Ho 28 anni, trovo di scarso interesse le relazioni sociali; come posso evitare di ferire le persone?
Ho 28 anni, vengo da una famiglia benestante, ho avuto una vita tranquilla senza traumi e sono sempre stato una persona attiva, sono appassionato di sport e giochi da tavolo.
Mi impegno sempre al massimo in qualsiasi cosa io ritenga utile anche se per nulla interessante.
Da quando ero bambino ho sempre pensato che le relazioni sociali fossero sopravvalutate, che le amicizie che avrei fatto sarebbero comunque venute meno crescendo perchè ci saremmo persi di vista; lo stesso pensiero mi ha accompagnato fino all'ultimo anno di università.
Ho un amico d'infanzia all'estero di cui mi fido ciecamente e per il quale ho un profondo interesse nel mantenere la relazione, anche se non ho lo stimolo di cercarlo periodicamente.
Sono fidanzato da molti anni con una ragazza, anche se inizio a provare sentimenti per lei da relativamente pochi anni.
Infine sono circondato da amicizie di comodo che sento strumentali alla pratica dei miei hobbies o alle necessità di uscire ogni tanto.
Ho una buona autostima ed un buon senso dell'umorismo, non mi sento a disagio in situazioni nuove o con estranei, anche se molte volte, in questi casi, non comprendo pienamente alcune dinamiche esistenti o che si possano sviluppare nei gruppi, senza che qualcuno me le espliciti.
Da un anno vivo lontano dalla mia famiglia alla quale voglio molto bene ma non sento il bisogno di chiamarli o di vederli; quando ci penso mi dispiace molto, ho iniziato ad usare il calendario di google per ricordarmi di chiamarli periodicamente per evitare di farli stare male oltre che per altri promemoria.
A causa del mio carattere credo di aver ferito molte persone che avrebbero voluto continuare un'amicizia, anche a distanza e talvolta avrei voluto continuare ad averla; ma mi sono sempre domandato se fosse giusto "forzarmi" di sentire periodicamente (cosa che detesto) qualcuno per mantenere il rapporto di amicizia, quando vorrei che la relazione avvenisse solo in presenza fisica.
Per le stesse ragioni non sono iscritto ad alcun social network da una decina di anni; inoltre detesto l'idea di perdere tempo in qualcosa che non sia costruttivo.
Quando qualcuno prova un'emozione negativa, pur sapendola riconoscere o magari avendola provocata, non mi viene istintivo comportarmi in una maniera consona e molto spesso mi sono costretto a farlo per rispetto delle solite consuetudini sociali e questo mi fa sentire a disagio.
Sicuramente mi sento molto diverso dalla maggior parte delle persone e forse posso risultare anche abbastanza complesso da capire; la questione comunque non mi interessa.
Il motivo per cui chiedo un consulto è per sapere: come posso evitare di ferire le persone che mi sono vicine?
Il mio comportamento potrebbe portarmi a situaziono o scelte sbagliate nella mia vita nella nostra società e quindi dovrei lavorare su questo, oppure è lecito continuare a comportarmi secondo la mia natura ed aspettarsi che gli altri comprendano e non si creino aspettative irrealistiche?
Mi impegno sempre al massimo in qualsiasi cosa io ritenga utile anche se per nulla interessante.
Da quando ero bambino ho sempre pensato che le relazioni sociali fossero sopravvalutate, che le amicizie che avrei fatto sarebbero comunque venute meno crescendo perchè ci saremmo persi di vista; lo stesso pensiero mi ha accompagnato fino all'ultimo anno di università.
Ho un amico d'infanzia all'estero di cui mi fido ciecamente e per il quale ho un profondo interesse nel mantenere la relazione, anche se non ho lo stimolo di cercarlo periodicamente.
Sono fidanzato da molti anni con una ragazza, anche se inizio a provare sentimenti per lei da relativamente pochi anni.
Infine sono circondato da amicizie di comodo che sento strumentali alla pratica dei miei hobbies o alle necessità di uscire ogni tanto.
Ho una buona autostima ed un buon senso dell'umorismo, non mi sento a disagio in situazioni nuove o con estranei, anche se molte volte, in questi casi, non comprendo pienamente alcune dinamiche esistenti o che si possano sviluppare nei gruppi, senza che qualcuno me le espliciti.
Da un anno vivo lontano dalla mia famiglia alla quale voglio molto bene ma non sento il bisogno di chiamarli o di vederli; quando ci penso mi dispiace molto, ho iniziato ad usare il calendario di google per ricordarmi di chiamarli periodicamente per evitare di farli stare male oltre che per altri promemoria.
A causa del mio carattere credo di aver ferito molte persone che avrebbero voluto continuare un'amicizia, anche a distanza e talvolta avrei voluto continuare ad averla; ma mi sono sempre domandato se fosse giusto "forzarmi" di sentire periodicamente (cosa che detesto) qualcuno per mantenere il rapporto di amicizia, quando vorrei che la relazione avvenisse solo in presenza fisica.
Per le stesse ragioni non sono iscritto ad alcun social network da una decina di anni; inoltre detesto l'idea di perdere tempo in qualcosa che non sia costruttivo.
Quando qualcuno prova un'emozione negativa, pur sapendola riconoscere o magari avendola provocata, non mi viene istintivo comportarmi in una maniera consona e molto spesso mi sono costretto a farlo per rispetto delle solite consuetudini sociali e questo mi fa sentire a disagio.
Sicuramente mi sento molto diverso dalla maggior parte delle persone e forse posso risultare anche abbastanza complesso da capire; la questione comunque non mi interessa.
Il motivo per cui chiedo un consulto è per sapere: come posso evitare di ferire le persone che mi sono vicine?
Il mio comportamento potrebbe portarmi a situaziono o scelte sbagliate nella mia vita nella nostra società e quindi dovrei lavorare su questo, oppure è lecito continuare a comportarmi secondo la mia natura ed aspettarsi che gli altri comprendano e non si creino aspettative irrealistiche?
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>>> Il mio comportamento potrebbe portarmi a situaziono o scelte sbagliate nella mia vita nella nostra società e quindi dovrei lavorare su questo, oppure è lecito continuare a comportarmi secondo la mia natura ed aspettarsi che gli altri comprendano e non si creino aspettative irrealistiche?
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Direi che una via di mezzo sarebbe auspicabile.
Non dovrebbe sentirsi obbligato a fare la vita del politico, stringendo migliaia di mani al giorno, se non se ne sente tagliato. Però magari potrebbe tener conto che la maggior parte degli esseri umani sono più "social" di quanto lei sembra descrivere se stesso. L'aiuto di Google Calendar per ricordarsene potrebbe essere ok.
Questo riguardo al rispetto per gli altri.
Per quanto riguarda invece il suo stesso interesse, dovrebbe tener conto che l'essere umano è pur sempre un animale sociale e quindi ogni risultato che vogliamo ottenere nella vita può molto facilmente essere facilitato o reso difficile - al limite impossibile - dal tipo e dalla qualità dei legami che abbiamo. Che non devono per forza essere legami stretti.
Guardi questo video per capirlo:
https://www.youtube.com/watch?v=YVO273y7svY
(cliccare sul link e poi su "Ok")
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Direi che una via di mezzo sarebbe auspicabile.
Non dovrebbe sentirsi obbligato a fare la vita del politico, stringendo migliaia di mani al giorno, se non se ne sente tagliato. Però magari potrebbe tener conto che la maggior parte degli esseri umani sono più "social" di quanto lei sembra descrivere se stesso. L'aiuto di Google Calendar per ricordarsene potrebbe essere ok.
Questo riguardo al rispetto per gli altri.
Per quanto riguarda invece il suo stesso interesse, dovrebbe tener conto che l'essere umano è pur sempre un animale sociale e quindi ogni risultato che vogliamo ottenere nella vita può molto facilmente essere facilitato o reso difficile - al limite impossibile - dal tipo e dalla qualità dei legami che abbiamo. Che non devono per forza essere legami stretti.
Guardi questo video per capirlo:
https://www.youtube.com/watch?v=YVO273y7svY
(cliccare sul link e poi su "Ok")
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 08/03/2022.
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