Periodo di forte stress a seguito di attacco di panico

Buongiorno a tutti,
sono un ragazzo di 29 anni e da circa un mese la mia vita si è completamente capovolta.

Verso la fine di febbraio, dopo una delle mie quotidiane giornate lavorative come impiegato da 10 ore, sono tornato a casa con un fortissimo mal di testa (forse a causa del forte vento di maestrale che quel giorno era tremendo, lavorando in un'azienda sul demanio).
La sera, dopo cena, mi sono messo a letto con l'aspettativa di riposare e far passare il mal di testa, ma così non è stato.
Nel dormiveglia, mi sono toccato il petto e non so per quale ragione, ho pensato che il mio petto non si muovesse e di conseguenza non fossi in grado di respirare.
Da lì, si è scatenato quello che al pronto soccorso qualche giorno dopo, visti gli ottimi esami del sangue, ECG e RX al torace negativa hanno definito come attacco di panico.
Da quel momento in poi per qualche giorno ho continuato ad avere dolori e sono entrato in un circolo vizioso dove costantemente sentivo dolori e non riuscivo mai a calmarmi.
In quella stessa settimana ho cominciato ad avere problemi con la vista, come se non abbia una reale percezione degli spazi (mi sembra di camminare sempre su un materasso, tutto si muove) e problemi alla guida e di concentrazione, distrazione continua perché sono sempre focalizzato su me stesso.
Ho consultato anche un neurologo che mi ha definito "sano come un pesce" e definendo tutte ciò come manifestazioni fisiche dell'ansia/stress che mi sono autoindotto.
Tutto perdura ancora, con la sola aggiunta avvenuta lo scorso sabato, dove non so per quale motivo (sempre a letto) io non fossi più in grado di respirare in modo automatico.
Questo mi ha amplificato il forte stress che adesso è somatizzato in una sensazione di oppressione al petto costante che non mi rende capace di fare un respiro profondo.


Prima di questo periodo, ho avuto il Covid a gennaio e sono stato l'unico in famiglia ad averci messo 1 mese a guarire, durante la quarantena, ho perso mia nonna dopo 50 giorni di ricovero in ospedale.


Stavo benissimo, il lavoro andava alla grande e tutto andava bene.
Ho tutti accanto, ma io ho paura ad addormentarmi, mi sforzo e questo innesca un meccanismo che non mi permette di dormire.
Sul letto il peso al petto aumenta e non sono più capace di gestire il mio respiro (pensiero che mi capita di fare anche durante il giorno).


Ho iniziato un percorso psicologico lo stesso giorno della prima manifestazione fisica della vista che poi è perdurata.


Al lavoro ormai tutti sanno di questa situazione e non fan altro che ripetermi di svegliarmi altrimenti perdo il lavoro.
Temo di aver perso e gettato la spugna, perché nella fase acuta dei mal di testa e problemi alla vista, ho avuto paura di impazzire, perdere il controllo e farmi del male.


Voglio indietro la mia vita, ma non ho la forza di muovere un dito per farlo, sono esausto.


Grazie in anticipo per il tempo che mi avete dedicato.

Un saluto,
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> mi sono toccato il petto e non so per quale ragione, ho pensato che il mio petto non si muovesse e di conseguenza non fossi in grado di respirare

Si tratta di ossessività, cioè di ansia. "Sano come un pesce" non sembra la definizione più appropriata, se non riesci più a vivere a causa di questi sintomi.

Se hai iniziato un percorso psicoterapeutico è al tuo terapeuta che devi rivolgere le tue preoccupazioni. Trattandosi di una cura per l'ansia dovrai ricevere indicazioni precise su cosa fare o non fare per superare il problema.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
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Buongiorno dottore,
grazie per la risposta il neurologo mi aveva consigliato di prendere delle gocce di EN goquando non riesco a smaltire in modo diciamo naturale lo stress però io non ho il coraggio di prenderle.
[#3]
Utente
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Vivo con la paura che queste manifestazioni fisiche non passeranno mai.
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