Mia sorella e il suo fidanzato hanno una bambina ma non lavorano e non vogliono lavorare
Mia sorella ha 27 anni e il suo fidanzato 30.
Cercano lavoro ma si mettono subito in malattia e lo perdono.
Vivono alla giornata chiedendo una mano ai genitori.
Non hanno obbiettivi, non hanno progetti e sono sempre senza soldi.
Litigano spesso.
Si rinfacciano di tutto.
Il problema è che hanno una bambina di 3 anni e mezzo che va a asilo e che amano moltissimo ma che cresce in un ambiente senza impegni e regole.
Non so come intervenire perché qualunque cosa gli venga detta reagiscono male o mentono.
Cerco un aiuto su cosa posso posso dire o fare per cambiare le cose prima che degenerino ulteriormente.
Anche se esiste un servizio di consulenza o mediazione famigliare al quale rivolgermi.
Grazie
Cercano lavoro ma si mettono subito in malattia e lo perdono.
Vivono alla giornata chiedendo una mano ai genitori.
Non hanno obbiettivi, non hanno progetti e sono sempre senza soldi.
Litigano spesso.
Si rinfacciano di tutto.
Il problema è che hanno una bambina di 3 anni e mezzo che va a asilo e che amano moltissimo ma che cresce in un ambiente senza impegni e regole.
Non so come intervenire perché qualunque cosa gli venga detta reagiscono male o mentono.
Cerco un aiuto su cosa posso posso dire o fare per cambiare le cose prima che degenerino ulteriormente.
Anche se esiste un servizio di consulenza o mediazione famigliare al quale rivolgermi.
Grazie
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Gentile utente,
dall'anagrafica noto i 20 anni di differenza tra Sua sorella e Lei, quasi Lei fosse una figura genitorale.
E' per questo motivo che si preoccupa per loro?
Le fa pena la piccola?
Loro due hanno un passato di utilizzo di sostanze?
Sono vari gli elementi che possono essere presenti in situazioni simili e dunque anche le risorse a cui avere accesso.
Alcune tra esse (ad es. il Servizio sociale del Comune) possono intervenire direttamente sul nucleo famigliare; altre (ad es. il Consultorio) mettono a disposizione un aiuto psicologico per i genitori. O per Lei, per fare chiarezza su qual sia il comportamento migliore da tenere in questa situazione, anche allo scopo di non indurre l'interruzione dei rapporti tra Voi adulti, quei rapporti che possono rappresentare un valido fattore protettivo nei confronti della piccola.
Riguardo al fatto che Sua sorella e fidanzato "..Vivono alla giornata chiedendo una mano ai genitori..." pur essendo a loro volta genitori,
occorrerebbe valutare se sia proprio questa "mano" (data certamente con buone intenzioni) a perpetuare la situazione, rendendo di fatto non necessario lavorare (e in ogni caso non va dato mai denaro, bensì acquisto di servizi destinati a loro o - meglio - alla bimba).
Sono situazioni molto complesse e delicate, dato che loro due non sono privi della responsabilità genitoriale, sospensione prevista come possibile dalla legge. Il Codice Civile specifica, infatti, che: "Il giudice può pronunziare la decadenza dalla responsabilità genitoriale quando il genitore viola o trascura i doveri ad essa inerenti o abusa dei relativi poteri con grave pregiudizio del figlio".
Se ritiene, ci dia un ragguaglio, farà piacere leggerla nuovamente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
dall'anagrafica noto i 20 anni di differenza tra Sua sorella e Lei, quasi Lei fosse una figura genitorale.
E' per questo motivo che si preoccupa per loro?
Le fa pena la piccola?
Loro due hanno un passato di utilizzo di sostanze?
Sono vari gli elementi che possono essere presenti in situazioni simili e dunque anche le risorse a cui avere accesso.
Alcune tra esse (ad es. il Servizio sociale del Comune) possono intervenire direttamente sul nucleo famigliare; altre (ad es. il Consultorio) mettono a disposizione un aiuto psicologico per i genitori. O per Lei, per fare chiarezza su qual sia il comportamento migliore da tenere in questa situazione, anche allo scopo di non indurre l'interruzione dei rapporti tra Voi adulti, quei rapporti che possono rappresentare un valido fattore protettivo nei confronti della piccola.
Riguardo al fatto che Sua sorella e fidanzato "..Vivono alla giornata chiedendo una mano ai genitori..." pur essendo a loro volta genitori,
occorrerebbe valutare se sia proprio questa "mano" (data certamente con buone intenzioni) a perpetuare la situazione, rendendo di fatto non necessario lavorare (e in ogni caso non va dato mai denaro, bensì acquisto di servizi destinati a loro o - meglio - alla bimba).
Sono situazioni molto complesse e delicate, dato che loro due non sono privi della responsabilità genitoriale, sospensione prevista come possibile dalla legge. Il Codice Civile specifica, infatti, che: "Il giudice può pronunziare la decadenza dalla responsabilità genitoriale quando il genitore viola o trascura i doveri ad essa inerenti o abusa dei relativi poteri con grave pregiudizio del figlio".
Se ritiene, ci dia un ragguaglio, farà piacere leggerla nuovamente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 900 visite dal 17/02/2022.
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