricerca del cosiddetto ''beneficio secondario'', ossia il ''guadagno'' che si potrebbe avere nel soffrire di un determinato disturbo, per farle un esempio, spesso la depressione ci consente di essere accuditi quindi di ricevere aiuto da parte dell'ambiente circostante, ovviamente questo risulta piacevole e di conseguenza possiamo considerarlo un vantaggio dato proprio dall'essere depresso.
Una buona serata
Dr. Marco Di Cugno

Dr. Marco Di Cugno Psicologo Clinico a indirizzo cognitivo-comportamentale esperto nel trattamento di disturbi ansiosi e depressivi
www.marcodicugno

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Dr. Francesco Beligni Psicologo, Psicoterapeuta 258 18
Gentile utente
ovviamente hai avuto un'infanzia e adolescenza dura e questo tuo vissuto non è sicuramente da trascurare se dovessimo ricercare le cause di ciò che ti stia accadendo oggi.
Mi fa molto piacere leggere che nonostante queste tue attuali difficoltà riesci comunque a svolgere una vita sana, con degli obiettivi che stai portando a termine con ottimi risultati (vedi gli studi) nonostante le difficoltà di aver dovuto cambiare spesso scuole e nazioni, un rapporto che sembrerebbe essere felice nonostante l'attuale distanza e di tutto questo ti faccio i complimenti.

La domanda che ci poni è una domanda interessante ma che non può avere una risposta esaustiva. Per quello che è il mio punto di vista, anche se, e soprattutto se si trattasse di un disturbo psicologico (cosa impossibile da definire in questa sede) non avresti colpa tu. L'unica colpa che potresti avere è se tu decidessi di non fare qualcosa per risolverlo.

Il fatto che tu abbia intrapreso vari percorsi con specialisti mi fa però intendere che tu abbia questa volontà di cambiamento. Difficile interpretare quella che è l'esperienza che ci porti come:
"ono andata da diversi psicologi) mi dicono che io non voglio essere aiutata" perchè non so quella che era l'intenzione del mio collega con questa frase. Forse stava ricercando più cooperazione da parte tua, o forse si riferiva al fatto che nel tuo stato di malessere tu possa avere (anche se involontariamente) trovato un supporto. Ad esempio quando una persona si lamenta e chiede aiuto solitamente trova una vicinanza da parte dei cari. Però questo ha un rovescio della medaglia. Da un lato il messaggio che ti viene dato è: "ti aiutiamo perché ti vogliamo bene", ma più subdolamente arriva anche un altro messaggio "ti aiutiamo perchè poverina hai bisogno di aiuto" e questo rende "reale" il tuo problema.
Quindi, non so se lo fai, ma qualora tu lo faccia (pensaci bene) il mio consiglio è quello di interrompere la lamentazione o la richiesta di aiuto.

L'aiuto invece che ti consiglio di farti dare è quello specialistico. Forse non hai trovato fin'ora il terapeuta giusto per te. O forse non hai avuto abbastanza costanza nel portare avanti il lavoro iniziato.

Visto che fai molti pensieri catastrofici riguardo alla tua vita e al tuo futuro probabilmente hai bisogno anche di affrontare questo aspetto che sta sicuramente contribuendo alla tua ansia e al tuo stress.
Si è possibile che i disturbi che riporti siano psicosomatici.

"Ho fatto tante cose per eliminare lo stress, ma c'è sempre qualcosa dentro la mia testa a fermarmi" probabilmente ti riferisci ai tuoi aspetti fobici, infatti quando ti tieni occupata riferisci di stare meglio.

Spero di aver risposto alla tua domanda

In bocca la lupo per il tuo prossimo percorso terapeutico.

Resto a disposizione

Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
Riceve su Siena-Arezzo oppure ONLINE
www.francescobeligni.it