Crisi d'ansia dovute al cambiamento di vita per amore

Buongiorno, da quasi un anno ormai sono venuta a convivere con il mio fidanzato, stiamo insieme da 3 anni e lui è orfano di entrambi i genitori.
Sono sicura del sentimento che provo per lui ma per me questo momento di vita che doveva essere felice si sta trasformando in un incubo.
Qui da lui non ho amici, ho difficoltà a trovare lavoro e passo gran parte della giornata da sola con il mio cane (che mi segue ovunque), mi sento in una prigione di vetro.
All inizio ogni due settimane dovevo tornare a casa mia, dai miei affetti e dai miei amici perché avevo momenti di scatti d'ira, nervosismo, tensioni, persino crisi di pianto a star qui...col tempo mi sono imposta di resistere di più per vedere di abituarmi e magari di risolvere il problema ma ad oggi dopo massimo un mese sono sempre punto e a capo e devo tornare dai miei per trovare un po di serenità.
Capita spesso che mi manchi il fiato, come se fossi in apnea, la sera faccio fatica ad addormentarmi, a volte mi sembra di uscire dalle righe, ma soprattutto mi sento spesso giù di morale.
Non lo dico al mio compagno, quando me lo chiede perché se ne accorge, che il motivo è questo anche se sa che non amo questo posto, perché non voglio dargli un dispiacere, perché lo amo veramente e non voglio che torni a sentirsi completamente solo...e alla fine chi è sola adesso sono io... dovrei seguire una terapia per superare questo mio blocco verso questo posto?
Mi aiuterebbe a risolvere il problema o dovrei abbandonare la nave e tornare a casa mia e fare i conti con la lontananza da lui ma la felicità di essere nel posto in cui vorrei essere?
Grazie in anticipo per la eventuale risposta.
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Dr. Mario Canovi Psicologo 259 15
Gentilissima,

partiamo dalla sua affermazione "non lo dico al mio compagno (...) perché non voglio che torni a sentirsi completamente solo".
Sembra di leggere che nel vostro rapporto qualcuno si debba trovare da solo. In questa direzione va anche la frase di apertura: "stiamo insieme da 3 anni e lui è orfano di entrambi i genitori".
La vostra relazione non dovrebbe togliere ma aggiungere qualcosa ad entrambi. Potreste iniziare a confrontarvi su questo, sul valore che date alla vostra relazione, su quello che cercate in essa, su ciò che va e non va.
Potreste farlo supportati in un percorso di coppia per una maggior comprensione reciproca.

Cordialmente.

Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it

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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
lei ha avuto due anni per conoscere il luogo di residenza del suo partner, i suoi amici, i suoi parenti (non ha i genitori, ma forse zii e cugini sì), i suoi orari di lavoro e la vostra possibilità/capacità di una reciproca appagante compagnia.
In questi due anni avrà anche valutato le possibilità di lavoro che il luogo le offre (il lavoro è sempre la risorsa principale, irrinunciabile), e le possibilità di studio, di volontariato, di svago.
Che cosa dunque si è rivelato nuovo e inaspettato? In altre parole, che cosa è andato storto?
Ci sono alcune sue frasi che danno da pensare: "Non lo dico al mio compagno, quando me lo chiede perché se ne accorge, che il motivo è questo anche se sa che non amo questo posto, perché non voglio dargli un dispiacere, perché lo amo veramente e non voglio che torni a sentirsi completamente solo..."
Qui avverto un allarme. Intanto la confidenza sincera sui propri stati d'animo è la prima cosa da coltivare tra partner. Non permettere al proprio compagno di conoscere i motivi del nostro stato d'animo, non confidarsi e non lasciarsi aiutare, è una barriera che presto diventa un muro insormontabile.
Inoltre, perché mai considera il suo partner uno che senza di lei si sente "completamente solo"? Immagino che abbia la sua stessa età. Se è di carattere normalmente socievole avrà colleghi e amici. Percepirlo come qualcuno che è completamente solo mi fa pensare che ci sia nel carattere di lui qualcosa di oscuro, oppure che lei lo percepisca in maniera erronea. Per quale ragione?
Cerchi di non nascondere a lui il suo stato d'animo, e soprattutto di non nascondere nulla a sé stessa.
Noi siamo qui, e se vuole approfondire questo dialogo ci dica perché ha scelto una relazione a distanza, chiarendoci anche come ha valutato gli elementi che ho citato nelle prime righe.
Coraggio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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