Cosa fare?
Gentili dottori,
Vi chiedo un parere in merito a come procedere nella mia situazione.
Un anno e mezzo fa mio padre ha avuto un infarto.
Da quel momento ho avuto una fissazione per il mio cuore, per il mio respiro, per possibili tumori.
Tutto ciò è durato da dicembre 2020 a settembre 2021.
Nel mentre ho avuto anche qualche attacco di panico durante vacanze all’estero in cui ero solo con la mia fidanzata.
In tutto ciò, quando ero con i miei amici o mi distraevo, passavano i sintomi.
Quando ero da solo passavo ore a cercare malattie e sintomi su internet, fino ad applicarmi anche su una macchia superficiale del corpo, scambiandola per potenziale leucemia, ad esempio.
A settembre, in vacanza con la mia fidanzata, ho avuto un altro attacco di panico molto forte, tanto che pensavo di stare per svenire da un momento all’altro.
Al mio ritorno a Napoli, ho iniziato a svegliarmi la mattina con una angoscia immotivata, che man mano ha permeato sempre più le mie giornate.
Avevo spesso ansia e mi ponevo domande esistenziali che mi generavano ulteriore ansia.
A novembre, mentre ero in macchina, ho pensato e se fossi depresso e mi buttassi giù?.
Un pensiero come tanti, a cui ho dato troppa importanza.
Ho fatto cose strane e assurde di cui mi accorgo ora, cioè evitare di stare solo a casa per paura che potessi buttarmi giù.
Vedendole ora, capisco quanto avere paura di quel pensiero fosse esso stesso l’indizio che non avrei mai davvero fatto una cosa del genere.
Comunque, lì per lì, pensavo che fosse un pensiero suicida e la mia smania di cercare su internet mi portò su pagine che parlavano di depressione.
Da quel momento passo ore e ore a cercare il profilo del suicida, del depresso e ormai ho imparato tutti i termini del caso (anedonia, astenia e cose del genere).
Ho paura di essere depresso, e ho paura del fatto che in questo periodo universitario (sono all’ultimo semestre dell’ultimo anno, a ridosso della laurea) nonostante un percorso brillante, sia destinato a diventare depresso e perdere tutto.
Controllo continuamente l’umore, se sono depresso.
Ultimamente è come se davvero provassi ciò che ho letto.
Se non avessi mai letto i sintomi della depressione, secondo me non li avrei mai avuti.
Così come la derealizzazione.
I pensieri angoscianti difficilmente li riesco a scacciare via e da 2 mesi molte notti mi sveglio in piena notte.
Si aggiunge ansia quando leggo che un sintomo della depressione è proprio l’insonnia.
È come se la paura della depressione mi abbia fatto diventare depresso.
Da gennaio faccio EMDR ma con pochi risultati, anche se a me sembra che lei mi conosca molto bene.
Da una sett ho affiancato anche una TBS, con cui ho solo discusso della paura specifica che ho.
Entrambi mi dicono che non ho la depressione.
Ma io mi sento condannato.
Pieno di angosce e dubbi sul percorso che ho tracciato per il mio futuro con grande impegno.
La mia psicologa dice che degli ansiolitici potrebbero servirmi ora, ma ho paura.
Ho bisogno dello psichiatra?
Vi chiedo un parere in merito a come procedere nella mia situazione.
Un anno e mezzo fa mio padre ha avuto un infarto.
Da quel momento ho avuto una fissazione per il mio cuore, per il mio respiro, per possibili tumori.
Tutto ciò è durato da dicembre 2020 a settembre 2021.
Nel mentre ho avuto anche qualche attacco di panico durante vacanze all’estero in cui ero solo con la mia fidanzata.
In tutto ciò, quando ero con i miei amici o mi distraevo, passavano i sintomi.
Quando ero da solo passavo ore a cercare malattie e sintomi su internet, fino ad applicarmi anche su una macchia superficiale del corpo, scambiandola per potenziale leucemia, ad esempio.
A settembre, in vacanza con la mia fidanzata, ho avuto un altro attacco di panico molto forte, tanto che pensavo di stare per svenire da un momento all’altro.
Al mio ritorno a Napoli, ho iniziato a svegliarmi la mattina con una angoscia immotivata, che man mano ha permeato sempre più le mie giornate.
Avevo spesso ansia e mi ponevo domande esistenziali che mi generavano ulteriore ansia.
A novembre, mentre ero in macchina, ho pensato e se fossi depresso e mi buttassi giù?.
Un pensiero come tanti, a cui ho dato troppa importanza.
Ho fatto cose strane e assurde di cui mi accorgo ora, cioè evitare di stare solo a casa per paura che potessi buttarmi giù.
Vedendole ora, capisco quanto avere paura di quel pensiero fosse esso stesso l’indizio che non avrei mai davvero fatto una cosa del genere.
Comunque, lì per lì, pensavo che fosse un pensiero suicida e la mia smania di cercare su internet mi portò su pagine che parlavano di depressione.
Da quel momento passo ore e ore a cercare il profilo del suicida, del depresso e ormai ho imparato tutti i termini del caso (anedonia, astenia e cose del genere).
Ho paura di essere depresso, e ho paura del fatto che in questo periodo universitario (sono all’ultimo semestre dell’ultimo anno, a ridosso della laurea) nonostante un percorso brillante, sia destinato a diventare depresso e perdere tutto.
Controllo continuamente l’umore, se sono depresso.
Ultimamente è come se davvero provassi ciò che ho letto.
Se non avessi mai letto i sintomi della depressione, secondo me non li avrei mai avuti.
Così come la derealizzazione.
I pensieri angoscianti difficilmente li riesco a scacciare via e da 2 mesi molte notti mi sveglio in piena notte.
Si aggiunge ansia quando leggo che un sintomo della depressione è proprio l’insonnia.
È come se la paura della depressione mi abbia fatto diventare depresso.
Da gennaio faccio EMDR ma con pochi risultati, anche se a me sembra che lei mi conosca molto bene.
Da una sett ho affiancato anche una TBS, con cui ho solo discusso della paura specifica che ho.
Entrambi mi dicono che non ho la depressione.
Ma io mi sento condannato.
Pieno di angosce e dubbi sul percorso che ho tracciato per il mio futuro con grande impegno.
La mia psicologa dice che degli ansiolitici potrebbero servirmi ora, ma ho paura.
Ho bisogno dello psichiatra?
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Per essere efficace, qualsiasi psicoterapia richiede che la persona possieda un livello minimo di autonomia, che in parte è oggettiva, ma in parte dipende dalla volontà di smettere di dare importanza a ciò che sente, se può farlo. Da quest'ultimo punto di vista la scelta è sua. Se la psicologa le ha consigliato di fare una visita psichiatrica, potrebbe valer la pena farla.
Ma da qui non potrà avere in nessun caso risposte rassicuranti o esaustive, questo ormai dovrebbe averlo capito.
Ma da qui non potrà avere in nessun caso risposte rassicuranti o esaustive, questo ormai dovrebbe averlo capito.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Dottore, se ho capito cosa intende per oggettiva, vorrei specificare che non ho problemi in quel senso. Esco spesso con gli amici, vado in palestra, studio, ho una relazione sentimentale appagante. Chi mi sta intorno sa che sono in terapia, ma sono sicuro che non immaginano i miei pensieri.
Tra l’altro, consultando i sintomi della depressione, è evidente che io non li abbia quelli tipici. Non voglio stare a letto tutto il giorno, anzi. Non penso che non svegliarmi domani mattina, anzi. Non sono apatico, anzi se un mio amico propone un weekend fuori sono il primo a eccitarsi.
Poi, come si fa a smettere di dare importanza a ciò che si sente o legge, se non con la terapia? Nel senso, i farmaci come potrebbero cambiare questa autonomia ?
Tra l’altro, consultando i sintomi della depressione, è evidente che io non li abbia quelli tipici. Non voglio stare a letto tutto il giorno, anzi. Non penso che non svegliarmi domani mattina, anzi. Non sono apatico, anzi se un mio amico propone un weekend fuori sono il primo a eccitarsi.
Poi, come si fa a smettere di dare importanza a ciò che si sente o legge, se non con la terapia? Nel senso, i farmaci come potrebbero cambiare questa autonomia ?
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Se ha iniziato una TBS da una settimana, la segua. Dovrebbe già aver ricevuto prescrizioni specifiche per il suo disturbo, quindi le metta in pratica. Allora avrà probabilità di uscirne.
Quello che sicuramente NON le serve è continuare a fare domande qui sperando che le rassicurazioni le facciano passare l'ansia.
Quello che sicuramente NON le serve è continuare a fare domande qui sperando che le rassicurazioni le facciano passare l'ansia.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 25/03/2022.
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