L'insoddisfazione che porta alla rassegnazione

Ho sempre creduto che la mia corazza mi avrebbe salvato da qualsiasi situazione, che potesse in qualche modo darmi le forze necessarie per affrontare la vita con coraggio e positività, oggi più che mai mi rendo conto di aver perso la mia armatura lungo la strada.
Intendiamoci: ho sempre creduto che le mie insoddisfazioni ed il mio sentirmi incompreso fossero frutto della mia adolescenza, di un periodo "transitorio", ma se sono qui alla soglia dei ventisette anni è probabile che i miei calcoli non siano stati poi tanto giusti.
Ho passato i primi anni di vita nella vivacità più totale (probabilmente perché mi sentito poco ascoltato, anche se ne dubito).
Col passare degli anni si è trasformato in egocentrismo che mi ha portato ad avere tantissimi amici per poi capire che quasi nessuno teneva a me.
Il tutto è poi sfociato in una totale chiusura mascherata da un'ironia sottile e cruda che il più delle volte risulta essere simpatica.
Ma che capisco che il più delle volte la uso come tattica per risultare più interessante.
Dal punto di vista relazionale ho avuto moltissimi rapporti occasionali ed pochissime relazioni durature, nelle quali provavo sempre un fortissimo sentimento finito poi per non essere ricambiato, quindi ho sempre molta paura delle relazioni per paura di non essere ricambiato fino in fondo (ed è successo tutte le volte).
So che potrei donare un sacco di amore ma ogni volta mi ritiro.
La mia carriera artistica non è ancora decollata e forse penso che tutto questo possa aver influito.
Mi chiedo adesso se la mia insoddisfazione possa essere la conseguenza del mio scarso impegno e del mio essere troppo cerebrale.
Vi ringrazio per il tempo che avete impiegato nel leggere il mio sfogo e spero di poter affrontare questa discussione con uno di voi.
A presto!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Mi chiedo adesso se la mia insoddisfazione possa essere la conseguenza del mio scarso impegno e del mio essere troppo cerebrale

Non possiamo sapere se tu sia troppo cerebrale o meno. Dal modo in cui scrivi potrebbe essere, ma un altro elemento su cui commentare potrebbe essere l'egocentrismo. Il rischio dell'egocentrismo inteso come bisogno di approvazione degli altri (l'egocentrismo si può esprimere in tanti modi) è che il tuo metro di giudizio su te stesso è tutto all'esterno. Cioè tu metti in mano agli altri il potere di decidere se tu sia o meno una persona di valore. E siccome agli altri non importa primariamente di te, ma di loro stessi, questo ti lascia insoddisfatto.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Federica Cairoli Psicologo 101 3
Buongiorno caro,
le "corazze" di cui parla sono difese e maschere che ha "indossato" per proteggersi e cercare di evitare la frustrazione e d il dolore che le esperienze della vita inevitabilmente ci riservano.
Ma sono proprio le esperienze, i fallimenti, le sofferenze (come i successi e le gioie ovviamente) che ci formano e ci permettono di progredire, migliorare e...in un'unica parola : VIVERE.
Lei oggi è ciò che è grazie a tutto ciò che ha vissuto.
La paura la blocca e non le permette di darsi fino in fondo, ma è proprio "osando" e buttandosi che a volte si vivono le relazioni e gli incontri migliori che non necessariamente devono essere eterni. Concentrarsi sulla relazione perfetta, il lavoro perfetto, le amicizie perfette, spesso ci porta a non accorgersi di quanto e chi ci sta intorno ripetendo scelte e copioni già vissuti.
Conclude dicendo che forse la sua vita è frutto del suo scarso impegno. Si soffermi su questo punto che le permetterà di mettersi in discussione ma non per "rimproverarsi", quanto per capire con onestà, senza maschere e corazze, cosa potrà fare da oggi in avanti per rendere migliore e piena la sua giovane e brillante vita.
Segua i suoi sogni e desideri con determinazione e spontaneità.
FC

Dr.ssa Dederica Cairoli