Psicosomatizzazione e disturbi visivi
Buongiorno,
Sono una studentessa di 19 anni.
Il mio problema compare all'improvviso un mese fa quando la mia vista si è fatta improvvisamente annebbiata e ho notato una difficoltà nel mettere a fuoco le cose associata a fotofobia.
Premetto che nei giorni precedenti avevo accusato strani bruciori agli occhi, infatti avevo già programmato una visita dall'oculista.
L'oculista, venuta a conoscenza dei nuovi sintomi, mi ha effettuato una visita completa volendo scavare a fondo data la mia giovanissima età (fondo dell'occhio e esame del campo visivo) ma è risultato tutto nella norma.
Ho 10/10 e nessun problema di vista.
La mia visione era costantemente appannata e sono andata da una neurologa, la quale mi ha fatto una visita neurologica (negativa) e mi ha consigliato di presentarmi al pronto soccorso icosì da aver modo di fare le analisi necessarie nel minor tempo possibile.
All'ospedale mi è stata effettuata una Tac alla testa, una risonanza con contrasto, l'esame dei potenziali evocati, l'ecografia al nervo ottico, oltre che gli esami del sangue ed elettrocardiogramma.
Tutto nella norma.
L'unica cosa che i medici non riuscivano a capire era perchè avessi le pupille in midriasi ma essendo reagenti agli stimoli luminosi sono stata rilasciata dopo 3 giorni con diagnosi di cefalea.
Erano infatti a conoscenza del fatto che soffrissi sporadicamente di forti mal di testa (ma non sono mai stati associati a problemi visivi).
Il problema sembrava essersi risolto: non so come, ma gradualmente ho ripreso il controllo della mia vista.
Fino a qualche giorno fa... mi trovo punto a capo... mi capita di vedere a volte peggio e a volte meglio ma mai davvero nitidamente.
L'unica ragione che sembrerebbe spiegare il mio disturbo è uno stato d'ansia ma io non soffro d'ansia e non sto vivendo un periodo particolarmente stressante dal mio punto di vista... In conclusione, vorrei sentire un parere medico esterno che mi aiuti a capire se effettivamente possa trattarsi di un meccanismo instaurato dalla mia psiche e se allora possa essere utile un consulto con una psicologa per valutare la sua opinione in merito.
Aggiungo che mi sento anche come se avessi la mente offuscata, rallentata e mi sento in parte estranea alla realtà.
Non riesco a studiare perche le informazioni che leggo entrano da una parte ed escono dall'altra, non mi sento in grado di guidare perche ho la sensazione di essere rallentata nei miei riflessi e temo di poter fare male a me stessa o a qualcuno.
Questo per farvi capire che questa cosa ha un impatto notevole sulla mia vita.
Grazie per l'attenzione.
Sono una studentessa di 19 anni.
Il mio problema compare all'improvviso un mese fa quando la mia vista si è fatta improvvisamente annebbiata e ho notato una difficoltà nel mettere a fuoco le cose associata a fotofobia.
Premetto che nei giorni precedenti avevo accusato strani bruciori agli occhi, infatti avevo già programmato una visita dall'oculista.
L'oculista, venuta a conoscenza dei nuovi sintomi, mi ha effettuato una visita completa volendo scavare a fondo data la mia giovanissima età (fondo dell'occhio e esame del campo visivo) ma è risultato tutto nella norma.
Ho 10/10 e nessun problema di vista.
La mia visione era costantemente appannata e sono andata da una neurologa, la quale mi ha fatto una visita neurologica (negativa) e mi ha consigliato di presentarmi al pronto soccorso icosì da aver modo di fare le analisi necessarie nel minor tempo possibile.
All'ospedale mi è stata effettuata una Tac alla testa, una risonanza con contrasto, l'esame dei potenziali evocati, l'ecografia al nervo ottico, oltre che gli esami del sangue ed elettrocardiogramma.
Tutto nella norma.
L'unica cosa che i medici non riuscivano a capire era perchè avessi le pupille in midriasi ma essendo reagenti agli stimoli luminosi sono stata rilasciata dopo 3 giorni con diagnosi di cefalea.
Erano infatti a conoscenza del fatto che soffrissi sporadicamente di forti mal di testa (ma non sono mai stati associati a problemi visivi).
Il problema sembrava essersi risolto: non so come, ma gradualmente ho ripreso il controllo della mia vista.
Fino a qualche giorno fa... mi trovo punto a capo... mi capita di vedere a volte peggio e a volte meglio ma mai davvero nitidamente.
L'unica ragione che sembrerebbe spiegare il mio disturbo è uno stato d'ansia ma io non soffro d'ansia e non sto vivendo un periodo particolarmente stressante dal mio punto di vista... In conclusione, vorrei sentire un parere medico esterno che mi aiuti a capire se effettivamente possa trattarsi di un meccanismo instaurato dalla mia psiche e se allora possa essere utile un consulto con una psicologa per valutare la sua opinione in merito.
Aggiungo che mi sento anche come se avessi la mente offuscata, rallentata e mi sento in parte estranea alla realtà.
Non riesco a studiare perche le informazioni che leggo entrano da una parte ed escono dall'altra, non mi sento in grado di guidare perche ho la sensazione di essere rallentata nei miei riflessi e temo di poter fare male a me stessa o a qualcuno.
Questo per farvi capire che questa cosa ha un impatto notevole sulla mia vita.
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Sì, quelli che elenchi possono (possono) essere tutti sintomi d'ansia. La vista imperfetta, la difficoltà a ritenere le informazioni in memoria, la paura di poter fare male a te o ad altri.
Potrebbe essere indicato chiedere un parere a uno psicoterapeuta.
Potrebbe essere indicato chiedere un parere a uno psicoterapeuta.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Benissimo, ottima scelta.
Buona giornata
Buona giornata
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Utente
Buongiorno dottore, sono di nuovo qui a scrivere perché nonostante siano passati mesi dall'esordio il mio malessere fisico e psicologico persiste e non so più che fare. Ho notato anche delle miodesposie nel campo visivo che vanno a peggiorare la mia vista già offuscata. Come da lei suggerito, ho parlato con un psicoterapeuta il quale ovviamente non ha potuto inquadrare il mio problema ma mi ha proposto di intraprendere una terapia. Non ho ancora dato una riposta a riguardo perche sono confusa sul da farsi e sento che parlarne non possa giovarmi. Riconosco come, online, lei sia impossibilitato a fornirmi l'aiuto di cui ho bisogno ma al momento non mi vengono in mente soluzioni migliori, avendo già consultato più specialisti, tutti inefficacemente. Studio medicina e sono al primo anno, lei può immaginare quanto sia difficile studiare avendo problemi di vista e "brain fog".
Grazie in ogni caso per il suo tempo.
Grazie in ogni caso per il suo tempo.
[#5]
Sì, da qui è difficile aggiungere altro di utile oltre a quanto già detto. L'opportunità di una psicoterapia potrebbe esserci se fosse diretta a individuare collegamenti fra un possibile stato ansioso e i tuoi sintomi.
>>> L'unica ragione che sembrerebbe spiegare il mio disturbo è uno stato d'ansia ma io non soffro d'ansia e non sto vivendo un periodo particolarmente stressante dal mio punto di vista
L'ansia o uno stato emotivo può manifestarsi anche in assenza di sintomi ovvi come tachicardia, respiro corto ecc. L'ansia può manifestarsi più sul versante fisico o più su quello mentale e di conseguenza esprimersi in modi che possono sembrare scollegati dai sintomi.
Se fossi il tuo terapeuta cercherei di chiarire ad esempio le ragioni che ti hanno portato a scegliere la tua facoltà, l'effettiva motivazione e altri aspetti della tua vita che per qualunque motivo potrebbero essere collegati al disturbo che stai avendo, da un punto di vista psicologico. Ad esempi il modo in cui studi, le ore di sonno ecc.
Ma non sarebbe opportuno farlo qui, occorrerebbe che ti rivolgessi a un terapeuta direttamente, anche per uno o due consulti isolati, per cercare di capire se possa aver senso intraprendere questa strada o meno.
>>> L'unica ragione che sembrerebbe spiegare il mio disturbo è uno stato d'ansia ma io non soffro d'ansia e non sto vivendo un periodo particolarmente stressante dal mio punto di vista
L'ansia o uno stato emotivo può manifestarsi anche in assenza di sintomi ovvi come tachicardia, respiro corto ecc. L'ansia può manifestarsi più sul versante fisico o più su quello mentale e di conseguenza esprimersi in modi che possono sembrare scollegati dai sintomi.
Se fossi il tuo terapeuta cercherei di chiarire ad esempio le ragioni che ti hanno portato a scegliere la tua facoltà, l'effettiva motivazione e altri aspetti della tua vita che per qualunque motivo potrebbero essere collegati al disturbo che stai avendo, da un punto di vista psicologico. Ad esempi il modo in cui studi, le ore di sonno ecc.
Ma non sarebbe opportuno farlo qui, occorrerebbe che ti rivolgessi a un terapeuta direttamente, anche per uno o due consulti isolati, per cercare di capire se possa aver senso intraprendere questa strada o meno.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.2k visite dal 16/03/2022.
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