Parti scisse e psicoterapia

Gentili Dottori,
ho chiuso a Settembre una psicoterapia e da allora vivo un enorme blocco.


Durante il percorso di un anno e mezzo, si è lavorato su un mio conflitto fra le parti di me...
Nel tempo mi sentivo cambiare e mi sono accorta ben presto che stava prevalendo una mia nuova modalità, dove mi sentivo da un lato sempre tesa, controllata, non io e dall'altro al sicuro nella terapia... Avevo cambiato modo di relazionarmi agli altri, non riuscivo a relazionarmi come prima, mi sentivo in una bolla, e questo era molto stancante.
Quando ho capito che quello stato era originato dalla terapia, ho lasciato confrontandomi più e più volte col terapeuta, senza arrivare ad un compromesso.


Ad oggi, quello stato emotivo si attiva in tante altre circostanze tutte collegate al lavoro con la bambina interiore ed io ho molta paura perché è per me molto invalidante.


Ho provato a contattare altri terapeuti, ma ad un certo punto mi fermo perché quello stato rimane attivo h 24 nella vita di tutti i giorni ed è per me troppo pericoloso.

Tra l'altro, i pareri sono spesso opposti... C'è chi dice che va integrato ed è a favore del lavoro sulle parti e chi invece che io sono una unica e quindi bisogna lavorare sull'unità.

Io non so chi seguire e non riesco più ad affidarmi.

Reggere quello stato è troppo stancante e così sopravvivo.


Cosa pensate in merito?


Grazie