Come dire alla propria famiglia che mi sto frequentando con uomo più grande di me?

Gentilissimi Dottori/Dottoresse
Vi scrivo per cercare di risolvere un problema che mi affligge.
Ho una relazione di quasi due anni con un uomo più grande di me.
Io ho 27 anni, lui 48.
Stiamo bene insieme, mi supporta/sopporta, ed è una relazione sana ed appagante.
L'unico problema è la mia famiglia! Mia mamma è malata da 16 anni con una diagnosi di depressione e sintomatologia paranoica.
Non è mai stata fatta curare poiché lei si è sempre rifiutata e mio padre e mio fratello hanno deciso di non opporsi.
Sono cresciuta velocemente facendo sempre la brava bambina, brava ragazza senza dare grosse preoccupazioni.
Mi sono trasferita in un collegio universitario perché il rapporto con i miei (soprattutto con mia mamma) era diventato soffocante: chiamate, messaggi, insinuazioni che io avessi preso cattive strade (ovviamente non vero).
Più mi creavo i miei spazi più lei li invadeva.
Quando ho conosciuto questo uomo abbiamo deciso di viverci la relazione di nascosto perché temevo un forte rifiuto da parte di entrambi i miei genitori.
Da dopo il mio trasferimento ho mantenuto dei contatti con i miei, però il rapporto di fondo, non è mai cambiato.
Mia mamma è sempre più incatenata nella sua depressione e nelle sue assurde convinzioni (prende anche molti integratori di nascosto tipo Valeriana, Biancospino e Tiglio) e mio papà pur di vederla tranquilla ha sempre lasciato correre ad oggi compreso.
Mi sono sempre sentita di serie B, ho sempre fatto tutto in casa, e per lei, senza mai ricevere nulla neanche una parola di conforto.
Sto facendo un percorso psicologico perché penso che io debba allontanarmi da loro e costruirmi una mia vita, una mia felicità che purtroppo ad oggi, non coincide con l'avere un rapporto sano con loro.
Loro sono convinti di darmi tutto anche se non è mai stato così, nè in termini di affetto, nè in termini economici: Pago tasse universitarie e collegio di tasca mia e loro addirittura non vogliono che io lavori per non disperdere energie dagli studi universitari.
Voglio vivere in modo sereno, senza dover sempre accettare o essere dipende dalle loro parole o dai loro pensieri soprattutto a livello emotivo ecco perché sono andata via da casa.
In tutto questo processo, il mio fidanzato c'è, mi supporta, sta facendo di tutto per farmi stare bene, rassicurandomi anche, dicendomi che quando sarà il momento, diremo insieme ai miei genitori della nostra relazione.

La mia preoccupazione è una loro expluà emotiva, quindi dispetti, atteggiamenti o frasi che possano insinuarmi dei dubbi e tante altre cose.
Sicuramente mi vogliono bene a modo loro, ma in modo malsano senza farmi essere davvero autonoma o felice.
Non voglio vivere così tutta la vita, ma da una parte mi dispiacerebbe perderli per sempre perché sono sicura di un loro totale rifiuto verso la mia relazione.
Hanno visto il mio fidanzato una volta e non gli era piaciuto, lo avevamo conosciuto per lavoro, poi dopo noi abbiamo iniziato ad uscire insieme di nascosto.
Accetto consigli Grazie
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

ci dice che "..Sto facendo un percorso psicologico ..".
E dunque come mai scrive anche a noi che non La conosciamo, quando ha la fortuna di frequentare un/a Psicologo/a, che La conosce di persona?
Forse non c'è sufficiente fiducia?

Ci chiede:
"Come dire alla propria famiglia che mi sto frequentando con uomo più grande di me?"

La risposta è: come mai ritiene di dirglielo?
E non è una contro/domanda dappoco quella che Le poniamo.

Approfondisca con *l Su* curante la problematica in oggetto.
Se ritiene, pubblichi anche qui la risposta che avrà trovato dentro di sè.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
C'è piena fiducia.
È soltanto una problematica che mi affligge e volevo un spunto di riflessione.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Se c'è piena fiducia da parte Sua nei confronti del Suo curante,
se c'è alleanza terapeutica tra Voi,
comunichi serenamente al Suo Psy di aver chiesto qui "uno spunto di riflessione".
Diverrà materiale di riflessione e di crescita per Lei.


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Dopo qualche tempo.
Prendiamo atto che nel frattempo Lei si è auto/cancellata:
forse nella Sua richiesta di Consulto c'era qualcosa non tornava? qualcosa di incongruo rispetto alla situazione da Lei qui descritta e alla quale noi abbiamo fornito puntale risposta?
In ogni caso auspichiamo vivamente che Lei trovi una Sua personale via.
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Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/