Perchè cerco ex che mi ha fatto male?
Salve, sono in terapia da po’, sn andata x aiutare mio marito ke in quel periodo aveva attacchi di panico.
Durante una delle sedute, in cui parlavamo della mia mania di controllo, il mio terapeuta mi ha chiesto se ci fosse stato nella mia vita un momento in cui non lo avessi avuto.
Ho avuto un flash back.
Io, 14 anni, su un letto con una persona su di me.
Ricordo pochissimo: ke ero innamorata persa, dovevo fare quello che mi diceva lui, mi ha allontanato da tutti, mi diceva quello che potevo o non potevo fare Dopo aver fatto quello ke voleva, ha cominciato a dirmi ke non potevo più lasciarlo, ke ormai ero compromessa... chi avrebbe voluto una ragazza ke non era+pulita?
Mia madre ha capito e mi ha imposto di non vederlo più.
Così ho fatto.
Non l’ho più visto nè sentito, neanke Xsbaglio.
Poco dopo ho conosciuto mio marito.
A lui ho subito raccontato qlc, nn ricordo cosa, ma da allora ancora oggi, se esce il discorso, gli cambiano gli occhi dalla rabbia! Confessare a lui è stato come girare pagina, anche se alcuni miei comportamenti ora potrei spiegarmeli.
Mia madre mi dice sempre ke ero una ragazzina solare, affettuosa, espansiva, poi sono cambiata.
Sono diffidente, insicura, non sono mai riuscita a vivere con serenità la sfera sessuale, nonostante mi sia spesso impegnata (grazie alla terapia).
Qst ricordi e le parole di mia madre, ho pensato potessero essere collegati! Come posso aver dimenticato?! O la mia mente esagera?
Ho cominciato a cercare risposte.
Ho chiesto ad un'amica di allora.
Lei mi ha detto che io le ho raccontato ke lui mi aveva chiusa in una stanza... mi sono spaventata, non ricordavo niente di ciò e nello stesso tempo forse confermava il mio di ricordo.
L’ho cercato su internet sembra una brava persona, sposato, con bambini, apprezzato nel lavoro, nelle amicizie... Solo con me è stato uno stronzo?
O mi ricordo male?
Anke io oggi ho una bella famiglia, un marito ke mi ama e ke se sapesse di questi miei tormenti soffrirebbe ed è una cosa ke non merita! Vorrei contattarlo, capire se sono stata importante per lui, se mi ha mai pensato, ke vedesse chi sono diventata! A volte vorrei far finta ke non sia successo niente; a volte penso che vorrei sedurlo e poi farlo soffrire, una volta ho avuto anche un pensiero cattivo! Il più delle volte penso che vorrei avere un rapporto semplice, da ex ke si sono voluti bene e se ne vogliono ancora.
Ma mio marito non capirebbe! Vorrei sapere ke lui non si è accorto del male ke mi ha fatto, ke mi voleva bene.
O che mi chiedesse scusa! è normale sentire questa forte esigenza di un contatto?
Il mio psicologo dice di non pensarci più, che può essere un problema riaprire quel cassetto.
Io invece vorrei aprirlo quel cassetto! Sbaglio io?
Durante una delle sedute, in cui parlavamo della mia mania di controllo, il mio terapeuta mi ha chiesto se ci fosse stato nella mia vita un momento in cui non lo avessi avuto.
Ho avuto un flash back.
Io, 14 anni, su un letto con una persona su di me.
Ricordo pochissimo: ke ero innamorata persa, dovevo fare quello che mi diceva lui, mi ha allontanato da tutti, mi diceva quello che potevo o non potevo fare Dopo aver fatto quello ke voleva, ha cominciato a dirmi ke non potevo più lasciarlo, ke ormai ero compromessa... chi avrebbe voluto una ragazza ke non era+pulita?
Mia madre ha capito e mi ha imposto di non vederlo più.
Così ho fatto.
Non l’ho più visto nè sentito, neanke Xsbaglio.
Poco dopo ho conosciuto mio marito.
A lui ho subito raccontato qlc, nn ricordo cosa, ma da allora ancora oggi, se esce il discorso, gli cambiano gli occhi dalla rabbia! Confessare a lui è stato come girare pagina, anche se alcuni miei comportamenti ora potrei spiegarmeli.
Mia madre mi dice sempre ke ero una ragazzina solare, affettuosa, espansiva, poi sono cambiata.
Sono diffidente, insicura, non sono mai riuscita a vivere con serenità la sfera sessuale, nonostante mi sia spesso impegnata (grazie alla terapia).
Qst ricordi e le parole di mia madre, ho pensato potessero essere collegati! Come posso aver dimenticato?! O la mia mente esagera?
Ho cominciato a cercare risposte.
Ho chiesto ad un'amica di allora.
Lei mi ha detto che io le ho raccontato ke lui mi aveva chiusa in una stanza... mi sono spaventata, non ricordavo niente di ciò e nello stesso tempo forse confermava il mio di ricordo.
L’ho cercato su internet sembra una brava persona, sposato, con bambini, apprezzato nel lavoro, nelle amicizie... Solo con me è stato uno stronzo?
O mi ricordo male?
Anke io oggi ho una bella famiglia, un marito ke mi ama e ke se sapesse di questi miei tormenti soffrirebbe ed è una cosa ke non merita! Vorrei contattarlo, capire se sono stata importante per lui, se mi ha mai pensato, ke vedesse chi sono diventata! A volte vorrei far finta ke non sia successo niente; a volte penso che vorrei sedurlo e poi farlo soffrire, una volta ho avuto anche un pensiero cattivo! Il più delle volte penso che vorrei avere un rapporto semplice, da ex ke si sono voluti bene e se ne vogliono ancora.
Ma mio marito non capirebbe! Vorrei sapere ke lui non si è accorto del male ke mi ha fatto, ke mi voleva bene.
O che mi chiedesse scusa! è normale sentire questa forte esigenza di un contatto?
Il mio psicologo dice di non pensarci più, che può essere un problema riaprire quel cassetto.
Io invece vorrei aprirlo quel cassetto! Sbaglio io?
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Gentile utente,
lei ci pone una questione per noi usuale, ma sempre spinosa: una persona segue una terapia, ha un suo curante, ma ci scrive che non riesce a risolvere nemmeno i dubbi che agli occhi di uno psicologo sono elementari. Questo avviene per ragioni che da qui non possiamo conoscere e che solo col curante possono essere discusse.
Nel corso della sua terapia lei ha avuto un "flash back", o piuttosto quello che Freud ha chiamato Nachtraglichkeit, che Lacan ha chiamato "Après coup" e che la psicoanalisi inglese chiama "bomba a scoppio ritardato".
Si tratta del ricordo di un'esperienza traumatica che la sua coscienza a suo tempo ha rimossa, e che è tornata oggi, quando lei adulta si sente in grado di elaborarla, a differenza di allora.
Ne seguono le sue varie indagini presso i testimoni di quel lontano ricordo: l'amica, la madre, e il desiderio di disseppellire quell'episodio per poi tornare a seppellirlo, ma in una nuova forma; questa volta non più nell'inconscio, bensì nella consapevolezza che quello che è successo è dipeso dall'estrema giovinezza dei due protagonisti, che forse lei non era una vittima e l'altro non era un orco, e che in ogni caso lei oggi ha la forza per elaborare quella sofferenza, trarne un significato, accettarla come esperienza sua.
Il suo desiderio di rivedere l'uomo, allora forse un ragazzino, che la rese vittima di un atto in apparenza sadico, brutale, fa parte di questa ricostruzione. Se ciò sia opportuno o meno va discusso con il suo terapeuta. Dire che "può essere un problema riaprire quel cassetto" forse è la risposta che vale per questo momento; forse lo psicologo vuole darle il tempo di maturare dentro di sé la consapevolezza di quello che sentì allora e di quello che sente oggi.
Lei capisce bene - e il suo psicologo sa per averlo studiato - che la piena consapevolezza di chi siamo e di cosa abbiamo attraversato è una conquista che può essere lenta e anche faticosa, ma comunque va fatta.
Se sia poi opportuno cercare direttamente l'altro protagonista della sua esperienza traumatica lo vedrà poi, elaborando nei debiti tempi la sua esperienza; si tratta di una persona che a sua volta è cambiata, e dare corpo a recriminazioni e accuse, come risvegliare emozioni sommerse, richiede cautela e buon senso, oltre all'aiuto costante del suo curante.
Per il fenomeno di cui abbiamo parlato può provare a leggerne al seguente link:
https://www.spiweb.it/eventi/la-nachtraeglichkeit-e-lidea-di-trasformazione/
Ovviamente, tutto quello che può risultarle difficile da capire va discusso in terapia.
Le faccio tanti auguri.
lei ci pone una questione per noi usuale, ma sempre spinosa: una persona segue una terapia, ha un suo curante, ma ci scrive che non riesce a risolvere nemmeno i dubbi che agli occhi di uno psicologo sono elementari. Questo avviene per ragioni che da qui non possiamo conoscere e che solo col curante possono essere discusse.
Nel corso della sua terapia lei ha avuto un "flash back", o piuttosto quello che Freud ha chiamato Nachtraglichkeit, che Lacan ha chiamato "Après coup" e che la psicoanalisi inglese chiama "bomba a scoppio ritardato".
Si tratta del ricordo di un'esperienza traumatica che la sua coscienza a suo tempo ha rimossa, e che è tornata oggi, quando lei adulta si sente in grado di elaborarla, a differenza di allora.
Ne seguono le sue varie indagini presso i testimoni di quel lontano ricordo: l'amica, la madre, e il desiderio di disseppellire quell'episodio per poi tornare a seppellirlo, ma in una nuova forma; questa volta non più nell'inconscio, bensì nella consapevolezza che quello che è successo è dipeso dall'estrema giovinezza dei due protagonisti, che forse lei non era una vittima e l'altro non era un orco, e che in ogni caso lei oggi ha la forza per elaborare quella sofferenza, trarne un significato, accettarla come esperienza sua.
Il suo desiderio di rivedere l'uomo, allora forse un ragazzino, che la rese vittima di un atto in apparenza sadico, brutale, fa parte di questa ricostruzione. Se ciò sia opportuno o meno va discusso con il suo terapeuta. Dire che "può essere un problema riaprire quel cassetto" forse è la risposta che vale per questo momento; forse lo psicologo vuole darle il tempo di maturare dentro di sé la consapevolezza di quello che sentì allora e di quello che sente oggi.
Lei capisce bene - e il suo psicologo sa per averlo studiato - che la piena consapevolezza di chi siamo e di cosa abbiamo attraversato è una conquista che può essere lenta e anche faticosa, ma comunque va fatta.
Se sia poi opportuno cercare direttamente l'altro protagonista della sua esperienza traumatica lo vedrà poi, elaborando nei debiti tempi la sua esperienza; si tratta di una persona che a sua volta è cambiata, e dare corpo a recriminazioni e accuse, come risvegliare emozioni sommerse, richiede cautela e buon senso, oltre all'aiuto costante del suo curante.
Per il fenomeno di cui abbiamo parlato può provare a leggerne al seguente link:
https://www.spiweb.it/eventi/la-nachtraeglichkeit-e-lidea-di-trasformazione/
Ovviamente, tutto quello che può risultarle difficile da capire va discusso in terapia.
Le faccio tanti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 23/02/2022.
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