Adolescenza difficile,non riesco ad andare avanti
Salve vorrei esporvi la mia situazione.
Sono una ragazza di 20 anni, mi sono trasferita a 14 anni in Polonia per motivi familiari.
Da quel momento la mia vita ha iniziato a crollare.
Prima ero una persona molto socievole, motivata con molta autostima e amici.
Quando mi sono trasferita ho iniziato a subire bullismo a scuola sia da alunni che da professori (non parlavo polacco) e ho vissuto anche molte crisi familiari.
Questo mi ha portato ad avere un rifiuto verso l’apprendimento della lingua in generale, non riuscivo a parlare polacco con mio padre madrelingua perché sentivo di non saperlo parlare bene e anche a scuola mi rifiutavo di parlare.
Non ho avuto amici per tutto il periodo adolescenziale, passavo le giornate chiusa in casa.
La mia autostima è stata distrutta anno dopo anno, ho iniziato a pensare di non meritare l’amicizia e l’amore degli altri, perché non ero alla loro altezza non parlando bene la lingua.
In più con mio padre non ho mai avuto un vero rapporto, perché a causa di situazioni familiari l’ho sempre visto solo pochi mesi l’anno.
La situazione è migliorata quando ho cambiato scuola verso 17 anni.
Dopo tanti sforzi sono riuscita a diplomarmi e imparare la lingua, nonostante non sono ancora mai riuscita a parlare polacco con mio padre.
È una cosa più forte di me, quando mi parla polacco o so che ci troveremo in una situazione in cui dovrò parlarlo davanti a lui, cerco di evitare in tutti i modi.
Quest’anno mi sono iscritta all’università in italia.
Avevo grandi aspettative, pensavo che la mia vita sarebbe ricominciata, invece soffro molto la distanza con i miei genitori, nonostante pensare di tornare lì mi crea molta sofferenza.
Ora ho degli amici ma non mi sento davvero accettata, mi porto dietro i traumi degli ultimi anni, continuo a pensare a quanto ho sofferto e quanto ho sopportato in questi anni, a quando ero piccola e vivevo con il pensiero costante che mio padre da lì a poco sarebbe ripartito per lavoro.
Questi pensieri sono ricorrerenti, spesso ripenso alle situazioni più dolorose che ho vissuto.
E piango.
Sono anche fidanzata ma sento che il rapporto con il mio ragazzo non è sano, ho bisogno di sentirmi amata ed importante in ogni momento e nonostante ciò, apprezzo attenzioni anche da altri ragazzi, ho questo continuo bisogno di non sentirmi più invisibile.
Di sentirmi apprezzata.
Ultimamente ho iniziato a soffrire di ansie notturne e ipocondria.
Vorrei solo essere più spensierata e lasciarmi tutto alle spalle ma non riesco.
Anche quando mi approccio con i miei nuovi amici sento di non essere davvero io e che l’aver nascosto per tanti anni il mio carattere per insicurezza adesso mi abbia lasciato un vuoto dentro come se non sapessi più davvero chi sono.
Inoltre il mio carattere è molto instabile, passo da momenti di immensa felicità, gioia, impulsività, a momenti di estrema tristezza e rabbia (tutto immotivato).
Vorrei consultare uno psicologo ma la mia ipocondria mi limita molto anche su questo
Sono una ragazza di 20 anni, mi sono trasferita a 14 anni in Polonia per motivi familiari.
Da quel momento la mia vita ha iniziato a crollare.
Prima ero una persona molto socievole, motivata con molta autostima e amici.
Quando mi sono trasferita ho iniziato a subire bullismo a scuola sia da alunni che da professori (non parlavo polacco) e ho vissuto anche molte crisi familiari.
Questo mi ha portato ad avere un rifiuto verso l’apprendimento della lingua in generale, non riuscivo a parlare polacco con mio padre madrelingua perché sentivo di non saperlo parlare bene e anche a scuola mi rifiutavo di parlare.
Non ho avuto amici per tutto il periodo adolescenziale, passavo le giornate chiusa in casa.
La mia autostima è stata distrutta anno dopo anno, ho iniziato a pensare di non meritare l’amicizia e l’amore degli altri, perché non ero alla loro altezza non parlando bene la lingua.
In più con mio padre non ho mai avuto un vero rapporto, perché a causa di situazioni familiari l’ho sempre visto solo pochi mesi l’anno.
La situazione è migliorata quando ho cambiato scuola verso 17 anni.
Dopo tanti sforzi sono riuscita a diplomarmi e imparare la lingua, nonostante non sono ancora mai riuscita a parlare polacco con mio padre.
È una cosa più forte di me, quando mi parla polacco o so che ci troveremo in una situazione in cui dovrò parlarlo davanti a lui, cerco di evitare in tutti i modi.
Quest’anno mi sono iscritta all’università in italia.
Avevo grandi aspettative, pensavo che la mia vita sarebbe ricominciata, invece soffro molto la distanza con i miei genitori, nonostante pensare di tornare lì mi crea molta sofferenza.
Ora ho degli amici ma non mi sento davvero accettata, mi porto dietro i traumi degli ultimi anni, continuo a pensare a quanto ho sofferto e quanto ho sopportato in questi anni, a quando ero piccola e vivevo con il pensiero costante che mio padre da lì a poco sarebbe ripartito per lavoro.
Questi pensieri sono ricorrerenti, spesso ripenso alle situazioni più dolorose che ho vissuto.
E piango.
Sono anche fidanzata ma sento che il rapporto con il mio ragazzo non è sano, ho bisogno di sentirmi amata ed importante in ogni momento e nonostante ciò, apprezzo attenzioni anche da altri ragazzi, ho questo continuo bisogno di non sentirmi più invisibile.
Di sentirmi apprezzata.
Ultimamente ho iniziato a soffrire di ansie notturne e ipocondria.
Vorrei solo essere più spensierata e lasciarmi tutto alle spalle ma non riesco.
Anche quando mi approccio con i miei nuovi amici sento di non essere davvero io e che l’aver nascosto per tanti anni il mio carattere per insicurezza adesso mi abbia lasciato un vuoto dentro come se non sapessi più davvero chi sono.
Inoltre il mio carattere è molto instabile, passo da momenti di immensa felicità, gioia, impulsività, a momenti di estrema tristezza e rabbia (tutto immotivato).
Vorrei consultare uno psicologo ma la mia ipocondria mi limita molto anche su questo
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Parlare una seconda lingua è come avere una seconda anima, come ha detto qualcono.
Quando parliamo un'altra lingua può sembrarci di esperire la vita in modo diverso.
>>> Vorrei consultare uno psicologo ma la mia ipocondria mi limita molto anche su questo
Potresti iniziare informandoti su come lavorano i terapeuti, che cosa vuol dire rivolgersi a uno psicoterapeuta. Possono esserci differenze notevoli nel modo di lavorare, ma ci sono anche diversi punti in comune. Puoi iniziare ad esempio leggendo questo:
https://www.giuseppesantonocito.com/art_psicoterapia.htm
Sembri piuttosto lucida e chiara nel definire la tua situazione, oltre che essere molto giovane, ed è quindi probabile che potresti beneficiare molto da un percorso psicologico, anche breve.
Quando parliamo un'altra lingua può sembrarci di esperire la vita in modo diverso.
>>> Vorrei consultare uno psicologo ma la mia ipocondria mi limita molto anche su questo
Potresti iniziare informandoti su come lavorano i terapeuti, che cosa vuol dire rivolgersi a uno psicoterapeuta. Possono esserci differenze notevoli nel modo di lavorare, ma ci sono anche diversi punti in comune. Puoi iniziare ad esempio leggendo questo:
https://www.giuseppesantonocito.com/art_psicoterapia.htm
Sembri piuttosto lucida e chiara nel definire la tua situazione, oltre che essere molto giovane, ed è quindi probabile che potresti beneficiare molto da un percorso psicologico, anche breve.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 16/03/2022.
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Approfondimento su Bullismo
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