Credo di soffrire di depressione da un paio di anni
Fino ai ventanni sono stato veramente molto felice, abbastanza brillante sicuro di me e quindi non mi spaventava nulla.
Creavo una forte attrazione nelle altre persone, parlavo moltissimo e a detta degli altri era molto piacevole stare con me, ero quasi un attore che quando usciva da casa entrava in in scena, banalmente potevo avere quasi qualsiasi ragazza mi bastava cominciare a parlare.
Fumavo ogni tanto erba ed ho cominciato a frequentare amici con cui avevo legato molto e stavo bene ma l'uso di erba/alcool è aumentato molto fino a quando non è diventata benzina indispensabile per vivere.
Tempo fa ho rivisto una mia ex la quale mi ha fatto notare come fossi visibilmente cambiato, parlavo molto meno durante l'incontro (non mi vedeva da qualche anno appunto ed è stato uno "shock" per lei), ero molto più serio e noioso.
Questa cosa per me è inaccettabile al punto che preferisco rimanere a casa.
Credo di essere depresso non ho più voglia di fare nulla, non sento nessuno stimolo, sono spesso (per non dire sempre) stanco e questa cosa mi rende triste e dispiaciuto e se qualcuno mi avesse detto 4/5 anni fa che sarei diventato cosi probabilmente avrei riso perchè ero veramente un "vulcano" ed ero in grado di risolvere le situazioni e anche dei problemi psicologici degli altri e quindi avrei creduto di poter risolvere anche il mio se ne avessi avuto bisogno, ma così non è.
Dopo anni di canne fumate da appena sveglio fino a prima di andare a dormire ho smesso un mese fa circa credendo che quello fosse il principale motivo di questa depressione ma mi sbagliavo, sto nello stesso modo, la sera se provo a fare qualche tiro però, è come se mi si riaccendesse il cervello.
Quindi forse il cervello sente il THC come unico stimolo?
Vorrei tornare ad essere felice, capisco che la spensieratezza dei 18 anni non torna ma non sono passati 50 anni e forse è proprio cosi che mi sento, invecchiato (cerebralmente).
Grazie per l'attenzione spero di essere riuscito a spiegarmi senza fare troppa confusione.
Creavo una forte attrazione nelle altre persone, parlavo moltissimo e a detta degli altri era molto piacevole stare con me, ero quasi un attore che quando usciva da casa entrava in in scena, banalmente potevo avere quasi qualsiasi ragazza mi bastava cominciare a parlare.
Fumavo ogni tanto erba ed ho cominciato a frequentare amici con cui avevo legato molto e stavo bene ma l'uso di erba/alcool è aumentato molto fino a quando non è diventata benzina indispensabile per vivere.
Tempo fa ho rivisto una mia ex la quale mi ha fatto notare come fossi visibilmente cambiato, parlavo molto meno durante l'incontro (non mi vedeva da qualche anno appunto ed è stato uno "shock" per lei), ero molto più serio e noioso.
Questa cosa per me è inaccettabile al punto che preferisco rimanere a casa.
Credo di essere depresso non ho più voglia di fare nulla, non sento nessuno stimolo, sono spesso (per non dire sempre) stanco e questa cosa mi rende triste e dispiaciuto e se qualcuno mi avesse detto 4/5 anni fa che sarei diventato cosi probabilmente avrei riso perchè ero veramente un "vulcano" ed ero in grado di risolvere le situazioni e anche dei problemi psicologici degli altri e quindi avrei creduto di poter risolvere anche il mio se ne avessi avuto bisogno, ma così non è.
Dopo anni di canne fumate da appena sveglio fino a prima di andare a dormire ho smesso un mese fa circa credendo che quello fosse il principale motivo di questa depressione ma mi sbagliavo, sto nello stesso modo, la sera se provo a fare qualche tiro però, è come se mi si riaccendesse il cervello.
Quindi forse il cervello sente il THC come unico stimolo?
Vorrei tornare ad essere felice, capisco che la spensieratezza dei 18 anni non torna ma non sono passati 50 anni e forse è proprio cosi che mi sento, invecchiato (cerebralmente).
Grazie per l'attenzione spero di essere riuscito a spiegarmi senza fare troppa confusione.
[#1]
Gentile utente,
lei ha individuato da solo quello che le è successo.
Vediamo le sue parole: "fino ai 20 sono stato veramente molto felice, abbastanza brillante sicuro di me e quindi non mi spaventava nulla".
E questo nell'adolescenza, periodo in cui i problemi di relazione in genere si manifestano alla grande, l'autocritica galoppa e si è per lo più scontenti di sé e irritati col mondo.
Lei come evitava questo salutare malessere, che aiuta l'evoluzione verso l'autonomia dell'età adulta? Ecco qui: "Fumavo ogni tanto erba".
Ma ecco che in seguito: "l'uso di erba/alcool è aumentato molto fino a quando non è diventata benzina indispensabile per vivere".
Ha descritto l'azione della droga: dapprima sostiene e dà la carica anche in dosi minime, poi le dosi aumentano e l'effetto diminuisce, fino a perdersi del tutto. A questo punto, inibite da quelle artificiali, non si generano più le sostanze naturali che il cervello produce (endorfine, ossitocina) per farci sentire bene. Ad una sorta di "abbiocco", per dirla in gergo, segue la perdita progressiva di ogni slancio, ogni interesse, infine una specie di "crepuscolo grigio", come Janet definiva un tipo di depressione tanto più insidiosa perché non si manifesta con pianti e altri fenomeni vistosi.
Lei la descrive così: "non ho più voglia di fare nulla, non sento nessuno stimolo, sono spesso (per non dire sempre) stanco e questa cosa mi rende triste e dispiaciuto".
Per fortuna ha capito di che si tratta, ma non del tutto. Infatti scrive: "Dopo anni di canne fumate da appena sveglio fino a prima di andare a dormire ho smesso un mese fa circa credendo che quello fosse il principale motivo di questa depressione ma mi sbagliavo, sto nello stesso modo, la sera se provo a fare qualche tiro però, è come se mi si riaccendesse il cervello".
Appunto. In un mese non si ricostituisce il funzionamento neurobiologico che lei ha aggredito per anni.
Scrive: "la spensieratezza dei 18 anni non torna". Ma davvero? Non li vede gli altri ventenni, trentenni, quarantenni e molto più anziani, i quali sono allegri, decisi e costruttivi, se non hanno preso il loro cervello a martellate?
Si affidi al suo medico di famiglia per farsi istradare verso gli specialisti che possono portarla fuori dal "crepuscolo grigio".
Legga questo link:
https://www.stateofmind.it/2018/07/uso-cannabis-benefici/
Pensi al suo benessere e tra un anno sarà un altro.
Auguri.
lei ha individuato da solo quello che le è successo.
Vediamo le sue parole: "fino ai 20 sono stato veramente molto felice, abbastanza brillante sicuro di me e quindi non mi spaventava nulla".
E questo nell'adolescenza, periodo in cui i problemi di relazione in genere si manifestano alla grande, l'autocritica galoppa e si è per lo più scontenti di sé e irritati col mondo.
Lei come evitava questo salutare malessere, che aiuta l'evoluzione verso l'autonomia dell'età adulta? Ecco qui: "Fumavo ogni tanto erba".
Ma ecco che in seguito: "l'uso di erba/alcool è aumentato molto fino a quando non è diventata benzina indispensabile per vivere".
Ha descritto l'azione della droga: dapprima sostiene e dà la carica anche in dosi minime, poi le dosi aumentano e l'effetto diminuisce, fino a perdersi del tutto. A questo punto, inibite da quelle artificiali, non si generano più le sostanze naturali che il cervello produce (endorfine, ossitocina) per farci sentire bene. Ad una sorta di "abbiocco", per dirla in gergo, segue la perdita progressiva di ogni slancio, ogni interesse, infine una specie di "crepuscolo grigio", come Janet definiva un tipo di depressione tanto più insidiosa perché non si manifesta con pianti e altri fenomeni vistosi.
Lei la descrive così: "non ho più voglia di fare nulla, non sento nessuno stimolo, sono spesso (per non dire sempre) stanco e questa cosa mi rende triste e dispiaciuto".
Per fortuna ha capito di che si tratta, ma non del tutto. Infatti scrive: "Dopo anni di canne fumate da appena sveglio fino a prima di andare a dormire ho smesso un mese fa circa credendo che quello fosse il principale motivo di questa depressione ma mi sbagliavo, sto nello stesso modo, la sera se provo a fare qualche tiro però, è come se mi si riaccendesse il cervello".
Appunto. In un mese non si ricostituisce il funzionamento neurobiologico che lei ha aggredito per anni.
Scrive: "la spensieratezza dei 18 anni non torna". Ma davvero? Non li vede gli altri ventenni, trentenni, quarantenni e molto più anziani, i quali sono allegri, decisi e costruttivi, se non hanno preso il loro cervello a martellate?
Si affidi al suo medico di famiglia per farsi istradare verso gli specialisti che possono portarla fuori dal "crepuscolo grigio".
Legga questo link:
https://www.stateofmind.it/2018/07/uso-cannabis-benefici/
Pensi al suo benessere e tra un anno sarà un altro.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#3]
Gentile utente,
in genere è bene affidarsi ad uno psicologo esperto di dipendenze, ma in caso di dipendenza da sostanze ci sono dei centri negli ospedali, alle ASL e nei Sert, che abbinano al trattamento psicologico anche trattamenti farmacologici, se gli specialisti ne riscontrano la necessità, e specifiche indicazioni pratiche .
Le faccio molti auguri e spero che ci terrà al corrente dei suoi progressi.
in genere è bene affidarsi ad uno psicologo esperto di dipendenze, ma in caso di dipendenza da sostanze ci sono dei centri negli ospedali, alle ASL e nei Sert, che abbinano al trattamento psicologico anche trattamenti farmacologici, se gli specialisti ne riscontrano la necessità, e specifiche indicazioni pratiche .
Le faccio molti auguri e spero che ci terrà al corrente dei suoi progressi.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
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