Vorrei un aiuto nella relazione con mia madre. soffro di violenza domestica sin da piccola
Salve, sono una ragazza di 18 anni e sin da quando ho memoria, non ho vissuto una relazione stabile con mia madre.
Ogni volta che iniziavamo una discussione, anche inutile, iniziava ad inalberarsi, fino a raggiungere livelli di pazzia assoluti (urla, grida senza senso, lancio di oggetti), tra questi vi è anche la violenza psicologica e fisica.
Proprio ieri un episodio: lei è positiva, si rifiuta di seguire i giorni di quarantena mettendo a rischio sia me che mio papà, io che non possa più andare a scuola in vista degli esami e lui a lavorare per mantenere la famiglia.
A delle mie frasi dette per preservare la salute, inizia a seguirmi in camera mettendomi in un angolino, mettendo in soqquadro l’intera stanza, fino a quando non ha preso una bottiglia di acqua e me l’ha lanciata in faccia.
Subito dopo mi ha tirato un pugno sulla faccia e mi ha iniziato a strattonare (nel mentre mio papà cercava di farla allontanare).
Attimo dopo ha preso una mazza di legno e ha cercato di tirarmela in testa, solo che ha colpito il mio costato e il mio utero, non facendomi più respirare.
Tutt’ora non riesco a respirare.
Altro episodio è stato quando si è riversata contro di me lanciandomi un’intera cassa d’acqua.
Questi episodi li vivo sin da piccola e vorrei aiuti sia medici che legali, ma non vorrei rischiare mettendomi contro la mia famiglia con la quale non si può provare a ragionare.
Tempo fa mi provoco un altro livido sul costato, causato da una ciabatta presa volontariamente.
Forse sto esagerando ma io davvero non sopporto questi attacchi d’ira e di pazzia, ho paura a restare sola con lei a casa quando papà lavora.
Neanche i miei nonni aiutano giustificando i tuoi atti poiché secondo loro sono normali.
Vorrei aiuto e non so a chi rivolgermi, sono arrivata ad un limite che o me ne vado via di casa o vado dalle forze dell’ordine a denunciare gli accaduti, oltre che a dimostrare medical mente le violenze subite.
Oltre la violenza fisica subisco quella verbale, minacce di morte, insulti e molto altro.
Posso accettare questo, ma non le violenze di una madre sulla propria figlia.
Ogni volta che iniziavamo una discussione, anche inutile, iniziava ad inalberarsi, fino a raggiungere livelli di pazzia assoluti (urla, grida senza senso, lancio di oggetti), tra questi vi è anche la violenza psicologica e fisica.
Proprio ieri un episodio: lei è positiva, si rifiuta di seguire i giorni di quarantena mettendo a rischio sia me che mio papà, io che non possa più andare a scuola in vista degli esami e lui a lavorare per mantenere la famiglia.
A delle mie frasi dette per preservare la salute, inizia a seguirmi in camera mettendomi in un angolino, mettendo in soqquadro l’intera stanza, fino a quando non ha preso una bottiglia di acqua e me l’ha lanciata in faccia.
Subito dopo mi ha tirato un pugno sulla faccia e mi ha iniziato a strattonare (nel mentre mio papà cercava di farla allontanare).
Attimo dopo ha preso una mazza di legno e ha cercato di tirarmela in testa, solo che ha colpito il mio costato e il mio utero, non facendomi più respirare.
Tutt’ora non riesco a respirare.
Altro episodio è stato quando si è riversata contro di me lanciandomi un’intera cassa d’acqua.
Questi episodi li vivo sin da piccola e vorrei aiuti sia medici che legali, ma non vorrei rischiare mettendomi contro la mia famiglia con la quale non si può provare a ragionare.
Tempo fa mi provoco un altro livido sul costato, causato da una ciabatta presa volontariamente.
Forse sto esagerando ma io davvero non sopporto questi attacchi d’ira e di pazzia, ho paura a restare sola con lei a casa quando papà lavora.
Neanche i miei nonni aiutano giustificando i tuoi atti poiché secondo loro sono normali.
Vorrei aiuto e non so a chi rivolgermi, sono arrivata ad un limite che o me ne vado via di casa o vado dalle forze dell’ordine a denunciare gli accaduti, oltre che a dimostrare medical mente le violenze subite.
Oltre la violenza fisica subisco quella verbale, minacce di morte, insulti e molto altro.
Posso accettare questo, ma non le violenze di una madre sulla propria figlia.
[#1]
>>> non vorrei rischiare mettendomi contro la mia famiglia
Cioè, intendi più "contro" di quanto non lo sia già adesso?
>>> Forse sto esagerando
Questo solo tu puoi dirlo. Il limite di sopportazione varia da persona a persona. Si vede che per te tale limite non è ancor stato raggiunto.
>>> o vado dalle forze dell’ordine a denunciare gli accaduti, oltre che a dimostrare medical mente le violenze subite
Eh, io ci farei un pensierino.
Cioè, intendi più "contro" di quanto non lo sia già adesso?
>>> Forse sto esagerando
Questo solo tu puoi dirlo. Il limite di sopportazione varia da persona a persona. Si vede che per te tale limite non è ancor stato raggiunto.
>>> o vado dalle forze dell’ordine a denunciare gli accaduti, oltre che a dimostrare medical mente le violenze subite
Eh, io ci farei un pensierino.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Se denuncio alle autorità competenti, ho paura di ciò che lei potrebbe farmi, ho paura di mettermi la famiglia contro.
Altro consiglio che vorrei chiederle: non rispetta la quarantena, gira senza mascherina, entra in camera comportandosi da egoista. Mettendo a rischio la salute mia e si mio padre. Come ci si comporta? È come se lei lo facesse apposta a modo di ripicca
Altro consiglio che vorrei chiederle: non rispetta la quarantena, gira senza mascherina, entra in camera comportandosi da egoista. Mettendo a rischio la salute mia e si mio padre. Come ci si comporta? È come se lei lo facesse apposta a modo di ripicca
[#3]
È lo stesso discorso. Se tua madre non si importa della tua salute, solo tu puoi decidere quanto deve importare a te.
Se non ti senti di agire subito per via giudiziaria, puoi rivolgerti prima alla tua Asl, chiedendo un consulto, ad esempio con uno psicologo. Se sei maggiorenne puoi andarci anche da sola, senza dover rendere conto a nessuno.
Se non ti senti di agire subito per via giudiziaria, puoi rivolgerti prima alla tua Asl, chiedendo un consulto, ad esempio con uno psicologo. Se sei maggiorenne puoi andarci anche da sola, senza dover rendere conto a nessuno.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 01/03/2022.
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