Grave onicofagia anche di notte

Gentili dottori sono qui per raccontarvi la mia onicofagia.
Ho 25 anni e da quando ne ho 3 soffro di onicofagia grave, ho le unghie lunghe qualche mm e le dita tutte storte a forza di rosicchiare le unghie.
Non ho mai capito se il mio è un vizio o una forma di ansia.
Io sono una persona molto ansiosa e ipocondriaca ma a prescindere le rosicchio sempre, anche in momenti di tranquillità.
Passo le giornate con le mani in bocca e non me ne rendo conto, ogni minuto della giornata... strappo le unghie e poi me le metto nei denti e mi da una sensazione di piacere e dopo un po’ le sputo.
È diventata una situazione ingestibile perché il mio compagno mi ha riferito che da circa due settimane ho iniziato a farlo anche nel sonno senza rendermene conto... hanno sempre preso tutti sotto gamba la cosa (psicologi compresi) ma è una cosa che mi fa stare male e mi pesa tantissimo... è più forte di me, quando me ne accorgo cerco di smettere ma non ci riesco, mi sento impazzire a non poterle mangiare... ho già provato smalti sgradevoli ecc ma non ho ottenuto risultati.
Devo tenere di notte una specie di apparecchio perché quando ero più piccola mi si sono spostati i denti a causa di questo mio continuo pigiare le unghie nella gengiva.
Non so più cosa fare, lo psicologo ha preso la cosa sotto gamba, quando gli ho fatto vedere le (non) unghie a momenti sviene ma dice che è un vizio e di continuare con smalti ecc... secondo voi un buon psicologo riuscirebbe ad aiutarmi??
Vi ringrazio, sono disperata
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Dr. Francesco Beligni Psicologo, Psicoterapeuta 258 18
Gentile utente

il comportamento che porta avanti può essere definito "vizio" ma in psicologia viene trattato come compulsione. Per la precisione, una "compulsione piacevole" dato che anche se per lei è un problema da risolvere (e proprio perchè per lei è invalidante non dovrebbe essere preso sotto gamba dal suo terapeuta) l'emozione che mantiene questo comportamento è il piacere ad esso collegato.

Sarebbe opportuno un contesto più adeguato di questo forum per stabilire quale sia il funzionamento di questa compulsione.
Per rispondere alla sua domanda; si, è possibile intervenire a livello terapeutico. Di fatto le compulsioni di questo tipo sono difficili da estirpare, serve molta motivazione, ma lei sembrerebbe averla da quanto ci riporta.

A mio avviso dovrebbe essere molto esplicita con il suo terapeuta e definire questo tra gli obiettivi della terapia.
Seppur vero che mangiarsi le unghie sia spesso associato all'ansia, in questo caso andrebbe trattato (secondo il mio parere) a se come compulsione.
Ritengo comunque fondamentale che lei continui anche a lavorare sugli altri problemi che ci cita: ansia e ipocondria.

Sia più chiara possibile con il suo terapeuta, gli faccia percepire questa sua necessità.

Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
Riceve su Siena-Arezzo oppure ONLINE
www.francescobeligni.it