Come dovrei comportarmi con mio fratello?
Buongiorno.
Cercherò di essere sintetica.
Vorrei sapere come comportarmi con mio fratello.
Vengo da una famiglia di 6 figli, di cui sono l'ultima.
Mio fratello è il quarto.
Dalla morte di mio padre l'atteggiamento di mio fratello è cambiato radicalmente, anche se aveva cominciato già da qualche tempo prima, ma dopo questo evento è peggiorato tanto.
Premetto che nostro padre ahimè è stato uno di quei padri definiti "padre-padrone"; ogni sciocchezza si trasformava in sfuriate e litigi esagerati ed eccessivi in cui il capro espiatorio era mia madre e molte volte anche noi figli.
Era un uomo diffidente, a tratti paranoico ed Inevitabilmente ha lasciato in ognuno di noi un segno importante che si riflette sulla nostra vita di ogni giorno.
Io e le mie sorelle cerchiamo di analizzarci e migliorare il nostro atteggiamento quando ci rendiamo conto che qualcosa non va bene, anche se non sempre è facile, ma siamo riuscite comunque ad uscire da quel modello relazionale malsano.
Mio fratello era un ragazzo ribelle e molto vivace ed è quello che è stato più "vessato", pressato e svalutato da mio padre.
In tutto ciò voglio sottolineare quanto sia stata importante mia madre al fine di farci vivere quanto più possibile una adolescenza ed una infanzia serena, accollandosi Tutta questa situazione sulle spalle e cercando di aiutarci a vivere una vita normale.
Per ciò mio fratello è stato quello che più di tutti ha osteggiato mio padre ed ha avuto ahimè un pessimo rapporto con lui, ma da quando mio padre è morto è come se tutto questo non fosse mai accaduto.
Lui giustifica nostro padre e quasi né tesse le lodi, arrivando spesso al risultato che siamo noi e mia madre a non averlo compreso.
È come se negasse la realtà e sembra costantemente arrabbiato con noi e con nostra madre.
Ci provoca sempre, è sempre pronto a trovare il pretesto per litigare o per rinfacciare qualcosa, fa sempre la vittima dicendo che noi siamo contro di lui.
E l'unica soluzione che ho trovato finora è di non rispondergli.
Inoltre la cosa che abbiamo notato tutti è che cerca di ripetere le dinamiche relazionali che aveva mio padre con la sua famiglia d'origine, non so come spiegarmi meglio di così, spero di essere stata abbastanza chiara.
Ovviamente se proviamo a dire che ha bisogno di una mano lui lo nega e dice che siamo noi ad avere dei problemi.
Io vorrei davvero aiutarlo, per la serenità di tutti, oltre che per la sua stessa serenità, perché anche se lo nega si vede che lui stesso sta male, ma mi blocco e non riesco a parlargli quando fa così anche perché non sentirebbe ragioni.
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione.
Cercherò di essere sintetica.
Vorrei sapere come comportarmi con mio fratello.
Vengo da una famiglia di 6 figli, di cui sono l'ultima.
Mio fratello è il quarto.
Dalla morte di mio padre l'atteggiamento di mio fratello è cambiato radicalmente, anche se aveva cominciato già da qualche tempo prima, ma dopo questo evento è peggiorato tanto.
Premetto che nostro padre ahimè è stato uno di quei padri definiti "padre-padrone"; ogni sciocchezza si trasformava in sfuriate e litigi esagerati ed eccessivi in cui il capro espiatorio era mia madre e molte volte anche noi figli.
Era un uomo diffidente, a tratti paranoico ed Inevitabilmente ha lasciato in ognuno di noi un segno importante che si riflette sulla nostra vita di ogni giorno.
Io e le mie sorelle cerchiamo di analizzarci e migliorare il nostro atteggiamento quando ci rendiamo conto che qualcosa non va bene, anche se non sempre è facile, ma siamo riuscite comunque ad uscire da quel modello relazionale malsano.
Mio fratello era un ragazzo ribelle e molto vivace ed è quello che è stato più "vessato", pressato e svalutato da mio padre.
In tutto ciò voglio sottolineare quanto sia stata importante mia madre al fine di farci vivere quanto più possibile una adolescenza ed una infanzia serena, accollandosi Tutta questa situazione sulle spalle e cercando di aiutarci a vivere una vita normale.
Per ciò mio fratello è stato quello che più di tutti ha osteggiato mio padre ed ha avuto ahimè un pessimo rapporto con lui, ma da quando mio padre è morto è come se tutto questo non fosse mai accaduto.
Lui giustifica nostro padre e quasi né tesse le lodi, arrivando spesso al risultato che siamo noi e mia madre a non averlo compreso.
È come se negasse la realtà e sembra costantemente arrabbiato con noi e con nostra madre.
Ci provoca sempre, è sempre pronto a trovare il pretesto per litigare o per rinfacciare qualcosa, fa sempre la vittima dicendo che noi siamo contro di lui.
E l'unica soluzione che ho trovato finora è di non rispondergli.
Inoltre la cosa che abbiamo notato tutti è che cerca di ripetere le dinamiche relazionali che aveva mio padre con la sua famiglia d'origine, non so come spiegarmi meglio di così, spero di essere stata abbastanza chiara.
Ovviamente se proviamo a dire che ha bisogno di una mano lui lo nega e dice che siamo noi ad avere dei problemi.
Io vorrei davvero aiutarlo, per la serenità di tutti, oltre che per la sua stessa serenità, perché anche se lo nega si vede che lui stesso sta male, ma mi blocco e non riesco a parlargli quando fa così anche perché non sentirebbe ragioni.
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione.
[#1]
Gentile utente,
la dipartita di un genitore lascia in libertà dinamiche che prima erano tenute a freno da un genitore autoritario,
e altre ne innesca; soprattutto quando il figlio/a non possiede strumenti per elaborare il dolore, la rabbia, l'incomprensibilità del decesso.
E così qualche figlio/a si identifica con la persona deceduta ricalcandone i comportamenti,
proietta la rabbia sugli altri famigliari ritenendoli responsabili dell'assistenza carente o di certi comportamenti che solo lui vede,
rilegge a modo proprio le vicende ante mortem distribuendo colpe e assoluzioni.
Non è facile per Voi aiutare il fratello, dato che sembra blindato dentro il proprio punto di vista.
Non raccogliere le provocazioni risulta opportuno.
Al contempo però occorre fissare dei limiti, ad es. non accettando insulti, grida o altro; e dandogli dunque degli STOP in tali eventuali situazioni magari uscendo dalla stanza.
Nel caso Lei trovi dentro di sè la motivazione per parlargli,
.lo faccia a tu per tu in un momento di calma di entrambi;
.parli di come si sente LEI, non 'di lui';
.sia breve.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
la dipartita di un genitore lascia in libertà dinamiche che prima erano tenute a freno da un genitore autoritario,
e altre ne innesca; soprattutto quando il figlio/a non possiede strumenti per elaborare il dolore, la rabbia, l'incomprensibilità del decesso.
E così qualche figlio/a si identifica con la persona deceduta ricalcandone i comportamenti,
proietta la rabbia sugli altri famigliari ritenendoli responsabili dell'assistenza carente o di certi comportamenti che solo lui vede,
rilegge a modo proprio le vicende ante mortem distribuendo colpe e assoluzioni.
Non è facile per Voi aiutare il fratello, dato che sembra blindato dentro il proprio punto di vista.
Non raccogliere le provocazioni risulta opportuno.
Al contempo però occorre fissare dei limiti, ad es. non accettando insulti, grida o altro; e dandogli dunque degli STOP in tali eventuali situazioni magari uscendo dalla stanza.
Nel caso Lei trovi dentro di sè la motivazione per parlargli,
.lo faccia a tu per tu in un momento di calma di entrambi;
.parli di come si sente LEI, non 'di lui';
.sia breve.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.3k visite dal 06/03/2022.
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