Cerco un aiuto, per quanto possibile a distanza
Buongiorno dottori... non so più cosa fare.
Vi spiego; oggi, ma non è la prima volta, sono ormai 3 mesi che va avanti questa situazione e sto veramente perdendo la qualità della mia vita, ho solo 18 anni, sono sempre stato un ragazzo attivo ma adesso, sto perdendo veramente la qualità della vita.
Oggi, ero tranquillo in classe, ci stavamo divertendo, ad un tratto, ero seduto, ed ho iniziato a sentire un vuoto al petto, seguito da una vertigine, palpitazioni improvvise, che sono placate dopo una trentina di secondi, tremori, mani fredde, dolori al petto, schiena, spalle, braccia e collo... stavo benissimo prima! È la terza volta che mi succede in 3 mesi, quando l'ho avuto per la prima volta! Sono stato in PS due volte, e gli analisi sono tutti normali.
Sangue, tiroide ed ECG ed ECO cuore; sono sempre più convinto che io abbia problemi al cuore, ho una pazza paura di avere un infarto o di morti improvvise, tanto da sviluppare una vera e propria fobia delle malattie cardiache.
Oggi mi è successo di nuovo, dottori è una sensazione bruttissima! Per non parlare di come ti lascia dopo, distrutto, stanco e pieno di dolori.
La mia domanda è una: sono consapevole di aver sviluppato una vera e propria paura verso il cuore, da quando ho avuto il primo attacco.
Vi chiedo un po di domande, e vi prego di rispondermi per cercare un po di tranquillità ormai persa:
1) può l'ansia portare a tutti questi sintomi?
Che sono IDENTICI a quelli dell'infarto?
2) È normale che quando stai ballando, stai tranquillo stai scherzando con i compagni, e tutto un tratto ti viene un attacco d'ansia?
3) Gli esami che ho fatto, bastano veramente per escludere qualcosa al cuore?
O è il cuore che non va bene quando mi capitano questi episodi?
4) Ho letto che esiste la cardiofobia; la cardiofobia, fa sviluppare sintomi cardiaci che non sono correlati al cuore?
5) Dopo questi attacchi, non sei più lo stesso... dolori, dolori, dolori e ancora dolori... è normale che succeda questo dopo un attacco?
Infine vi chiedo, i miei sintomi sono TUTTI correlati ad infarto, ma i medici continuano a rassicurarmi, viste le visite negative fatte fino ad adesso.
L'unica cosa riscontratami, è che sto curando e continuerò a curare per due mesi, è Malattia da Reflusso Gastroesofageo e glicemia alta.
Quindi, dopo le rassicurazioni avute in quel campo, veramente devo smettere (anche se lo trovo difficile) di pensare al cuore?
Veramente tutti questi sintomi possono essere correlati all'ansia?
Inoltre, in famiglia ci sono casi di famigliari che soffrono d'ansia, o che hanno sofferto ed hanno curato.
Vi prego di rispondermi, ho 18 anni, mai fatto questa vita, ma adesso sto cadendo proprio in basso.
Vi spiego; oggi, ma non è la prima volta, sono ormai 3 mesi che va avanti questa situazione e sto veramente perdendo la qualità della mia vita, ho solo 18 anni, sono sempre stato un ragazzo attivo ma adesso, sto perdendo veramente la qualità della vita.
Oggi, ero tranquillo in classe, ci stavamo divertendo, ad un tratto, ero seduto, ed ho iniziato a sentire un vuoto al petto, seguito da una vertigine, palpitazioni improvvise, che sono placate dopo una trentina di secondi, tremori, mani fredde, dolori al petto, schiena, spalle, braccia e collo... stavo benissimo prima! È la terza volta che mi succede in 3 mesi, quando l'ho avuto per la prima volta! Sono stato in PS due volte, e gli analisi sono tutti normali.
Sangue, tiroide ed ECG ed ECO cuore; sono sempre più convinto che io abbia problemi al cuore, ho una pazza paura di avere un infarto o di morti improvvise, tanto da sviluppare una vera e propria fobia delle malattie cardiache.
Oggi mi è successo di nuovo, dottori è una sensazione bruttissima! Per non parlare di come ti lascia dopo, distrutto, stanco e pieno di dolori.
La mia domanda è una: sono consapevole di aver sviluppato una vera e propria paura verso il cuore, da quando ho avuto il primo attacco.
Vi chiedo un po di domande, e vi prego di rispondermi per cercare un po di tranquillità ormai persa:
1) può l'ansia portare a tutti questi sintomi?
Che sono IDENTICI a quelli dell'infarto?
2) È normale che quando stai ballando, stai tranquillo stai scherzando con i compagni, e tutto un tratto ti viene un attacco d'ansia?
3) Gli esami che ho fatto, bastano veramente per escludere qualcosa al cuore?
O è il cuore che non va bene quando mi capitano questi episodi?
4) Ho letto che esiste la cardiofobia; la cardiofobia, fa sviluppare sintomi cardiaci che non sono correlati al cuore?
5) Dopo questi attacchi, non sei più lo stesso... dolori, dolori, dolori e ancora dolori... è normale che succeda questo dopo un attacco?
Infine vi chiedo, i miei sintomi sono TUTTI correlati ad infarto, ma i medici continuano a rassicurarmi, viste le visite negative fatte fino ad adesso.
L'unica cosa riscontratami, è che sto curando e continuerò a curare per due mesi, è Malattia da Reflusso Gastroesofageo e glicemia alta.
Quindi, dopo le rassicurazioni avute in quel campo, veramente devo smettere (anche se lo trovo difficile) di pensare al cuore?
Veramente tutti questi sintomi possono essere correlati all'ansia?
Inoltre, in famiglia ci sono casi di famigliari che soffrono d'ansia, o che hanno sofferto ed hanno curato.
Vi prego di rispondermi, ho 18 anni, mai fatto questa vita, ma adesso sto cadendo proprio in basso.
[#1]
Gentile utente,
a tutte le Sue domande la risposta è SI'. Le rilegga una ad una rispondendosi SI'.
Sintetizzando: "Veramente tutti questi sintomi possono essere correlati all'ansia?"
la risposta è SI'.
Ma che farsene ora di questa risposta molto chiara e netta, che si sposa del resto con quelle forniteLe dai medici che hanno escluso con decisione cause organiche?
Risposta: se il problema è l'ansia, è questa che va curata.
Il fatto che nella Sua famiglia altri soffrano di ansia, rende possibile l'apprendimento della modalità ansiosa. Questa 'catena di s. antonio' famigliare va interrotta al più presto.
Lo specialista di riferimento è l* Psicolog* Psicoterapeuta, con cui fare un percorso specifico una volta che il disturbo verrà diagnosticato in presenza.
Tenga conto che anche il reflusso va curato accuratamente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
a tutte le Sue domande la risposta è SI'. Le rilegga una ad una rispondendosi SI'.
Sintetizzando: "Veramente tutti questi sintomi possono essere correlati all'ansia?"
la risposta è SI'.
Ma che farsene ora di questa risposta molto chiara e netta, che si sposa del resto con quelle forniteLe dai medici che hanno escluso con decisione cause organiche?
Risposta: se il problema è l'ansia, è questa che va curata.
Il fatto che nella Sua famiglia altri soffrano di ansia, rende possibile l'apprendimento della modalità ansiosa. Questa 'catena di s. antonio' famigliare va interrotta al più presto.
Lo specialista di riferimento è l* Psicolog* Psicoterapeuta, con cui fare un percorso specifico una volta che il disturbo verrà diagnosticato in presenza.
Tenga conto che anche il reflusso va curato accuratamente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Cara dottoressa, vi ringrazio molto per la vostra pazienza nel rispondermi, ve ne sono grato... cercherò una soluzione al più presto, perché veramente credetemi, si passa dal stare bene a non essere più se stessi nel giro di pochi minuti... è una sensazione bruttissima! Veramente strano come l'ansia possa a volte essere peggio anche di una malattia... per il reflusso, ho un percorso terapeutico di 2 mesi, che ho iniziato da 3 giorni... su quel campo, credo di essere sulla giusta strada, ora però va combattuta questa battaglia con l'ansia, perché veramente ti dimezza la qualità della vita, sia a livello psichico che fisico... ho veramente tutto il corpo pieno di dolori, come se i muscoli fossero bloccati... mi potrebbe dire che percorso apprendere e cosa dovrei fare cara dottoressa?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 17/03/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.