Problemi di gestione di un bambino di 10 anni, a scuola
Buonasera, sono mamma di un bambino di quasi 10 anni, frequentante la scuola primaria (classe quarta).
Già dal primo anno di infanzia mio figlio è stato seguito da specialisti (inizialmente neuropsichiatra, foniatra, logopedista e psicomotricista), in quanto non parlava bene e il non riuscire a farsi capire bene dagli altri bambini gli procurava frustrazione.
Non hanno trovato particolari disturbi in mio figlio (autismo e simili) e la situazione col tempo è migliorata molto, ma è comunque rimasto un bambino molto sensibile che manifesta la tristezza/rabbia chiudendosi in sè stesso e il primo anno di primaria sono sorti altri problemi, ossia il non riuscire a relazionarsi in maniera corretta con i compagni (ad esempio l'offendersi molto e il chiudersi in sè stesso se un suo compagno gli dice qualcosa che non va).
Su consiglio delle maestre è stato seguito da psicologa e pedagogista, anche per il fatto che a volte fa fatica a mantenere l'attenzione a scuola, riuscendo così ad ottenere un'insegnante di sostegno che lo aiuta non tanto con l'apprendimento, ma più dal punto di vista dell'attenzione e del relazionarsi/esprimersi.
A casa lo vedo un bambino molto sereno, solare, allegro, burlone, dolce e coccolone e altre persone a noi vicine hanno confermato questa cosa, ma a scuola le maestre dicono di averlo visto un bambino molto triste e spento, addirittura da psichiatra perchè a volte vuole giocare da solo e quando a mio figlio ho chiesto come mai a scuola a volte è così triste, mi ha risposto "perchè mi fa schifo stare a scuola e vorrei stare sempre a casa".
Ho riferito il tutto alle maestre ma da lì è iniziato un calvario, dicendo che SICURAMENTE vive un disagio a casa che manifesta a scuola, ma più volte ho ripetuto che il clima a casa è molto sereno, è amato, coccolato e lui lo vedo migliorato tantissimo sotto molti punti di vista.
La pedagogista ha parlato lei stessa con le maestre per confermare quanto mio figlio sia un bambino molto sereno, ma solo più sensibile degli altri bambini e che va capito un po' di più, però ieri sono stata contattata da una maestra (la quale è arrivata ad alzare la voce e a dare di matto, nonostante io abbia mostrato totale comprensione e le abbia pure dato ragione), dicendomi che mio figlio durante educazione fisica si sdraiava a terra facendo versacci perchè era stufo di fare ginnastica e che d'ora in poi se si comporta male DOBBIAMO ANDARE A PRENDERLO PER RIPORTARLO A CASA, togliendogli quindi il diritto di stare a scuola.
Io mi chiedo: possono fare una cosa simile?
È una punizione normale e corretta per un bambino che realmente non vede l'ora di andare a casa?
È giusto togliere ore di istruzione ad un bambino che ha delle difficoltà e che è seguito da un'insegnante di sostegno, solo perchè ad una maestra non va di gestire un momento no di un bambino?
Le note disciplinari e il mettere un bambino in punizione a scuola, non esiste più?
Io e mio marito ormai non sappiamo più che fare e a chi rivolgerci.
Già dal primo anno di infanzia mio figlio è stato seguito da specialisti (inizialmente neuropsichiatra, foniatra, logopedista e psicomotricista), in quanto non parlava bene e il non riuscire a farsi capire bene dagli altri bambini gli procurava frustrazione.
Non hanno trovato particolari disturbi in mio figlio (autismo e simili) e la situazione col tempo è migliorata molto, ma è comunque rimasto un bambino molto sensibile che manifesta la tristezza/rabbia chiudendosi in sè stesso e il primo anno di primaria sono sorti altri problemi, ossia il non riuscire a relazionarsi in maniera corretta con i compagni (ad esempio l'offendersi molto e il chiudersi in sè stesso se un suo compagno gli dice qualcosa che non va).
Su consiglio delle maestre è stato seguito da psicologa e pedagogista, anche per il fatto che a volte fa fatica a mantenere l'attenzione a scuola, riuscendo così ad ottenere un'insegnante di sostegno che lo aiuta non tanto con l'apprendimento, ma più dal punto di vista dell'attenzione e del relazionarsi/esprimersi.
A casa lo vedo un bambino molto sereno, solare, allegro, burlone, dolce e coccolone e altre persone a noi vicine hanno confermato questa cosa, ma a scuola le maestre dicono di averlo visto un bambino molto triste e spento, addirittura da psichiatra perchè a volte vuole giocare da solo e quando a mio figlio ho chiesto come mai a scuola a volte è così triste, mi ha risposto "perchè mi fa schifo stare a scuola e vorrei stare sempre a casa".
Ho riferito il tutto alle maestre ma da lì è iniziato un calvario, dicendo che SICURAMENTE vive un disagio a casa che manifesta a scuola, ma più volte ho ripetuto che il clima a casa è molto sereno, è amato, coccolato e lui lo vedo migliorato tantissimo sotto molti punti di vista.
La pedagogista ha parlato lei stessa con le maestre per confermare quanto mio figlio sia un bambino molto sereno, ma solo più sensibile degli altri bambini e che va capito un po' di più, però ieri sono stata contattata da una maestra (la quale è arrivata ad alzare la voce e a dare di matto, nonostante io abbia mostrato totale comprensione e le abbia pure dato ragione), dicendomi che mio figlio durante educazione fisica si sdraiava a terra facendo versacci perchè era stufo di fare ginnastica e che d'ora in poi se si comporta male DOBBIAMO ANDARE A PRENDERLO PER RIPORTARLO A CASA, togliendogli quindi il diritto di stare a scuola.
Io mi chiedo: possono fare una cosa simile?
È una punizione normale e corretta per un bambino che realmente non vede l'ora di andare a casa?
È giusto togliere ore di istruzione ad un bambino che ha delle difficoltà e che è seguito da un'insegnante di sostegno, solo perchè ad una maestra non va di gestire un momento no di un bambino?
Le note disciplinari e il mettere un bambino in punizione a scuola, non esiste più?
Io e mio marito ormai non sappiamo più che fare e a chi rivolgerci.
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Apparentemente non è affatto giusto, ma per completezza occorrerebbe sentire anche l'altra campana, cioè le maestre.
Non sembra a questo punto trattarsi solo di un problema psicologico/medico, ma forse anche legale. Perciò potreste sentire un parere al riguardo.
Non sembra a questo punto trattarsi solo di un problema psicologico/medico, ma forse anche legale. Perciò potreste sentire un parere al riguardo.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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