Blocco e condizionamento

Buonasera. Scusate ma non sapevo cosa mettere come titolo.
Arrivo direttamente al dunque...
Ieri pomeriggio ero insime al mio ragazzo e inprovvisamente e scoppiato a piangere dicendo di odiare se stesso e di non amarmi più... Inizialmente non ho capito ma poi mi ha spiegato meglio. Lui è convinto di essere stato maledetto quando era piccolo... Per questo pensa che il suo destino sia portare sofferenza alle persone che lo amano.
Mi ha detto di aver avuto 4 ragazze nella sua vita: la prima per un anno e qualche mese, la seconda per otto mesi, la terza per 6 mesi e me per 4 mesi. Dice che arrivato ad un certo punto della relazione lui di punto in bianco non riesce più a provare amore mentre prima considerava la sua ragazza la cosa più importante che ci fosse al mondo. Dice che con il tempo arriverà ad amare sempre meno fino a non riuscire più ad avere una relazione con l'altro sesso. Io gli sono stata vicina anche se dentro mi sento morire...oggi mi ha detto di considerarmi una conoscente mentre fino a sabato diceva di amarmi. Gli ho detto che forse è solo un blocco quello che ha. Magari è condizionato talmente tanto dall'idea della maledizione da non riuscire più a liberarsi di questa cosa... Sto cercando di convincerlo ad andare da uno psicologo.
Il problema è che lui è già convinto che non ci sia soluzione. So che non è una scusa usata per lasciarmi.
Ora vorrei sapere se esistono altri casi come questo... Vorrei sapere se la cosa in qualche modo si può risolvere con il tempo perchè ho paura di perderlo per sempre...
Grazie per l'attenzione... attenderò con impazienza una risposta.
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile ragazza,
immagino la sua preoccupazione, ma non è facile rispondere. Il suo ragazzo potrebbe essere veramente convinto che ciò che gli impedisce di amare è una maledizione, in tal caso lei può fare veramente poco.
Il suo consiglio di rivolgersi ad uno psicologo è stato la cosa migliore che potesse fare, non so se potrebbe avere qualche effetto cercare di approfondire lei l'argomento.

Noi non le possiamo dire se questa situazione si risolverà nel modo che lei desidera, tuttavia,
la cosa più importante che lei deve fare per se stessa, è quella di non cadere nella tentazione di colpevolizzarsi.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#2]
Utente
Utente
Sono scoppiata a piangere come una stupida leggendo quanto ha scritto.
Sono una ragazza autolesionista da 4 anni... Questo ragazzo mi aveva ridato la voglia di vivere... Era l'unica persona che mi stava vicino quando lo chiamavo di notte piangendo perchè volevo uccidermi... Ora che non c'è più io ho paura di non riuscire a superare tutto questo. Vorrei tanto non soffrire. Vorrei prendere tanti sonniferi e andare a letto beata sapendo che quando mi sveglierò non sarò più qui...
Soprattutto ora che mi rendo conto che forse non riuscirà mai a "guarire"... Non voglio vivere sapendo che non potrò più riaverlo.

Faccio l'ultima domanda perchè non ho ben capito. Lui potrebbe risolvere questa cosa? Potrebbe "sbloccarsi" e finalmente iniziare ad amre senza paura?

Grazie per la sua risposta...
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Lui potrebbe, ma non può contare su questo per stare meglio lei.
Visto le cose che lei ha aggiunto su di sè, immagino lo sconforto che prova nel perdere una persona come lui.
Ma non può basare la sua vita su di lui.
Si rivolga ad un professionista se già non lo ha fatto, psicoterapeuta o psichiatra, eventualmente andate insieme.

Ci faccia sapere,
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile ragazza, generalmente è una pessima idea quella di credere che l'amore riesca a farci guarire. L'amore è una "terapia per normali" nel senso che aiuta a stare meglio chi già sta bene, ma di per sé non può guarire da disturbi come un autolesionismo che si protrae da 4 anni.

Quindi, ciò che deve fare è rivolgersi a un professionista per farsi aiutare, se eventualmente non l'avesse ancora fatto.

Mi scusi se sono stato così diretto.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com