Doc o fobia
situazioni di stress possono innescare forme di iper/attenzione nei confronti di funzioni organiche di per sè automatiche: respiro, cuore, ecc. Cioè che ci si fissi ad osservare e controllare delle funzioni che fino a quel momento avevano svolto egregiamente il proprio compito proprio perchè .. non controllate e non osservate.
Con il Covid tali manifestazioni psichiche di ipercontrollo sono diventate più frequenti, purtroppo.
E' ovvio che, dicendo questo, presumo che Lei abbia già interpellato il Suo medico di base
ed escluso eventuali cause organiche. E' sempre il primo passo da fare: si parte dal corpo e se lì è tutto OK si prende in considerazione la mente.
In secondo luogo, i disturbi di cui Lei sembra soffrire da qualche tempo sulla base dei farmaci che assume (v. consulti precedenti) possono aver reso più severe le manifestazioni di cui ci parla.
Sulla base di quanto sopra, La invitiamo dunque a prendere contatto con i Suoi curanti,
. sia per rivalutare la terapia farmacologica nel caso che la stia tuttora assumento, al fine di renderla più efficace anche in relazione ai disturbi che descrive,
. sia per approfondire l'ipotesi di un percorso psicologico, da definire in rapporto alla diagnosi fatta di persona dallo specialista (Psicoterapeuta o Psichiatra);
purtroppo i consulti online presentano dei limiti, in quanto non permettono nè di diagnosticare, nè di curare. Però indicano la via corretta.
Se invece Le venissero fornite online indicazioni verso la psicoterapia o verso approcci specifici, sappia che non rispettano le Linee guida di questo servizio, in quanto il nostro servizio qui non le riconosce possibili scientificamente; c'è infatti la possibilità che ogni specialista consigli unicamente il proprio approccio, dato che non conosce l* scrivente di persona.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
mi sembra di capire che lei sia già seguita da medici per il suo problema respiratorio. Se così non fosse dovrebbe in primis indagare la sua funzione respiratoria facendosi aiutare dal suo medico.
Tuttavia, se ci pone questa domanda nella sezione di psicologia, potrebbe aver già fatto delle valutazioni riguardo alla possibilità che questo suo problema sia di natura psicologica.
Sebbene in questa sede sia inopportuno fare diagnosi, la sintomatologia che riporta sembrerebbe essere fortemente legata all'ansia. Quella che lei avverte come DOC è in realtà la componente ossessiva del suo problema (che però personalmente ritengo sia di origine fobica), ovvero quella che innesca nel momento in cui cerca ossessivamente dei segnali riguardo alla sua respirazione.
Le racconto una storiella che di tanto in tanto racconto a pazienti con il suo problema.
- Un giorno un millepiedi incontra una formica. Quest'ultima fa notare al millepiedi quanto fosse bravo a camminare coordinando tutte quelle zampe dato che lei già faceva fatica a coordinare le sue. Da quel giorno il millepiedi iniziò ad inciampare continuamente.
Ecco, lei sta facendo come il millepiedi.
Dal momento in cui ha iniziato a concentrarsi sul suo respiro ha iniziato a concentrarsi sulla ricerca di qualcosa che non andasse. E chi cerca solitamente trova. E lei probabilmente è così brava a cercare che riesce a trovare anche quelle piccole imperfezioni che sarebbero però del tutto normali.
Probabilmente a quel punto, resasi conto dell' "anomalia", cerca di controllarla, non riuscendoci e quindi facendo aumentare l'ansia. Quindi cerca ancora più assiduamente segnali e di nuovo trova e stavolta ne trova ancora di più (perché dato che l'ansia altera i meccanismi respiratori a quel punto la sua respirazione avrà veramente delle anomalie), quindi aumenta di nuovo l'ansia, cerca di controllarla, non riesce, e così via... arrivando a quel circolo vizioso che chiamiamo "spirale ansiosa".
Ho cercato di spiegarle in modo comprensibile quello che credo che sia possibile lei stia vivendo in questo momento.
Comprendo che sia molto faticoso vivere così ( addirittura "se non se ne andrà mai io mi tolgo la vita") ed è per questo che le consiglio fortemente di non indugiare ancora e di affidarsi quanto prima ad un professionista. Nella fattispecie le consiglio di affidarsi ad uno psicoterapeuta ad orientamento strategico in quanto la "terapia breve strategica" rappresenta ad oggi la best practice per problematiche legate all'ansia in termini di efficacia e di efficienza (ovvero percentuale di successi e durata dell'intervento).
Mi faccia sapere se posso esserle di ulteriore aiuto e se le va ci aggiorni.
Saluti
Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
Riceve su Siena-Arezzo oppure ONLINE
www.francescobeligni.it
mi fa piacere sapere che è già seguita. Allora continui a porre questi dubbi alla psicoterapeuta che la sta seguendo. Una seduta è troppo poco per vedere dei risultati concreti. Si lascia guidare da lei.
Questo concetto di "odiare il mio respiro" in effetti andrebbe indagato al meglio.
Mi raccomando, faccia le domande che ritiene opportune alla sua psicologa, senza limitarsi. Aiuterà così anche la terapeuta a fare al meglio il suo lavoro.
In bocca al lupo!
Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
Riceve su Siena-Arezzo oppure ONLINE
www.francescobeligni.it
quando il disturbo psichico è talmente disturbante da lasciare poco spazio al lavoro psicoterapeutico
è il caso di valutare assieme all* Psy l'opportunità di assumere per un breve periodo anche i farmaci
in contemporanea al percorso psicologico
in modo da liberare e sollevare un po' la mente che produce tali pensieri ingombrantii
e poter lavorare con maggiore determinazione e convinzione attraverso la psicoterapia (v. https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-efficace-farmaci-periodo.html ).
Ne parli con la Sua Psicoterapeuta, Le saprà dare una valutazione al proposito.
E Lei cosa ne pensa al riguardo?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
vedrà che ricomincerà ad essere padrona di sè.
D'altra parte occorre tener conto che tale problematica ha avuto il suo esordio anni fa; occorre dunque avere pazienza per riuscire a superarla.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Come già Le dicevamo, comprendiamo bene quanto narra; ri/sottolineiamo che quello che ci descrive è un disturbo conosciuto e curabile. Lei collabori con gli Specialisti con il massimo impegno che Le è possibile in questa Sua fase. Eviti di interpellare a destra e a manca alla ricerca di rassicurazioni, inutili e senza alcun positivo effetto.
___________________________________________
Noi qui Le abbiamo fornito ascolto empatico e indicazioni.
Ora La restituiamo ai Suoi due curanti in presenza, con l'augurio di "buon lavoro".
Se tra qualche mese desidererà ragguagliarci sugli obiettivi raggiunti,
noi qui ci siamo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
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