Può scattare la scintilla dopo?
Salve, sto con il mio ragazzo da 10 mesi: ci divertiamo, siamo entrambi ufficiali in famiglia e in casa dell’altro con i genitori, amici, ci vediamo molto spesso e non litighiamo mai.
Sembra tutto idilliaco, ma c’è un ma.
Siamo d'accordo entrambi che è come se fossimo già una coppia di lunga data, in cui non ci sono le farfalle, ma c'è la voglia di stare assieme, di aiutarsi a vicenda, di farsi le coccole, desiderarsi a vicenda e conoscersi a fondo.
Ma essendo la nostra stata una storia che si è evoluta velocemente avendo caratteri compatibili e essendo stati subito in sintonia allora forse ci siamo persi quella parte di conquista in cui hai la scintilla (siamo usciti appena ci siamo conosciuti ed come se ci fossimo conosciuti dopo aver ufficializzato).
Cioè è come se avessimo raggiunto già quel punto in cui siamo perfettamente a nostro agio con l'altro e sappiamo che è il nostro punto stabile.
Lui dice che è felice con me, ma che non riesce a sentire la scintilla, dire ti amo.
Sa che tiene a me come a nessun altro ma non sa cosa serve per fare quello scatto in piu; che non avendo mai amato (prima relazione "lunga e seria", prima solo storie brevi) non ha termini di paragone.
Lui dice che sente che io sono più avanti di lui in queste cose e questo lo fa star male perchè non sa come raggiungermi in queste cose.
Io so solo che senza di lui non riesco a stare.
E per me, che vengo da una relazione turbolenta in cui un giorno c'era e quello dopo mi lasciava, raggiungere la serenità di sapere di avere accanto lui che è il mio migliore amico e l’unico per cui ho gli occhi e che mi sa dare questa pace è amore.
E' vero anche che quando ci siamo messi insieme lui veniva da un periodo buio in cui era andato dallo psicologo ma che dice di aver passato ma per me ha sicuramente influito.
Noi stiamo bene insieme, c'è sintonia in tutto, se riuscissimo a risolvere questo gap sarebbe la perfezione, e conveniamo entrambi che lasciarsi sarebbe stupido perchè eccetto dirci quelle parole siamo una coppia affiatatissima e felice... non c'è calo del desiderio, abbiamo proprio voglia di vederci, siamo entrambi le prime persone con cui condividiamo i nostri pensieri, non guardiamo altre persone, facciamo progetti a lungo termine... che senso avrebbe buttare tutto questo?
La mia domanda è quindi la seguente: non avendo nessuno dei due un esempio di cosa voglia dire AMARE una persona, cosa dobbiamo fare?
è questione di tempo?
Può scattare?
E' qualcosa che abbiamo raggiunto ma che non vede?
La scintilla di cui parliamo è l'eros dei primi tempi che scema con il tempo?
E' dovuta al fatto che io sono più emotiva e romantica e lui più tenero ma non romantico?
Come si può conciliare questi due modi di espressione, come venirci incontro?
O è meglio lasciarci?
Ma mi chiedo, perché aprirmi il suo mondo, farmi partecipare agli eventi familiari, presentarmi in giro e ufficializzare per tutto questo tempo se non provasse qualcosa di profondo?
Sembra tutto idilliaco, ma c’è un ma.
Siamo d'accordo entrambi che è come se fossimo già una coppia di lunga data, in cui non ci sono le farfalle, ma c'è la voglia di stare assieme, di aiutarsi a vicenda, di farsi le coccole, desiderarsi a vicenda e conoscersi a fondo.
Ma essendo la nostra stata una storia che si è evoluta velocemente avendo caratteri compatibili e essendo stati subito in sintonia allora forse ci siamo persi quella parte di conquista in cui hai la scintilla (siamo usciti appena ci siamo conosciuti ed come se ci fossimo conosciuti dopo aver ufficializzato).
Cioè è come se avessimo raggiunto già quel punto in cui siamo perfettamente a nostro agio con l'altro e sappiamo che è il nostro punto stabile.
Lui dice che è felice con me, ma che non riesce a sentire la scintilla, dire ti amo.
Sa che tiene a me come a nessun altro ma non sa cosa serve per fare quello scatto in piu; che non avendo mai amato (prima relazione "lunga e seria", prima solo storie brevi) non ha termini di paragone.
Lui dice che sente che io sono più avanti di lui in queste cose e questo lo fa star male perchè non sa come raggiungermi in queste cose.
Io so solo che senza di lui non riesco a stare.
E per me, che vengo da una relazione turbolenta in cui un giorno c'era e quello dopo mi lasciava, raggiungere la serenità di sapere di avere accanto lui che è il mio migliore amico e l’unico per cui ho gli occhi e che mi sa dare questa pace è amore.
E' vero anche che quando ci siamo messi insieme lui veniva da un periodo buio in cui era andato dallo psicologo ma che dice di aver passato ma per me ha sicuramente influito.
Noi stiamo bene insieme, c'è sintonia in tutto, se riuscissimo a risolvere questo gap sarebbe la perfezione, e conveniamo entrambi che lasciarsi sarebbe stupido perchè eccetto dirci quelle parole siamo una coppia affiatatissima e felice... non c'è calo del desiderio, abbiamo proprio voglia di vederci, siamo entrambi le prime persone con cui condividiamo i nostri pensieri, non guardiamo altre persone, facciamo progetti a lungo termine... che senso avrebbe buttare tutto questo?
La mia domanda è quindi la seguente: non avendo nessuno dei due un esempio di cosa voglia dire AMARE una persona, cosa dobbiamo fare?
è questione di tempo?
Può scattare?
E' qualcosa che abbiamo raggiunto ma che non vede?
La scintilla di cui parliamo è l'eros dei primi tempi che scema con il tempo?
E' dovuta al fatto che io sono più emotiva e romantica e lui più tenero ma non romantico?
Come si può conciliare questi due modi di espressione, come venirci incontro?
O è meglio lasciarci?
Ma mi chiedo, perché aprirmi il suo mondo, farmi partecipare agli eventi familiari, presentarmi in giro e ufficializzare per tutto questo tempo se non provasse qualcosa di profondo?
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>>> La mia domanda è quindi la seguente: non avendo nessuno dei due un esempio di cosa voglia dire AMARE una persona, cosa dobbiamo fare?
In psicoterapia breve strategica si usa dire che è la soluzione che spiega il problema.
In amore può avvenire lo stesso: se due si amano, si può vedere da quanto tempo durano e da quanto d'accordo vanno.
Aver paura di dire "ti amo" è una forma di piccola ossessività, cioè paura che il proprio amore non sia ancora perfetto, travolgente, idilliaco, cosmico, di deludere se stesso, l'altro ecc.
Ma non è che l'amore sia uguale per tutti o sia sempre uguale a se stesso. Oggi ti amo, domani non so. Vedremo. Spero di sì, ma non si sa mai.
Oltretutto l'amore si costruisce giorno per giorno, non è qualcosa che nasce da non si sa dove, da un luogo inaccessibile e su cui non possiamo far nulla.
Potete vedere questo video, se serve; non siete sposati, ma il senso è quello:
(cliccare sul link e poi su "Ok")
https://www.youtube.com/watch?v=0LU64m6lNWE
In psicoterapia breve strategica si usa dire che è la soluzione che spiega il problema.
In amore può avvenire lo stesso: se due si amano, si può vedere da quanto tempo durano e da quanto d'accordo vanno.
Aver paura di dire "ti amo" è una forma di piccola ossessività, cioè paura che il proprio amore non sia ancora perfetto, travolgente, idilliaco, cosmico, di deludere se stesso, l'altro ecc.
Ma non è che l'amore sia uguale per tutti o sia sempre uguale a se stesso. Oggi ti amo, domani non so. Vedremo. Spero di sì, ma non si sa mai.
Oltretutto l'amore si costruisce giorno per giorno, non è qualcosa che nasce da non si sa dove, da un luogo inaccessibile e su cui non possiamo far nulla.
Potete vedere questo video, se serve; non siete sposati, ma il senso è quello:
(cliccare sul link e poi su "Ok")
https://www.youtube.com/watch?v=0LU64m6lNWE
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.7k visite dal 31/03/2022.
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