Come comportarsi con figlia di 16 anni che non riesce più a concentrarsi negli studi
Buonasera,
mia figlia di 16 anni che è sempre andata bene a scuola, sta attraversando un periodo molto difficile e afferma di essere apatica e di non riuscire più a concentrarsi negli studi.
Lei dice che quando cerca di apprendere dalle spiegazioni degli insegnanti, una "nebbia" le avvolge la mente e non capisce più nulla.
Afferma di non sentire più emozioni e ha perso interesse per tutto quello che la circonda.
Ci aveva anche detto che voleva mollare la scuola e che se adesso la frequenta ancora è perchè lo vogliamo noi genitori.
Io e mio marito siamo molto spiazzati perchè non la riconosciamo più e le abbiamo fatto intraprendere un percorso con una psicologa.
(Siamo ancora agli inizi).
Era da qualche tempo che aveva poca voglia di studiare, ma nonostante le lamentele alla fine si impegnava con ottimi risultati.
Crediamo che il cambiamento radicale della ragazza sia avvenuto dopo un attacco di allergia durante il quale lei ha pensato di morire e si è molto spaventata.
Al Pronto Soccorso le hanno prescritto una cura farmacologica a base di cortisone (Bentelan) e antistaminico (Zirtec) per 10 giorni, ma probabilmente questi medicinali le procuravano insonnia e stanchezza e così il medico mi ha consigliato dopo 8 giorni di interrompere la cura.
Quando la ragazza ha iniziato a dire di non provare più emozioni, il medico mi ha detto che probabilmente erano ancora gli effetti collaterali dei farmaci e quindi di non preoccuparmi.
Purtroppo il tempo è passato e la situazione è rimasta la stessa.
La mia domanda è: come dobbiamo comportarci noi genitori?
Dobbiamo invogliarla nello studio o non dire nulla e stare solo ad ascoltarla?
Dobbiamo insistere nel non abbandonare la scuola?
Quando ci dice che cerca di prendere appunti, ma poi anche se li legge non ricorda nulla, cosa le dobbiamo dire?
Se le diciamo di provare lo stesso a capire qualcosa, lei risponde che non riusciamo a comprenderla.
Vorrei tanto aiutarla ma non capisco quale sia il comportamento giusto da seguire.
Cerco di coinvolgerla in altre attività e qualche volta ci riesco.
La sera sembra che sia più lucida, ma poi al mattino ritorna tutto come prima e lei ripete di non provare più niente.
Dice che non guarirà più, non ha speranza più nel futuro e crede anche di avere qualche malattia neurologica.
Insomma non sappiamo cosa fare.
mia figlia di 16 anni che è sempre andata bene a scuola, sta attraversando un periodo molto difficile e afferma di essere apatica e di non riuscire più a concentrarsi negli studi.
Lei dice che quando cerca di apprendere dalle spiegazioni degli insegnanti, una "nebbia" le avvolge la mente e non capisce più nulla.
Afferma di non sentire più emozioni e ha perso interesse per tutto quello che la circonda.
Ci aveva anche detto che voleva mollare la scuola e che se adesso la frequenta ancora è perchè lo vogliamo noi genitori.
Io e mio marito siamo molto spiazzati perchè non la riconosciamo più e le abbiamo fatto intraprendere un percorso con una psicologa.
(Siamo ancora agli inizi).
Era da qualche tempo che aveva poca voglia di studiare, ma nonostante le lamentele alla fine si impegnava con ottimi risultati.
Crediamo che il cambiamento radicale della ragazza sia avvenuto dopo un attacco di allergia durante il quale lei ha pensato di morire e si è molto spaventata.
Al Pronto Soccorso le hanno prescritto una cura farmacologica a base di cortisone (Bentelan) e antistaminico (Zirtec) per 10 giorni, ma probabilmente questi medicinali le procuravano insonnia e stanchezza e così il medico mi ha consigliato dopo 8 giorni di interrompere la cura.
Quando la ragazza ha iniziato a dire di non provare più emozioni, il medico mi ha detto che probabilmente erano ancora gli effetti collaterali dei farmaci e quindi di non preoccuparmi.
Purtroppo il tempo è passato e la situazione è rimasta la stessa.
La mia domanda è: come dobbiamo comportarci noi genitori?
Dobbiamo invogliarla nello studio o non dire nulla e stare solo ad ascoltarla?
Dobbiamo insistere nel non abbandonare la scuola?
Quando ci dice che cerca di prendere appunti, ma poi anche se li legge non ricorda nulla, cosa le dobbiamo dire?
Se le diciamo di provare lo stesso a capire qualcosa, lei risponde che non riusciamo a comprenderla.
Vorrei tanto aiutarla ma non capisco quale sia il comportamento giusto da seguire.
Cerco di coinvolgerla in altre attività e qualche volta ci riesco.
La sera sembra che sia più lucida, ma poi al mattino ritorna tutto come prima e lei ripete di non provare più niente.
Dice che non guarirà più, non ha speranza più nel futuro e crede anche di avere qualche malattia neurologica.
Insomma non sappiamo cosa fare.
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Gentilissima,
innanzitutto va detto che la state aiutando: avete iniziato un percorso con una psicologa, quindi avete compreso il suo malessere e la state aiutando. Quando dice che non riuscite a comprenderla è sicuramente in parte vero: è lei che vive il malessere e lei sola sa quello che accade dentro di lei ma voi potete starle vicino, senza giudicare, in modo accogliente. Dovete ascoltarla, accogliendo la sua sofferenza. Se dovesse perdere un anno non accadrà nulla di irrimediabile. L'apprendimento può passare attraverso diverse modalità: provate ad apportare nella vostra vita creatività e leggerezza. La collega psicologa poi potrà eventualmente valutare difficoltà di apprendimento e suggerire nuove strategie di approccio allo studio.
Cordialmente.
innanzitutto va detto che la state aiutando: avete iniziato un percorso con una psicologa, quindi avete compreso il suo malessere e la state aiutando. Quando dice che non riuscite a comprenderla è sicuramente in parte vero: è lei che vive il malessere e lei sola sa quello che accade dentro di lei ma voi potete starle vicino, senza giudicare, in modo accogliente. Dovete ascoltarla, accogliendo la sua sofferenza. Se dovesse perdere un anno non accadrà nulla di irrimediabile. L'apprendimento può passare attraverso diverse modalità: provate ad apportare nella vostra vita creatività e leggerezza. La collega psicologa poi potrà eventualmente valutare difficoltà di apprendimento e suggerire nuove strategie di approccio allo studio.
Cordialmente.
Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 14/02/2022.
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